Giorgia Meloni (foto da Youtube)

ROMA – La quarta rata del Pnrr è a rischio slittamento e il Pd insorge. Intanto il ministro agli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, ha convocato la Cabina di Regia sul Piano nazionale di ripresa e resilienza per le 13:30 di oggi, con all’ordine del giorno le modifiche della quarta rata. Al termine della riunione, alle ore 15:00, il ministro terrà una conferenza stampa presso la Sala Stampa di Palazzo Chigi.

“Non possono cavarsela con una riunione straordinaria e una conferenza stampa – tuonano in una nota i capigruppo del Pd di Camera e Senato, Chiara Braga e Francesco Boccia-. La Presidente Meloni ha il dovere di spiegare in Parlamento cosa sta succedendo del Pnrr. E’ uno dei piani di rilancio più ambiziosi del Dopoguerra, conquistato dall’Italia per non lasciare indietro nessuno dopo gli anni della pandemia. Il mancato rispetto dei tempi e dell’arrivo dei fondi dell’Unione Europea è un colpo ai conti pubblici. Meloni non può continuare a tacere. Chiediamo la sua presenza in Aula al più presto perché il rischio di perdere la quarta rata – sempre in attesa della terza – è altissimo”.

DE LUCA: SLITTAMENTO DELLA QUARTA RATA? PENSO SIA UNA CERTEZZA

Penso che più di un rischio sia una certezza oramai, mi dispiace molto“, dichiara il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a margine di un evento a Napoli rispondendo sull’ipotesi che il pagamento della quarta rata del Pnrr slitti al 2024. “Voi sapete – aggiunge – che ho una polemica ormai da cinque mesi con il ministro Fitto, ricordate le cose che diceva, abbiamo avuto un convegno a Napoli e già allora dicevo a Fitto ‘guarda che stiamo perdendo mesi preziosi’: è passato un anno e non è cambiato niente. Per quanto riguarda i fondi Fsc, 21 miliardi di euro, 5,6 destinati alla Regione Campania, sono paralizzati, bloccati da un anno. Pensate quante cose avremmo potuto fare con 5,6 miliardi. Faccio solo due riferimenti di merito: i fondi sviluppo e coesione dovevano servire a fare interventi sulla viabilità stradale e sui territori, cioè dovevano servire ai comuni che non hanno neanche gli occhi per piangere. Se venisse qui un’alluvione, i comuni non avrebbero un euro per fare un intervento di somma urgenza, per riattivare una strada. Queste risorse da un anno sono bloccate, così come sono bloccate le risorse per il recupero dei beni storico-artistici. Noi adesso stiamo finanziando con fondi di bilancio il restauro di alcune chiese importanti, di alcune cattedrali in tutto il territorio, ci sono dei problemi anche strutturali. Tutto paralizzato, è una cosa incredibile, veramente non ci sono parole. Perché? Per incapacità, hanno fatto scelte di governance sbagliate, hanno eliminato l’Agenzia di coesione meridionale per trasferire tutti i poteri nell’ambito della presidenza del Consiglio, solo questo passaggio ha fatto perdere mesi di tempo. Poi questa finzione di trovare le coerenze tra Pnrr e altri fondi europei. E ci vuole un anno – incalza il governatore – per verificare le coerenze e la non sovrapposizione degli interventi? Allora, la verità è che non ci sono risorse e stanno cercando di utilizzare le risorse destinate al sud e di spalmarle sul resto d’Italia e questo non va bene”.