Sottosegretario Giorgio Silli

Dopo le relazioni del Sottosegretario agli Affari Esteri, Giorgio Silli, e del Segretario Generale del Cgie, Michele Schiavone, che ha spiegato all’esponente dell’esecutivo di averlo “convinto”, è stata la volta di intervenire alla Plenaria del Cgie, in corso a Roma, dei tanti consiglieri e degli eletti all’estero presenti, tra cui Toni Ricciardi, del Pd nonché consigliere del Cgie per la Svizzera, Fabio Porta, deputato eletto in Brasile col Pd, Federica Onori, deputata eletta in Europa con il M5S, e il senatore Francesco Giacobbe, eletto in Australia con il Pd.
Primo intervento affidato a Gian Luigi Ferretti, consigliere nominato dell'Ugl: “il Cgie si è trasformato in un carrozzone costoso – ha spiegato -. E il rapporto costi benefici sono molto sbilanciati verso i benefici”. A tal ragione, secondo l’esponente di centrodestra, che si è anche lamentato per nomine alle Commissioni, per ripartire servono tante riforme, compresa quella sulla cittadinanza.
Intervento successivo affidato a Toni Ricciardi, consigliere della Svizzera nonché deputato eletto all'estero col Pd, che rivolgendosi al Sottosegretario Silli ha detto: “apprezzo la franchezza, ed è vero, come dice lei, che la coperta è corta. Ma il Governo ha tagliato circa 55 milioni per gli italiani all'estero. So che lei lavorerà per aumentare e aiutare”.
È poi intervenuta Monica Spadafora, unica consigliere Cgie dai Paesi Bassi, che ha parlato di inclusività rispetto ai Comites e al contempo di velocizzazione dei servizi consolari, perché altrimenti “non riusciamo a dare risposte ai nostri connazionali”.
Anche l’On. Porta (eletto in Sud America col Pd) ha parlato con soddisfazione salutando la nuova consiliatura: “dobbiamo recuperare un anno perduto. “Penso – ha aggiunto l’On. Porta – anzitutto alla riforma del meccanismo che regola il voto per gli italiani all’estero, ormai inadeguato e non più in grado di garantire universalità e sicurezza del voto. L’altro punto sul quale dobbiamo intensificare i nostri sforzi è la riorganizzazione e l'efficientamento dei servizi consolari, sempre più in affanno e sicuramente sottodimensionati (in risorse e personale) e quindi insufficienti rispetto alla domanda che proviene dai nostri connazionali.” “Dobbiamo farlo - ha sottolineato il parlamentare eletto in Sudamerica – non soltanto per tutelare i diritti degli italiani nel mondo ma soprattutto per il bene dell’Italia, che dalle nostre comunità all’estero potrebbe avere un beneficio immediato in termini di occupazione, lotta alla recessione demografica e allo spopolamento, scambi culturali e commerciali. Per fare questo occorre ampliare il sistema dei visti di ingresso e permanenza in Italia destinati agli ‘italici’, rafforzare entità preziose come i patronati, moltiplicare accordi tra scuole e università. Sulla cittadinanza: non mi iscrivo - ha aggiunto Porta – alla tifoseria tra i vari ‘ius’ (e prendo atto che il centro-destra ha oggi proposto una legge per limitare lo ‘ius sanguinis’): io al contrario sostengo che l’Italia ha bisogno di una cittadinanza inclusiva, dove le nuove generazioni degli italiani all’estero e degli stranieri nati in Italia contribuiscano insieme alla crescita e allo sviluppo del Paese.”  mSecondo l’On. Porta, è necessario intervenire anche sul piano legislativo “aggiornando accordi ormai obsoleti e datati come quelli di sicurezza sociale o normative che hanno mostrato palesi limiti come quella che regola la destinazione dei contributi alla stampa italiana all’estero: non possiamo più ammettere che un ambasciatore o un Comites esercitino un potere di veto e censura sulla libera stampa, così come è avvenuto nel caso del quotidiano GENTE D’ITALIA.”   Concludendo il suo intervento, il deputato democratico si è detto ottimista sul prossimo futuro perché “le cose che abbiamo da fare sono molte ma se le faremo insieme potremmo farle bene e in tempi rapidi.”e, ma insieme le possiamo fare anche in fretta”.
È stata poi la volta di Vincenzo Arcobelli, Consigliere Cgie USA, che nel suo breve intervento, dopo aver ringraziato l’esponente del Governo Meloni, ha lanciato per la prima volta l’allarme sulla rappresentanza all’interno del Cgie: “non abbiamo un rappresentante dal Sudafrica, spero che possiate impegnarvi di più per trovare soluzioni”.
È intervenuto poi anche Gianluca Lodetti, eletto come Vicesegretario Generale di nomina governativa: “serve una presa di coscienza piena da parte del Governo. Spero venga considerato il valore della rappresentanza degli italiani all'estero. Noi siamo chiamati a farlo adesso”. Inoltre, Lodetti ha concentrato il suo intervento sulla necessità di “sussidiarietà”, che valorizzerebbe e aiuterebbe le riforme e il lavoro del Cgie.
Anche secondo il Senatore del Pd eletto in Australia, Francesco Giacobbe, le riforme sono più che necessarie soprattutto parlando di rappresentanza.
È stata poi la volta di Tommaso Conte, del Cgie Germania, anche lui nel Comitato di Presidenza (Europa), che ha spiegato la situazione allarmante del suo Paese per quanto riguarda i servizi consolari e la situazione anch’essa complessa degli enti gestori: “nei grandi consolati tedeschi si sta superando ogni limite. Non si riesce a ottenere l'appuntamento per la cittadinanza. E stanno anche morendo gli enti gestori, con i quali bisogna essere più corretti”. Infine, Conte ha chiuso auspicandosi che “i fondi per il Turismo delle Radici vengano gestiti bene”.
Hanno preso poi parola due esponenti del Cgie in Sud America, Aniello Gargiulo (Cile), che ha rimarcato l’importanza di “chiarire le regole” e quella degli enti gestori per tutto il sistema; e Antonio Gabriel Iachini (Venezuela), che per prima cosa ha voluto ricordare Nello Collevecchio, suo predecessore, per poi fare un focoso intervento sull’importanza dell’impegno da mettere all’interno del Cgie, sul lavoro che bisogna fare “da italiani lavoratori e da venezuelani a cui interessa il prossimo”, anche oltrepassando le divisioni politiche.
Stesso partito anche per l’intervento seguente con Ricardo Merlo, nominato nel Cgie per il MAIE nonché ex Sottosegretario, che ha spiegato quello che il suo partito vorrà fare nei prossimi anni di Cgie. Merlo ha parlato di due argomenti, principalmente, cittadinanza e problemi consolari. Il tutto condito da un grande ottimismo, cosa che ha voluto sottolineare con forza. “Non saremo mai contenti di tagliare la cittadinanza agli italiani, il MAIE non lo appoggerà mai”. Mentre riguardo i consolati ha spiegato: “molti consolati non sono efficienti. Anzi, sono de-efficienti. Bisogna intervenire urgentemente. Sarebbe utile ripetere la conferenza mondiale dei Consoli per dare un indirizzo congiunto”, ha proposto. Dunque, “il Cgie va riformato ma sono ottimista – ha aggiunto in conclusione -, questa consiliatura sarà la consiliatura delle riforme, delle sintesi e della chiarezza”.
Sempre dalla Germania, è arrivato l’intervento seguente, con la Consigliera Marilena Rossi: “siamo nel mondo dell'Erasmus, non possiamo essere ossessionati dal ritorno”. Secondo lei infatti, c’è la necessità di “sviluppare idee insieme”. Infine, si è anche augurata che in questa consiliatura si possa arrivare ad un accordo tra Cgie e patronati.
È intervento poi Massimo Romagnoli, Cgie Belgio che ha dato un nuovo spunto di riflessione al Consiglio: “i 43 eletti sono diversi dai 20 nominati perché devono rispondere a chi li ha eletti. Dobbiamo cercare di essere uniti, anche se oggi una parte del Cgie ha lasciato l'aula (il centrodestra, ndr)”.
Secondo Filippo Ciavaglia, Consigliere nominato dalla CGIL, “la rappresentanza si deve anche misurare. Va fatta una differenza: c'è il lavoro possibile che possiamo fare e il lavoro necessario”.
A seguire è toccato a Federica Onori, eletta all'estero con il M5S, che dopo il benvenuto a tutti i presenti, si è augurata che questa settimana sia solo un inizio per trovare soluzioni e per un dialogo costante. Lei, dal canto suo, ha dato piena disponibilità: “le cose da fare sono tantissime. Già da domani possiamo vedere se è possibile fare qualcosa. Non ci devono essere divisioni partitiche su molti dei bisogni degli italiani all'estero”. Tra tutte le sfide, ha voluto ricordare anche lei i servizi consolari: “è un tema più noioso, ma nessun altro progetto, anche più romantico o più altisonante, non si realizza senza questa. Quindi bisogna partire da lì”. Per concludere, anche l’On. Onori ha voluto esprimere ottimismo ma con un ma, ossia la necessità di superare alcuni limiti, tra cui la spartitizzazione.
Avviandosi verso la chiusura, è intervenuta Silvana Mangione, consigliera Cgie USA ed eletta vicesegretaria d’area per i paesi anglofoni extra Ue, che ha concentrato il suo intervento sulla rappresentanza e sulle difficoltà di questa anche da un punto di vista storico che però impediscono e spiegano alcune perplessità attuali di molti.
Poi, prima della chiusura ancora di Silli, è intervenuta Maria Chiara Prodi, nuova Vicesegretaria per l’Europa, che si è augurata che “la prossima consiliatura del Cgie possa fare uno scatto, avere un ruolo di sintesi, rompere confini e prendere lo spazio che la legge gli riconosce. Per farlo sono necessarie riforme. La nuova mobilità offre opportunità ma serve anche una “partenza intelligente” per captarli e informarli bene”, d’altronde è il ruolo del consigliere: consigliare.
Ultimo intervento dei consiglieri affidato a Giuseppe Scigliano, Cgie Germania, che invece non è stato tanto ottimista: “io oggi ho visto l'Italia. Lo show. Consiglieri che si lamentano di non avere le commissioni. Il grande fratello. Noi dobbiamo trovare soluzioni e i rappresentanti politici votati da noi all'estero, devono rappresentarci e non portare anche qui la politica. Devono e dobbiamo essere uniti”.
Infine è intervenuto ancora il Sottosegretario Silli: “una giornata densa di contenuti. Durante i lavori è emersa la volontà di lavorare insieme, soprattutto perché si tratta spesso di questioni amministrative. Abbiamo la maturità per poter avviare un ciclo di riforme e lavorare insieme. Il governo c'è. Il Presidente della Repubblica ne ha parlato. C'è una bella congiuntura astrale. C'è molta comunione di intenti. Vorrei arrivare a conoscere un condensato di alcune proposte chiare e specifiche, in modo da poterle fare arrivare fino in fondo”