Sergio Mattarella (foto Depositphotos)

Come ogni anno, sono tante le polemiche in merito al 25 aprile, ossia alla Festa della Liberazione, sempre molto sentita in Italia. Proprio alla luce delle intense discussioni intercorse tra i partiti sull’argomento, resta alta l’attenzione sul modo in cui i vari esponenti del mondo politico celebreranno o meno questa ricorrenza. Come da tradizione, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarà in visita all’Altare della Patria a Roma, dove deporrà una corona d’alloro sulla Tomba del Milite Ignoto. Ma la giornata del capo dello Stato Mattarella non si fermerà all’Altare della Patria: si sposterà a Cuneo per deporre in mattinata una corona al monumento del Parco della Resistenza. Da qui si trasferirà - dopo una breve sosta alla Museo Casa Galimberti - al Teatro Toselli per una cerimonia ufficiale in cui è previsto il suo intervento. Invece il presidente del Senato Ignazio La Russa dopodomani si recherà al campo di concentramento di Theresienstadt (Praga). La seconda carica dello Stato alla mattina si recherà all' Altare della Patria poi partirà alla volta della capitale della Repubblica Ceca per partecipare alla riunione dei presidenti dei Parlamenti dei Paesi Membri dell'Unione europea (Praga) e poi alle 15 sarà alla commemorazione, con la deposizione di una corona al Monumento di Jan Palach (simbolo dell'anticomunismo) in Piazza San Venceslao.

A due giorni dal 25 Aprile, la prima festa della Liberazione con Giorgia Meloni premier e Fratelli d'Italia primo partito della maggioranza, sono arrivate anche le parole di Gianfranco Fini. “Ancora una volta un 25 aprile di divisione, delle polemiche e in alcuni casi delle risse. Io credo che tutti si debbano chiedere perché e deve farlo soprattutto la destra, perché governa in prima persona. Spero che Giorgia Meloni voglia cogliere questa occasione per dire senza ambiguità, lei non è una donna ambigua, e reticenze che la destra italiana i conti con il fascismo li ha fatti, fino in fondo quando è nata Alleanza nazionale. An condannò il fascismo. Giorgia Meloni ha questa sensibilità”, ha spiegato l'ex presidente della Camera ed ex leader di An, intervenendo a 'Mezz'ora in più' su Raitre.