Le mille declinazioni dell'italiano, lingua preziosa e umanista, portatrice di valori e di bellezza, simbolo di quell'italianità di cui le nostre comunità vanno tanto fiere nel mondo: "un viaggio meraviglioso", come recita il titolo dell'84mo Congresso della Dante Alighieri, quest'anno celebrato a Rosario, in Argentina, a cui il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto rendere un saluto speciale con un videomessaggio.
L'italiano come lingua globale, "studiata da milioni di giovani in tutto il mondo. Un volano prezioso, capace di mettere in connessione arte, cultura, economia, turismo, alimentazione e stile di vita", secondo le parole del Capo dello Stato, ma anche un arco teso verso le generazioni che verranno.
Perché come ha spiegato il leader della società Dante Alighieri, Andrea Riccardi, l'italiano "impasta la realtà complessa del nostro Paese, ne fa la sua ricchezza e la sua caratteristica" e "si proietta nel futuro con il suo messaggio umanistico", diventando una punta strategica del sistema Italia.
E l’importanza di questa visione della lingua italiana come pilastro strategico della promozione del Paese, e di una geopolitica della cultura italiana, portatrice di pace, ha permeato i messaggi che si sono alternati sul palco del Teatro El Circulo, che ha ospitato il Congresso.
"La lingua italiana credo sia strategica per il mondo intero: rappresenta il Paese culla del diritto, della storia, fulcro dell'evoluzione del continente europeo. E la lingua con la cultura sono il companatico di quel soft power rappresentato dalle nostre comunità" all'estero, ha evidenziato il sottosegretario agli Esteri, Giorgio Silli, tornato per l’occasione in Argentina per la secondo volta in un mese e mezzo.
Ma l'italiano è anche il perno attorno a cui si muove un'intera comunità. E un’industria, come ha spiegato Paolo Rocca, presidente del gruppo italo-argentino Techint, "ha bisogno del sostegno di tutta la sua comunità, con la formazione che diventa il punto centrale della trasformazione di una società", un compito che la Dante Alighieri sta svolgendo con eccellenza.
Se l'italiano è centrale per l'industria, lo è anche per il commercio. "Il made in Italy, con le sue eccellenze, porta il valore dell'italianità in tutto il mondo". Per questo c'è un legame fortissimo tra l'export e la cultura italiana ed occorre rafforzare la collaborazione e sviluppare le sinergie, ha sottolineato la responsabile Sace per l'America Latina, Pauline Sebok.
Ma Rosario è anche "un punto di svolta" della storia recente della Dante, che sempre di più ha a cuore la formazione dei docenti: un grande laboratorio dell'italiano per gli italiani che verranno", nelle parole del segretario generale della Dante, Alessandro Masi.
La barchetta di carta che rappresenta il simbolo dell’84mo Congresso internazionale ed il viaggio della lingua italiana ha iniziato un percorso che non sembra voler fermarsi a Rosario, ma veleggia verso un ruolo strategico globale a sostegno del Sistema Italia.