ROMA - È stata pubblicata la nuova edizione multimediale del Dizionario di Ortografia e Pronunzia della lingua italiana (DOP), presentata dalla Rai Radiotelevisione Italiana in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in occasione di un convegno organizzato con l'Accademia Nazionale dei Lincei.
La nuova versione multimediale del DOP è liberamente consultabile ed è un utile strumento educativo a disposizione tanto delle comunità italiane all'estero e di tutti coloro i quali desiderino apprendere la nostra lingua nel mondo.
Redatto in origine da Bruno Migliorini, Carlo Tagliavini e Piero Fiorelli, il DOP è stato riveduto, aggiornato e accresciuto da Piero Fiorelli e Tommaso Francesco Bórri. La versione multimediale è invece stata ideata ed è diretta da Renato Parascandolo.
L'intento di quest'opera è quello non solo di giovare a rendere più esatta, più coerente, più elegante la pronunzia di quanti parlano in pubblico - così come a rendere più stabile e meglio aderente alle proprie ragioni storiche e sistematiche l'ortografia delle pubblicazioni a stampa -, ma anche e soprattutto di portare un utile contributo di precisa informazione e di formazione critica alla cultura italiana.
Il DOP contiene un repertorio ricchissimo di parole italiane, dell'uso comune o di terminologie particolari, e nomi propri italiani, con speciale riguardo a quelli che possano presentare qualche dubbio nella scrittura o nella pronunzia, ma anche di quei nomi di persona, cognomi, luoghi e popoli del mondo intero che godono d'una certa notorietà e che quindi è necessario conoscere con esattezza anche nella loro forma grafica e fonica.
Gli innumerevoli esempi tratti da frasi d'autore mostrano come e dove le tante parole abbiano vita; le numerosissime note invitano a riflettere sulle ragioni storiche e di sistema con cui si spiegano molte varianti di grafia e di pronunzia o con cui ci si rende conto del vario trattamento di molte parole, soprattutto delle più frequenti, secondo la loro posizione nella frase. Le stesse note danno inoltre occasione a chiarimenti storici o terminologici, a precisazioni di cronologia e di geografia, a richiami di casi analoghi.