Lionel Messi, Argentina (Depositphotos)

In scadenza di contratto a fine giugno, il futuro di Lionel Messi è stato uno dei grandi temi trattati in casa del Paris St. Germain nelle ultime settimane.

E, nonostante la volontà delle 'alte sfere' della dirigenza del club di prolungare il contratto del giocatore, l'avventura del fuoriclasse argentino nella capitale francese potrebbe finire quest'estate.
Non a caso, il quotidiano sportivo francese 'L'Equipe' titola nella sua edizione di oggi, sia quella in edicola che quella online, "Messi e il Psg vicini al divorzio". Il giornale scrive poi che "Lionel Messi non dovrebbe continuare la sua avventura al Psg nella prossima stagione", spiegando che "nel mezzo del Mondiale dello scorso inverno, il padre del giocatore, Jorge Messi (che cura gli affari del figlio ndr), e il presidente parigino, Nasser al-Khelaïfi, avevano concordato un'estensione dell'accordo per una stagione, ma senza spingere oltre le discussioni o parlare dello stipendio". Poi però, dopo i Mondiali vinti con l'Argentina in Qatar, il rendimento della Pulce nel Psg non è stato lo stesso, al punto che L'Equipe sottolinea come ci sia stato "un Messi prima e uno dopo i Mondiali". E il n.30 dei parigini è anche stato fischiato dai suoi stessi tifosi. Così cinque mesi dopo quell'accordo verbale fra le parti, la situazione è cambiata. "In queste settimane la trattativa non è stata del tutto interrotta - scrive il giornale -, ma, da entrambe le parti, ci sono sempre meno possibilità di raggiungere un accordo".
Oltretutto, Messi e la sua famiglia non hanno mai nascosto un certo disagio a proposito del modo di vivere nella capitale francese, e un ritorno al Barcellona sarebbe forse l'ideale per il sette volte Pallone d'Oro e per la moglie e i figli, che tornerebbero ad avere un ritmo di vita più congeniale.
"Nonostante una situazione finanziaria molto complicata, il club catalano è fiducioso - spiega L'Equipe -, come testimonia il recente discorso del vicepresidente del Barça, Rafael Yuste. Ma nessuna offerta è stata ancora fatta al clan Messi. Per quanto riguarda il Psg, i vincoli del fair play finanziario della Uefa stanno costringendo i dirigenti a ridurre gli stipendi del club.
La dirigenza non vuole più vivere la situazione della finestra di mercato della scorsa stagione, quando si era reso necessario puntare su obiettivi meno costosi".
"Dobbiamo trovare il modo per ridurre il monte stipendi per due motivi. In primo luogo per via del fair play finanziario, ma anche per avere più libertà sul mercato. Non ci mentiremo a vicenda: Messi porta soldi al club, ma è il livello del suo ingaggio che deve essere abbassato ", dice al giornale una fonte interna al Psg. Così, sempre secondo la stessa fonte, il Psg avrebbe offerto al campione del mondo argentino "una riduzione dei suoi emolumenti di un quarto rispetto alla sua attuale retribuzione. È un punto di trattativa complicato", spiega il L'Equipe, secondo cui "il giocatore e il suo entourage sono pronti a non fare nulla per prolungare l'avventura in Francia".
Ma ad oggi l'entourage non ha ricevuto altre offerte concrete se non quella del Psg, "il che significa che non possiamo ancora escludere definitivamente l'ipotesi di vederlo restare nella 'Ville Lumiére'. Ma il recente vincitore del Mondiale attende garanzie sul progetto parigino, in particolare sulla scelta dell'allenatore (secondo L'Equipe, Christophe Galtier rischia l'esonero se non vincerà le prossime due partite) e sugli innesti per il calciomercato estivo, "che il Paris non ha ancora potuto assicurargli". Inoltre, la dirigenza parigina e il presidente Nasser al-Khelaïfi non sono rimasti insensibili al malcontento di molti tifosi per il caso, e l'attuale rendimento, di Messi.
"Pertanto, il Psg non farà di tutto per mantenere il proprio giocatore - scrive L'Equipe -. Se le due parti continueranno l'avventura insieme, che non è la tendenza oggi, sarà alle condizioni del. Solo che oggi nessuno sembra disposto a fare un passo verso l'altro", conclude il quotidiano.