di STEFANO CASINI

Per me che sono ITALIANO fino al midollo, ma anche molto uruguaiano perché abito in questo benedetto paese dalla mia adolescenza, la vittoria dell’Uruguay sugli “Azzurrini” di Mr. Nunziata, non mi ha amareggiato, tutt’altro! Dopo i 101 minuti di partita, in Argentina c’é stata una sola Nazionale in campo, la CELESTE.

Ho visto tutte le partite dell’Italia e dell’Uruguay e sono stato molto contento che le due migliori nazionali del mondiale, erano appunto le mie due patrie. In realtá mi hanno piú meravigliato i polli di Annunziata che quelli di Broli. In primo luogo perché Broli, un grandissimo DT che ha letto alla perfezione ogni incontro, giá aveva i suoi Palmarés, vincendo, tra l’altro, la Copa Libertadores Under20 con il Peñarol 2 anni fa e dirigendo anche un paio di incontri con “la mayor” senza essere sconfitto.

Ma di Annunziata e degli azzurrini, a dire il vero, pochi sapevamo qualcosa. Anche se il calcio si sente di forma molto simile in Italia che in Uruguay, la stampa italiana in generale, si è ricordata che la “Piccola” Nazionale giocava questo mondiale, soltanto quando é giunta in finale e in quarta pagina!!! Gli azzurrini, dal principio, hanno mostrato di essere una squadra fortissima in difesa e in attacco, con piccoli come Baldanzi o grandi come Casadei o lo stesso portiere Desplanches che, alla fine, come Casadei, hanno vinto i trofei di miglior portiere e miglior giocatore del torneo: Casadei con 7 reti e 8 assistenze e Desplanches con una serie di parate alla Buffón.

Dal punto di viste emotivo, mi son trovato un po’ imbarazzato. Da molti anni vedo calcio e poche volte ho visto incontri tra Italia e Uruguay, pregando sempre che finisse in un pareggio, perché, davanti ad altre persone, pressocché tutte uruguaiane perché abito qui, mi pareva ingiusto gridare un gol come ho gridato quelli di Tardelli o di Materazzi nelle finali del mondo dell’82 e 2006.

Ma, dopo tanti anni in Uruguay, dal piú grande tifoso dell’Inter (da quando avevo 5 anni), son diventato il piú grande tifoso del Peñarol, anche se, per quanto riguarda i colori della patria, sono italiano e quando vince qualcosa l’Azzurra, divento pazzo! Da tempo peró divento pazzo anche quando la Celeste vince contro qualsiasi altra squadra che non sia l’Italia…..ma la finale di domenica scorsa, non mi ha lasciato dubbi! L’Uruguay è stato, dal primo all’ultimo minuto, IL GRANDE CAMPIONE e ha ottenuto, secondo me, un risultato troppo risicato.

Dalla stampa alle reti, qui in Uruguay si è parlato di “arreglo” affinché non potesse vincere la Celeste. Forse qualcosa di vero c’é, perché, l’Uruguay é un paese di 3.5 milioni di abitanti, non vende per la FIFA come l’Italia, il Brasile, la Francia, la Spagna, l’Inghilterra o la stessa Argentina! L’arbitraggio è stato cosí cosí! Ci stava tutto un cartoncino rosso per Pratti che poi il VAR ha trasformato in giallo e gli azzurrini, vista l’enorme superiorità celeste, non son stati neanche troppo eleganti! Da una parte sappiamo che l’Italia, da sempre, é stata una squadra durissima e non potró mai dimenticare né Burgnich nel 1970, né Gentile nell’82, né Materazzi nel 2006, giocatori da cartoncino rosso quasi dal principio.

Da sottolineare che, per quanto riguarda la durezza del gioco, Uruguay e Italia, per decenni, son state nazionali un po’ sporche. Ma qui dobbiamo fare una pausa e sottolineare che, dall’era Tabárez, l’Uruguay ha intrapreso il cammino del “fair play” molto di piú della nostra Azzurra. La dimostrazione é stata che, in una finale, l’Uruguay non ha ricevuto neanche un cartoncino giallo, mentre gli avversari sono stati molto piú duri e in varie occazioni.

Ma sempre dico lo stesso! La Celeste, piú che una nazionale, é un miracolo della storia del Calcio. Se pensiamo che in Brasile ci sono 4.5 milioni di giocatori di calcio professionisti federati e in Uruguay 3.5 milioni di abitanti, indubbiamente, é evidente che non ci sono proporzioni (l’Uruguay ha 15 Coppe America e il Brasile 9)…..neanche con la Francia, la Spagna, l’Italia, l’Inghilterra, l’Argentina o lo stesso Brasile, con i suoi 230 milioni di abitanti!

Quando ho visto mio figlio e i miei nipoti vedere la partita con i colori dell’Uruguay e, pian piano vedendo la partita, mi ha entusiasmato piú la Celeste e ho gridato il gol…..”quasi” come quello di Grosso nel rigore 2006……

Anima italiana e cuore uruguaiano…...cosí mi sento.