ROMA – Il sottosegretario agli Esteri Giorgio Silli ha risposto in Commissione Esteri alla Camera dei deputati all'interrogazione a prima firma di Salvatore Caiata (Fdi) su possibili iniziative per prevedere un'integrazione di risorse per il riadeguamento retributivo del personale a contratto che opera nella rete estera del Ministero degli Affari Esteri. La richiesta – ricorda l'interrogazione – è formulata in vista dell'esercizio di autorizzazione degli aumenti previsto per il prossimo luglio 2023 e anche nella prospettiva di garantire l'attuazione delle misure di competenza del Ministro degli Esteri nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Nella risposta Silli richiama i parametri che per legge sono di riferimento per le retribuzioni del personale a contratto, ossia: le retribuzioni corrisposte dalle Rappresentanze diplomatiche di Paesi equiparabili all'Italia (in ambito Unione europea e G7) e dalle Organizzazioni Internazionali; le condizioni del mercato del lavoro locale; e le variazioni del costo della vita. Richiamato anche l'obiettivo fondamentale della politica retributiva del Ministero, che è quello di garantire l'assunzione degli elementi più qualificati.

Per legge – ricorda il Sottosegretario – non sono previsti meccanismi automatici di riadeguamento delle retribuzioni al variare di parametri quali il costo della vita e il principio di congruità retributiva è "funzionale alla valorizzazione delle risorse umane in servizio presso le nostre Sedi all'estero".

"In questo quadro, gli impiegati a contratto, con un contingente complessivo che a seguito degli incrementi autorizzati negli ultimi anni ha ormai raggiunto le 3.150 unità – ricorda il Sottosegretario, – costituiscono una componente di fondamentale rilevanza e valore aggiunto per il funzionamento della nostra rete all'estero". "Negli ultimi anni – ricorda ancora Silli – l'adeguamento annuale delle retribuzioni del personale a contratto a legge locale ha coinvolto un numero crescente di Sedi e di impiegati, culminando in uno stanziamento per il 2022 pari a circa un milione e mezzo di euro a beneficio di ben 47 Paesi, e di circa un terzo dell'intero contingente degli impiegati a contratto". "La legge di Bilancio per il 2023, a fronte di una richiesta iniziale pari a un milione di euro, ha stanziato 500 mila euro per l'adeguamento delle retribuzioni dei contrattisti – evidenzia Silli confermando l'impegno della Farnesina "a valutare e a promuovere ulteriori iniziative per assicurare adeguate risorse da destinare a un efficace adeguamento delle retribuzioni del personale a contratto". "Sulla base di queste risorse disponibili, le scelte effettuate dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale si muovono nel solco di una discrezionalità amministrativa ancorata ai princìpi di congruità, ponderatezza ed equilibrio fissati dalla legge a sostegno di tutta la Rete estera – conclude il Sottosegretario.

In sede di replica Caiata si è dichiarato soddisfatto della risposta del Governo, ribadendo che "la condizione di carenza strutturale dell'organico della Farnesina rende ancora più importante il ruolo del personale a contratto, la cui professionalità risulta essenziale in particolare nelle attività di sostegno alla internazionalizzazione delle imprese". Secondo Caiata però lo stanziamento di 500 mila euro per l'adeguamento retributivo dei contrattisti risulta "insufficiente a garantire il recupero del potere d'acquisto eroso dall'inflazione" e per questo ricorda che il gruppo di Fratelli d'Italia ha presentato un emendamento per incrementare tale stanziamento fino a 1 milione di euro, una richiesta "bipartisan, sostenuta da tutti i colleghi che hanno a cuore il funzionamento delle rappresentanze diplomatiche e consolari – sottolinea il deputato, auspicando il rapido reperimento delle risorse necessarie per la copertura finanziaria di tale misura.

Di seguito è intervenuto anche il deputato eletto nella ripartizione America meridionale Fabio Porta (Pd) che ha ricordato come siano state presentate "diverse proposte emendative finalizzate all'incremento delle risorse per gli adeguamenti retributivi del personale a contratto, che attualmente rappresenta la componente maggioritaria – oltre il 50 per cento – dell'organico dei consolati". Rilevando che si tratta di risorse relativamente esigue, Porta auspica che il Governo accolga sulla materia le sollecitazioni del parlamento.