di ROBERTO ZANNI
Degli italiani all'estero i grandi media non se ne occupano quasi mai, giusto quando c'è un evento shock, soprattutto morti o comunque fatti di cronaca che sono impossibili da evitare. Per il resto grandi (e piccoli) giornali si disinteressano in maniera totale di quella che è, o dovrebbe essere la 21ª regione italiana. Nulla di nuovo si potrebbe dire. Bene, l'altra settimana a Roma, organizzata da Filef e promossa dall'on Fabio Porta, deputato PD eletto nella circoscrizione America del Sud, come abbiamo ampiamente riportato, si è svolto a Roma 'Raccontare l'Italia oltre Frontiera', un interessantissimo convegno che ha raccolto esponenti politici e rappresentanti del mondo del giornalismo visto che in particolare si parlava proprio della nostra editoria all'estero. Risultato, nemmeno una riga tra i quotidiani e l'agenzia di stampa italiana più importante, non che ci aspettassimo il contrario, vale la pena ribadirlo i media di nome proprio non ci pensano a riportare quello che sta capitando ai connazionali fuori dai confini, piuttosto preferiscono pubblicare notizie (presunte tali) che i lettori nemmeno distrattamente si fermano a leggere.
Tutto normale si potrebbe aggiungere, quello che invece non lo è il modo in cui certe agenzie che si occupano proprio dell'estero hanno trattato l'argomento più importante, il fulcro del convegno: il modo in cui 'Gente d'Italia' (ma non solo ci sono esempi anche dall'Australia all'Argentina per finire in Europa) sia stata bandita dai contributi governativi elargiti dal Dipartimento per l'Editoria e l'Informazione per le menzogne scritte da un ambasciatore pro-tempore, Giovanni Iannuzzi in combutta con un losco personaggio che si chiama Aldo Lamorte, colui che tra le tante cose vota anche con i certificati elettorali altrui, tanto per sottolinearne l'integrità. Bene Iannuzzi-Lamorte sotto l'ombrello del Maie di Ricardo Merlo e anche della Farnesina hanno creato il loro piano che prevedeva la chiusura, della bocca e fisica, di questo giornale. Menzogne tutte comprovate, tutto chiarissimo, non ci sono dubbi eppure... Già eppure il Dipartimento per l'Editoria senza alzare nemmeno un dito, per informarsi, ha creduto a quanto arrivava dalla capitale dell'Uruguay Montevideo. E per certi versi ancora più grave, e torniamo al dopo convegno di Roma, ecco che le agenzie che si occupano degli italiani all'estero hanno pensato bene (ordini ricevuti dall'alto?) di evitare di immischiarsi, censurando completamente o quasi l'intervento-denuncia del nostro direttore Mimmo Porpiglia. È il silenzio di altri colpevoli che per evitare problemi, per l'ennesima volta hanno infranto quello che dovrebbe essere il loro primo dovere: raccontare la verità. Invece no: meglio far finta di nulla, non immischiarsi, perchè toccare la Farnesina (e chi ne fa parte più o meno lecitamente) non si può. Chi tocca il Ministero degli Esteri, gli ambasciatori... muore, in senso metaforico ovviamente. Chi tocca quei tasti può perdere contributi, vantaggi, vie preferenziali, non bisogna dar fastidio ai potenti piccoli uomini che pensano di poter gestire tutto come a loro fa più comodo. È la vecchia politica che continua ad andare avanti anche grazie all'appoggio di chi sceglie di non parlare. A questi personaggi si è poi aggiunto chi dovrebbe salvaguardare in senso lato i giornalisti e il loro lavoro, sì parliamo dell'Ordine che invece si preoccupa solo di avvertiti quando c'è da pagare la quota annuale, poi per gli altri undici mesi dell'anno chi lo sente più. Ma noi, guidati dal nostro direttore-editore Mimmo Porpiglia, abbiamo deciso di portare tutto in un'aula di un Tribunale per far trionfare la verità, cosa che invece dubitiamo potranno fare coloro i quali adesso preferiscono il silenzio. Se - e speriamo mai (non desideriamo un incremento del numero dei disoccupati del settore) - un giorno dovesse capitare ad altri quello che sta succedendo a 'Gente d'Italia', state tranquilli che non ci sarà nessuno, a cominciare dai grandi quotidiani fino in fondo, che alzerà un dito in difesa dei diritti nuovamente calpestati. Saranno soli perchè non serviranno più a nessuno, rimpiangendo il giorno in cui, travestiti da giornalisti, si sono voltati dall'altra parte scegliendo di restare agli ordini del potere che poi il più delle volte ha la memoria corta...