Dmitry Medvedev (Depositphotos)

ROMA – L’apocalisse nucleare non è solo “possibile” ma anche “del tutto verosimile”: parole di Dmitrij Medvedev, ex capo di Stato oggi vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, che ha accusato del rischio Nato e Stati Uniti, il Paese che ha già dimostrato, usandola contro il Giappone nel 1945, come sull’atomica non ci sia “alcun tabù”. Le dichiarazioni sono state diffuse attraverso il social network Telegram. “Sottolineo qualcosa che i politici non amano ammettere” scrive Medvedev: “Un’apocalisse nucleare non è solo possibile, ma anche del tutto verosimile”.

Secondo il vicepresidente del Consiglio di sicurezza, le ragioni sono due. “Il mondo è lacerato da uno scontro molto peggiore che durante la crisi dei Caraibi”, osserva Medvedev rievocando il contenzioso Usa-Urss sui missili di Cuba del 1962, “perché i nostri avversari hanno deciso di sconfiggere la più grande potenza nucleare, cioè la Russia”. Poi la seconda ragione, con il passaggio sugli Stati Uniti, riferimento implicito. “Le armi nucleari sono già state utilizzate, sappiamo da chi e dove” scrive Medvedev. “Questo significa che non ci sono tabù”.