(foto: Depositphotos)

Ci risiamo. Ancora buu razzisti, ululati e cori offensivi sui campi di calcio italiani. L'ultimo, sconcertante episodio a Lecce, nel corso della sfida tra i padroni di casa e la Lazio. Dal settore ospiti si sono levati insulti nei confronti di due calciatori di colore dei salentini, Umtiti e Banda. Il primo, difensore di proprietà del Barcellona, campione del mondo con la Francia in Russia nel 2018, è uscito dal campo tra le lacrime.

Il giorno dopo, la Lazio ha diramato un comunicato di condanna: "Durante la partita Lecce-Lazio, l’arbitro è stato costretto ad interrompere la partita a causa di ululati razzisti nei confronti di un giocatore della squadra di casa. La S.S. Lazio ha sempre contrastato con tutti i mezzi a disposizione ogni forma di razzismo e discriminazione, mettendo in campo iniziative volte a reprimere tali fenomeni, sensibilizzando i propri tifosi su questo tema e agendo nelle sedi preposte a tutela della propria immagine", si legge.

"La S.S. Lazio anche oggi condanna chi si è reso protagonista di questo gesto deprecabile, vergognoso e anacronistico e offrirà come sempre la massima collaborazione alle autorità per individuare i responsabili. I tifosi della Lazio - si chiude la nota - non sono razzisti e non possono essere associati a pochi individui che ledono gravemente l’immagine del club".

La presa di posizione del club biancoceleste non ha evitato la sanzione del giudice sportivo. La Curva Nord, feudo del tifo laziale all'Olimpico, è stata infatti chiusa per un turno di campionato in seguito ai gravi fatti di Lecce.