Luciano Spalletti, ex allenatore del Napoli (foto: depositphotos)

Napoli meraviglia anche in Europa. Annata d'oro. Vince in Champions, quarti ipotecati. Sta costruendo un capolavoro economico e tecnico, l'allenatore Spalletti vince il premio Bearzot. Tutti si fanno una domanda: ma dove può arrivare questa squadra spettacolo? Padroni in Italia e in Europa. In Champions martedì sera ha offerto una prova autorevole con la coppia Osimhen-Kvara. Ma anche il resto della compagnia ha offerto una prova maiuscola, dal coreano Kim (125 passaggi positivi) alla freccia messicana Lozano. Mister Spalletti non sbaglia un colpo. Ha trasmesso alla squadra la sua personalità, la sua voglia di vincere e divertirsi. Il suo Napoli spaventa l'Europa. La facilità con cui ha sbancato Francoforte (2-0) ha impressionato. Al netto del palo colpito da Lozano e dal rigore parato a Kvara.

Napoli in Europa: potere e bellezza - Il cammino azzurro è fantastico. Il Napoli è negli ottavi di Champions con le squadre di alto profilo come Real Madrid (maramaldo a Liverpool), il Manchester City, Benfica, Chelsea, Bayern, PSG. Avversari tosti ma sulla carta possibili. Ha detto alla vigilia del match l'allenatore dell'Eintracht, Oliver Glasner: "Il Napoli non sembra una squadra italiana". Intendeva: non giocheranno in difesa. È un collettivo, non c'è solo Osimhen. Previsione azzeccata. Infatti il Napoli ha segnato il secondo gol con un difensore (Di Lorenzo) servito da un attaccante (Kvara). E in mezzo al campo dettano tempi e suggerimenti due guerrieri avveduti: Anguissa e Lobotka. Il primo è un dominatore muscolare (e non solo), il secondo un uomo d'ordine che non rinuncia ad azionare le punte (magnifica l'imbecccata a Lozano che ha portato al primo gol).

Osimhen, l'uomo mascherato - Il nigeriano, 24 anni, è una forza della natura. La maschera che porta (a protezione delle fratture multiple vicino all'occhio sinistro; oltre tre ore in sala operatoria) era perfetta per il martedì grasso di Francoforte, teatro del suo ventesimo gol stagionale. Victor ha ancora margini di miglioramento. Ha iniziato il 2023 alla grande: 10 partite, 10 gol. È rimasto a digiuno solo il 4 gennaio contro l'Inter e nella sfida di Coppa Italia (ottavi) con la Cremonese. Il ragazzo di Lagos cresciuto in tre club europei (Wolfsburg, Charleroi, Lilla)  – oro ai Mondiali Under 17, Cile 2015 – solo a Napoli ha trovato l'ambiente giusto. Sei gol nelle ultime sei partite. Una striscia record da quando veste la maglia del Napoli. È nel mirino dei maggiori club d'Europa. È la sola preoccupazione del presidente Aurelio De Laurentiis. Per ora.

ENRICO PIRONDINI