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Un turista italiano di circa 30 anni, Alessandro Parini, è stato ucciso sul lungomare di Tel Aviv in un attentato compiuto da un arabo-israeliano con l'auto lanciata sulla folla.

"Le autorità israeliane confermano la morte del cittadino italiano Alessandro Parini e riportano il possibile ferimento di altri connazionali nel vile attentato a Tel Aviv. Esprimo ferma condanna contro il terrorismo e vicinanza alle famiglie. La Farnesina è al lavoro", scrive il ministro degli Esteri Antonio Tajani su Twitter.

Nell'attacco ci sono anche almeno altri 5 feriti, tra cui - riferiscono ancora i media - un altro italiano e tre britannici. L'attentatore, che una volta uscito dall'auto avrebbe tentato di sparare sulla folla, è stato poi ucciso dalla reazione delle guardie di sicurezza. L'episodio ha riacceso immediatamente la tensione già alta in questi giorni e il premier Benyamin Netanyahu ha richiamato altri riservisti dopo quelli dell'aviazione.

La Farnesina ha espresso "orrore e sgomento per il vile attentato". Giorgia Meloni "esprime profondo cordoglio per la morte di un nostro connazionale, Alessandro Parini, nell'attentato terroristico avvenuto a Tel Aviv", riferisce una nota di Palazzo Chigi. "Il Presidente Meloni - si legge nel comunicato -esprime vicinanza alla famiglia della vittima, ai feriti, e solidarietà allo Stato di Israele per il vile attentato che lo ha colpito". Meloni e il governo sono in contatto con le autorità israeliane per seguire gli aggiornamenti e l'eventuale coinvolgimento nell'attacco di altri cittadini italiani.

La zona dove è avvenuta l'attentato è molto frequentata da turisti, affluiti in gran numero durante le festività pasquali. Sul posto, rovesciata, l'auto usata per l'attentato. Hamas e la Jihad islamica non hanno mancato di manifestare la loro soddisfazione per l'attacco definito "un'operazione di alto livello".

Dopo aver colpito a Gaza e in Libano, il richiamo dei riservisti e il rafforzamento delle truppe nei Territori è un chiaro messaggio ad Hamas, Hezbollah e Iran. La tensione, già alle stelle, è stata aggravata dall'altro attentato palestinese in Cisgiordania, con l'uccisione di due giovani sorelle (21 e 16 anni) e il grave ferimento della madre (48 anni). Anche a Gerusalemme, sulla Spianata delle Moschee, la situazione sembra appesa a un filo, pur in mancanza per il momento di gravi incidenti, con la polizia che continua a presidiare in forze il luogo.

Dopo la pioggia di razzi lanciati da Gaza (uno dei 44 è caduto su una casa pur senza provocare vittime) e dalle fazioni palestinesi legate ad Hamas dal sud del Paese dei Cedri, Israele ha risposto nella notte colpendo tre siti in Libano e oltre dieci nella Striscia, compresi due tunnel e varie postazioni della fazione armata. Però ha scelto di togliere le restrizioni alle comunità israeliane attorno a Gaza, favorendo così il ritorno ad una vita normale e non nei rifugi. L'esercito libanese ha annunciato invece di aver smantellato una rampa di lancio in un campo agricolo nel sud. La risposta di Israele sembra al momento fermarsi qui e - secondo analisti - appare circoscritta, tenendo conto della forte pressione internazionale per spegnere l'incendio, a partire da Mosca, e l'opposizione del mondo arabo ad Israele.

Un giudizio non condiviso dalla parte radicale del governo di destra di Netanyahu che - specie dopo l'attentato - ha detto di non essere soddisfatta. Sia Bezalel Smotrich - ministro delle Finanze e leader di Sionismo religioso - sia il falco Itamar Ben Gvir hanno avuto da ridire sui contorni dell'azione militare e il secondo ha accusato il precedente governo di Naftali Bennett e Yair Lapid di aver indebolito la reattività di Israele. Un rimprovero che non è andato giù all'ex ministro della Difesa Benny Gantz: ha risposto per le rime a Ben Gvir accusandolo di essere completamente fuori strada.

L'attentato palestinese è stato compiuto sulla strada 57 nel nord della valle del Giordano in Cisgiordania, vicino allo svincolo di Hamra. Le due vittime (secondo alcuni rapporti, anche di nazionalità britannica) viaggiavano insieme alla madre - tutte dell'insediamento ebraico di Efrat, vicino Betlemme - sulla stessa auto che è stata crivellata da colpi d'arma da fuoco da un altro veicolo, finendo poi fuori strada. In un primo momento si è pensato ad un incidente automobilistico ma tutto è cambiato quando i servizi di Pronto soccorso e la polizia hanno trovato i fori dei proiettili sul veicolo. Su un'altra auto viaggiava il padre e il marito delle vittime che ha assistito alla scena. L'attentatore palestinese si è dato alla fuga ed ora è ricercato dalle forze di sicurezza.

"Le nostre forze sono adesso impegnate nella caccia ai terroristi. E' solo questione di tempo, non molto tempo, e salderemo il conto", ha detto Netanyahu in visita sul luogo dell'attentato per la prima volta pubblicamente con il ministro della Difesa Yoav Gallant, il cui licenziamento è stato congelato. Poi, riferendosi ai nemici esterni, il premier ha avvertito: "Scopriranno che siamo uniti, compatti, sicuri di essere nel giusto".