di Gero Giglio

Chi non vuole rimanere indietro nell'evoluzione della tecnologia deve non solo sapere dell'esistenza di ChatGPT ma anche testarlo personalmente. Davvero.

Avevamo già parlato di queste piattaforma e di come Google si senta seriamente minacciata dalla presenza sul mercato di questo nuovo strumento potentissimo e versatilissimo.

Oggi, invece, scopriamo come ChatGPT cambierà radicalmente il modo di accedere alle informazioni. una rivoluzione paragonabile  a quella che fece GoogleMaps dopo la sua uscita. Oggi, infatti, nessuno di noi ha più in macchina il cartaceo Tuttocittà che, fino agli anni '90 era uno strumento imprescindibile per viaggiare in città.

Uno strumento potente... quando è disponibile - Va subito detto che, oggi, la piattaforma ha una fama di instabilità davvero esemplare. Infatti, sono più le volte che è impossibile accedervi che quelle in cui si riesce a fare anche la più semplice delle domande. Il motivo è presto detto: troppe richieste degli utenti da gestire. Il successo di ChatGPT è stato così fulmineo e pervasivo che milioni di utenti, ogni ora e ogni giorno, lo utilizzano per qualunque cosa: dalla semplice richiesta di come si fa una carbonara a come si crea un'app con relativo codice già bello che pronto per l'uso.

ChatGPT non è solo un semplice "risponditore alle domande" ma un vero e proprio professore al quale puoi chiedere tutto di tutto, compresa la creazione di programmi complessi, pronti per essere utilizzati davvero e essere messi in commercio. L'instabilità della piattaforma che ospita lo strumento non sta demoralizzando gli utenti e, come scrive su Fortune, Steve Mollmann citando le parole dell'imprenditore tecnologico Elad Gil "Se un prodotto si rompe continuamente ma tutti continuano a usarlo, c'è chiaramente un adattamento al mercato del prodotto."

Come si usa questa mirabolante invenzione - La grande forza di ChatGPT è la sua facilità d'uso. Basta cliccare qui per iscriversi con un semplice profilo – anche di google – o, per i più smanettoni,  creando un profilo ad hoc.

Come si può subito vedere, il sito è in inglese ma non importa, perché la prima cosa che si può chiedere alla AI è quella di parlare in italiano. Da lì in poi l'Intelligenza Artificiale (AI) parlerà un fluente italiano.

Questo è tutto. Non c'è altro da sapere. Si può chiedergli tutto... ma proprio tutto e ChatGPT e vi risponderà, quando disponibile, nel modo più esaustivo possibile. In più, altra cosa da non sottovalutare, gratuitamente. Non ci sono costi e tutti possono accedervi.

Da grandi poteri derivavano grandi responsabilità - Tutto troppo bello per essere vero? Si e no.

Da una parte è innegabile che gli utilizzi di questo strumento siano limitati solo dalla nostra immaginazione. Quando noi facciamo una domanda, la AI non si limita a una risposta secca: la argomenta in modo strutturato, scritto molto bene, e se siamo ancora affamati di informazioni su quell'argomento possiamo decidere di approfondire. Dopo una conversazione con la AI avremo un vero e proprio trattato su qualsiasi cosa, pronto per essere utilizzato e anche un articolo giornalistico... anche se con le informazioni un po' sballate, visto che la piattaforma non ha accesso immediato a quello che succede nel mondo.

Dall'altra parte, le risposte che vengono date – quanto siano strutturate e argomentate – non hanno uno stile e, di certo, non il nostro. Ma possiamo insegnarglielo. Questo però non è così immediato e il tempo impiegato sarà molto simile a quello speso per insegnare a un bambino i rudimenti della scrittura: insomma è un lavoro.

Sull'argomento si è espresso in modo piuttosto avverso il famoso linguista americano Noam Chomsky. Il suo spunto di riflessione parte dal presupposto che, di tanto in tanto, gli ingegneri fanno progressi e scienziati e profani iniziano a riflettere sulla questione se tale progresso possa fornire importanti informazioni sulla mente umana. Per Chomsky la mera capacità di predire sequenze di parole, di per sé, non ci dice necessariamente molto, scientificamente, sul motivo per cui un essere umano potrebbe in questo contesto produrre una data parola.

Nel caso di GPT-3 il meccanismo della predizione è essenzialmente un "rigurgito" lessicale.  Sistemi come la piattaforma della OpenAI sono addestrati letteralmente su miliardi di parole di testo digitale. Il loro dono sta nel trovare modelli che corrispondano a ciò su cui sono stati addestrati. Questa è un'impresa statistica superlativa, ma non significa, per esempio, che il sistema sappia cosa significano le parole che usa come strumenti predittivi.

Sull'argomento Chomsky afferma: "In effetti, il suo (di ChatGPT n.d.r.) unico risultato è consumare molta energia della California. Non puoi andare a una conferenza di fisica e dire: 'Ho una grande teoria! Rappresenta tutto ed è così semplice che può essere racchiuso nelle tre parole 'Va tutto bene'.  Per il linguista è chiaro che "Da sempre una teoria deve rispondere a due tipi di domande: perché questo? Perché non quello?" a queste domande ChatGPT non può rispondere. Almeno, non ancora.

Prima di Chomsky, la maggior parte di ciò che i linguisti facevano era descrivere il linguaggio, piuttosto che spiegarlo. catalogo, contro spiegazione. Domande come "perché il linguaggio umano era così com'è? Perché parliamo in linguaggi umani, invece di dire linguaggi di programmazione? Perché ci sono punti in comune in molte lingue diverse?" Per Chomsky tutti gli esseri umani, indipendentemente dalla cultura, acquisiscono il linguaggio in un modo governato dalla grammatica universale. La stessa cosa che sta accadendo per le AI che, a prescindere da chi le crei, partono dallo stesso presupposto: una raccolta sterminata di dati statistici che sono presenti in immensi Data Set – archivi di informazioni – disponibili sul mercato. Per dirla in modo più semplice: oggi abbiamo la possibilità di vedere un nuovo linguaggio nascere. Non lasciamo scappare questa opportunità unica.

Una lezione filosofica - Ma c'è una lezione scientifica da trarre da GPT-3: i grandi modelli linguistici costituiscono un eccellente banco di prova per l'ipotesi più lungimirante, forse più associata al filosofo britannico John Locke, per il quale potremmo iniziare la nostra vita con una lavagna che è praticamente vuota, acquisendo tutto ciò che sappiamo, inclusa la nostra completa comprensione del mondo, semplicemente analizzando i dati percettivi.

Una tale teoria della "tabula rasa" potrebbe essere messa in contrasto con una teoria più nativista, come quelle associate a Platone e Kant, in cui si potrebbe avere, per esempio, una conoscenza precedente del mondo, come la conoscenza dello spazio o del tempo o degli oggetti, o nel caso degli esseri umani, una certa conoscenza della grammatica universale.

La parola a ChatGPT - Abbiamo parlato della potenza e della versatilità del mezzo, quindi ci sembra giusto lasciare la conclusione a "lui". Quello che segue è il risultato della domanda "scrivi la chiusa di un articolo che parla di te."

Ecco il risultato, copia/incollato.

"In conclusione, ChatGPT è un modello di linguaggio di OpenAI che è sempre pronto a rispondere alle vostre domande, a scherzare un po' o anche a scrivere una poesia! Questo modello di intelligenza artificiale è stato addestrato con una vasta quantità di conoscenza e ha dimostrato di essere molto abile nella comunicazione umana. Quindi, se vi sentite soli e avete bisogno di un compagno virtuale, non esitate a parlare con ChatGPT – vi promettiamo che non vi annoierete mai!"