Sono tre i punti sui quali la maggioranza risicata (10 a 8) del Comites di Montevideo (leggasi Aldo Lamorte) e l'ambasciatore Iannuzzi hanno deciso di dare un calcio alla democrazia, vergando su un foglio il loro disappunto verso 'La Gente d'Italia', con l'obiettivo di distruggerci, fregandosene altamente della Costituzione italiana e della professionalità di chi vi lavora.. Tre punti, dicevamo,  la costruzione della nuova cancelleria consolare, i brogli elettorali e le attese interminabili per i passaporti e le cittadinanze.

Altri potranno anche chiudere gli occhi, noi di certo no e continueremo a combattere, fra poco anche nelle aule dei tribunali civili e penali, per confermare la nostra presenza nelle collettività italiane ed in particolare in Uruguay ( le Associazioni hanno già risposto e le ringraziamo tutte). E per far ristabilire la verità sulle menzogne sottoscritte dai 10 componenti la maggioranza del Comites appoggiati dall'ambasciata...

Strane coincidenze, particolari sincronismi avvenuti negli ultimi due anni dall'arrivo di Iannuzzi a Montevideo.

Tutto nasce da quando l'allora sottosegretario agli affari esteri Ricardo Merlo, fondatore tra gli altri del Maie, - pressato dalle continue lamentele del suo uomo in Uruguay, Aldo Lamorte, architetto e...guarda caso...costruttore - decide senza se e senza ma che a Montevideo è giunta l'ora della costruzione della nuova cancelleria consolare con l'obiettivo di "migliorare il servizio in favore della collettività costretta - a loro dire - ad aspettare in piedi il loro turno in uno spazio esiguo...".

Ci troviamo in piena pandemia e questo giornale si permise, due anni fa, di suggerire di spendere quei fondi (da un milione si è successivamente arrivati a due milioni) non per questa edificazione, ma per aiutare le persone in difficoltà che anche a 'La Gente d'Italia' chiedevano una mano affinché si optasse per questa seconda opzione. La costruzione va benissimo ma dopo aver incrementato la presenza di personale nella cancelleria consolare ed aver aiutato chi cercava di rientrare in Italia. Macché, Merlo è andato avanti per la propria strada. Non tradendo, ovviamente, il suo lavoro di costruttore.  Morale: la cancelleria consolare nel frattempo è stata anche inaugurata, con lo stesso personale che bisogna ammetterlo, e li ringraziamo,  oggi  lavora anche piú ore del previsto per aiutare la cittadinanza ma i problemi non sono stati per niente risolti: qui vi si entra solo per appuntamento e i ritardi delle pratiche, per esempio sui passaporti, e le cittadinanze durano ancora tempo immemore. Non si è capito, o forse non si è voluto capire, che quei soldi andavano investiti in risorse umane in grado di velocizzare le operazioni. Insomma, ecco la classica cattedrale del deserto, pagata dai soliti contribuenti che benefici non ne hanno avuti, a differenza degli imprenditori, saldati per il proprio lavoro...

Ma torniamo alle coincidenze di cui all'incipit. Merlo, argentino di Buenos Aires, è sottosegretario quando viene promosso e nominato ambasciatore qui a Montevideo Iannuzzi, anche lui argentino di Buenos Aires. Una persona, quest'ultima, inviata in Uruguay alla fine della sua carriera diplomatica, prossima alla pensione, ma che non ha mai ricoperto questa carica (e purtroppo si noterà). Un uomo, Iannuzzi, che dapprima apprezza molto il lavoro de 'La Gente d'Italia', scrivendo di suo pugno una lettera di auguri da noi ricevuta e pubblicata nell'aprile del 2020. Ma poi ci rinnega, affermando che il nostro ruolo non appaga la collettività degli italiani all'estero (peccato che appaghi tutti i suoi predecessori). Iannuzzi scriverà un parere non vincolante al Dipartimento per l'Editoria a sfavore di questo giornale già nel 2020, ma per fortuna il Comites di allora affermò il contrario: 'La Gente d'Italia' svolge un ruolo importante sul territorio uruguaiano, da sentinella. Un ruolo, questo di sentinella, che però non piace a qualcuno: le nostre critiche alla creazione dell'area consolare non piacciono di certo al sottosegretario-costruttore edile argentino Merlo, che si sarà sentito sminuito nel ruolo di deus ex machina del progetto a lui caro, forse addirittura carissimo... La coincidenza è che Iannuzzi ha cominciato a contrastarci proprio nel momento in cui 'La Gente d'Italia' ha preso una linea editoriale precisa: no in quel momento storico all'edificazione della cancelleria consolare, sì a un aiuto economico alle persone in difficoltà o nel peggiore dei casi, all'assunzione di nuovo personale. Come si evince facilmente, il giornale si è schierato evidentemente a favore delle persone e dei loro bisogni. Non l'avessimo mai fatto. Nel frattempo al Comites arriva alla presidenza Aldo Lamorte, ( 1600 VOTI SU 95MILA.....) altro costruttore, anche lui riconducibile al Maie (altra coincidenza) e anche lui si dimostra subito integerrimo contro il giornale che, a suo dire, non esisteva neanche. Peccato che proprio lui qualche anno prima aveva acquistato pagine pubblicitarie per la sua campagna elettorale proprio su 'La Gente d'Italia: pagine regolarmente pubblicate, ma che Lamorte non ha mai pagato. Insomma, cari Lettori, avete capito questo giornale con chi quotidianamente ha a che fare. Inutile dire che c'è una causa in corso tra noi e Lamorte proprio per questi pochi spiccioli che ci deve (lo facciamo per principio). Inutile dire che anche Lamorte era per l'edificazione della nuova area consolare. Inutile dire che nel 2022 non solo Iannuzzi ha votato contro il giornale, ma questa volta anche il Comites di Lamorte. Strane coincidenze. E non dimentichiamoci che grazie a 'La Gente d'Italia' ( lo ha ricordato ieri il senatore Roberto Menia, capo del Dipartimento Italiani nel mondo di Fratelli d'Italia ) si è arrivati alla decadenza dalla carica di senatore per Adriano Cario il 2 dicembre del 2021 per una squallida e triste vicenda di brogli elettorali) a favore di Fabio Porta del Partito democratico: una coincidenza che Cario sia comunque riconducibile al Maie? Come Merlo, come Lamorte. A proposito, ricordiamo che anche lui è accusato di brogli elettorali. E questa volta non occorrono indagini, un video girato dallo stesso Lamorte lo conferma.......Strane, stranissime, coincidenze. Che, perlomeno, sono agli atti...come le richieste di pubblicazione di notizie dell'ambasciata - sempre esaudite - e che produrremo nei tribunali...

IL COMITATO DI REDAZIONE

Stefano Casini

Matteo Forciniti

Roberto Zanni