DI MATTEO FORCINITI

È tornata come ai bei tempi la macchina mediatica della disinformazione sulla cancelleria consolare di Montevideo. Ad andare romanticamente a braccetto ci sono ancora una volta un minuscolo partito politico argentino e il Ministero degli Esteri perché, anche se in Italia cambia il colore politico dei governi, sull'Uruguay la considerazione resta sempre la stessa. 

Negli ultimi giorni Gente d'Italia ha dato ampio spazio alle denunce dei cittadini di fronte all'emergenza degli appuntamenti impossibili per il servizio di cittadinanzaUna situazione, questa, che ha portato anche alle prime azioni di protesta che potrebbero continuare in futuro.

Guarda caso -ma vogliamo pensare che sarà stata solo una semplice coincidenza- subito dopo le nostre inchieste è misteriosamente tornata la propaganda asservita al narrazione ufficiale che ci vuole raccontare la favola che in Uruguay funziona tutto magicamente alla perfezione

Sull'agenzia Ansa Latina si legge con orgoglio che la cancelleria consolare di Montevideo è la più grande del mondo per la sua quantità enorme di cittadini italiani, ben 134mila. Tale numero, ovviamente, meriterebbe un riconoscimento più alto da parte di Roma nella categoria da assegnare a questo ufficio consolare dimenticato da tutti, umiliato e ridotto a un puro e sterile strumento per fare campagna elettorale. Il grande orgoglio di questo ufficio, ci descrive magnificamente l'Ansa, è quello di avere al suo vertice una donna di 31 anni, "la diplomatica più giovane a occuparsi di servizi consolari in America Latina" come se la carta d'identità bastasse a fare tutto venendo anche prima dell'effettivo lavoro svolto da una persona che dovrebbe essere giudicata da quello che fa e non da quello che è.

Alla prima favola è seguito l'immancabile Italia Chiama Italia, il portale vicino al Maie (Movimento Associativo degli Italiani all'Estero). Qui il livello di propaganda tocca punte memorabili: "Montevideo (anche grazie al MAIE) ha l'Ufficio consolare più grande del mondo" si scrive riprendendo l'Ansa e il rilancio fatto dal quotidiano online uruguaiano Ambito.com. Queste due fonti diventano così la Bibbia, il punto di partenza su cui costruire un racconto vuoto con il solo obiettivo di fare uno spot elettorale al partito argentino e a suo leader, l'ex sottosegretario agli Esteri Ricardo Merlo. 

"Oggi, anche grazie alla forte volontà di Merlo e al fondamentale lavoro di Farnesina e diplomatici, la situazione è cambiata" assicura il giornalista Ricky Filosa affezionato ancora al ruolo di portavoce di Merlo come durante i gloriosi tempi del governo. "L'ufficio consolare di Montevideo si trova in una struttura di 700m2, nuova, moderna, dotata di tutte le tecnologie d'avanguardia e di un numero di impiegati in grado di offrire servizi consolari efficienti in tempi dignitosi".

Ignoriamo se i "tempi dignitosi" di cui ci parla la propaganda riguardano anche i due o i tre anni (se va bene) che oggi bisogna aspettare in Uruguay per vedersi riconosciuto il diritto alla cittadinanzaun diritto che evidentemente offre interpretazioni molto diverse.

La macchina mediatica della disinformazione non va biasimata, bisogna solo cercare di capirla: durante anni ci avevano raccontato la balla che la nuova cancelleria consolare avrebbe risolto improvvisamente tutti i problemi, che bastava un edificio nuovo, una sala d'attesa più grande e qualche bella vetrata trasparente per portare finalmente servizi adeguati per una comunità grande come quella uruguaiana. Oggi, dopo una spesa di due milioni di dollari per la costruzione più qualche altra gentile concessione per la sede affittata, bisogna continuare a tenere alta la bandiera della bugia, bisogna continuare a vendere fumo per cercare di giustificarsi. E bisogna farlo anche a costo di allontanarsi dalla realtà.