"È stata ribadita la solida alleanza con Stati Uniti, abbiamo condiviso l'eccellente stato delle nostre relazioni e che è in un momento di difficoltà che si riconoscono gli amici e gli alleati".

Lo ha affermato la premier Giorgia Meloni parlando nel corso del punto stampa in ambasciata che ha fatto seguito al lungo colloquio con il presidente Usa Joe Biden. "Abbiamo avuto un lungo incontro con il presidente degli Usa Joe Biden, un appuntamento nel quale abbiamo ribadito la nostra solida alleanza, il partenariato strategico e la profonda amicizia che uniscono Usa e Italia", ha detto la premier. "Con Biden abbiamo discusso della prossima presidenza italiana del G7. Da parte degli Usa c'è grande aspettativa e grande sostegno. La ricostruzione dell'Ucraina e il rapporto con l'Africa saranno al cento della presidenza del G7. All'Africa in passato l'Europa e l'Occidente non hanno dato abbastanza peso. L'Africa non è un continente povero ma ricco", ha sottolineato la premier definendo un "errore fatale" in politica estera "non vedere tutta la scacchiera". E poi ha aggiunto di aver "trovato condivisione e voglia di collaborare al nostro Piano Mattei per l'Africa". "Sulla Cina - invece -io e Biden abbiamo parlato di come sia necessario garantire la nostra sicurezza economica e nello stesso tempo assicurare un dialogo con Pechino. Intendo andare in Cina, sono stata inviata più volte, sarà una delle prossime missioni ma non è stata ancora calenderarizzata perche' mi devo anche occupare di politica interna".

"La conferenza stampa congiunta con il presidente degli Stati Uniti non l'avrei rifiutata, non si costruisca una polemica sul niente". Lo ha affermato Giorgia Meloni parlando delle voci relativa ad un suo diniego rispetto alla possibilità di una conferenza stampa congiunta con Biden dopo l'incontro alla Casa Bianca. "Ho letto curiose polemiche su una conferenza stampa congiunta che io avrei rifiutato col presidente degli Stati Uniti. Per quanto si dica che scappo dalla stampa la conferenza con il presidente Usa non l'avrei rifiutata". Con una battuta la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in conferenza stampa al termine dell'incontro alla Casa Bianca con Joe Biden interviene sulle proteste della stampa Usa per la mancata conferenza stampa congiunta. "Lo dico per evitare polemiche che non esistono, non è mai stata prevista, mai stata proposta'. "In questi momenti io sono sempre concentrata sull'obiettivo. Non mi sento Cenerentola, sono consapevole del mio ruolo e del Paese che rappresento".

Casa Bianca, fra Italia e Usa c'è alleanza strategica
Joe Biden e la premier Giorgia Meloni hanno "riaffermato la salda e strategica alleanza e la profonda amicizia fra Stati Uniti e Italia. I legami fra Italia e Stati Uniti affondano le radici nella storia, nell'affinità culturale e nella cooperazione economica". Lo afferma la Casa Bianca dopo l'incontro allo Studio Ovale. 'Gli Stati Uniti e l'Italia "ribadiscono la vitale importanza del mantenimento della pace e della stabilità nello stretto di Taiwan. Gli Stati Uniti e l'Italia si impegnano a rafforzare le consultazioni bilaterali e multilaterali sulle opportunità e le sfide poste dalla Cina". Inoltre gli Stati Uniti e l'Italia condividono l'intento di rafforzare le relazioni con l'Africa sulla base di una partnership fra pari, e notano l'importnza di mobilitare il settore privato, i nostri partner dell'Onu, le banche per lo sviluppo multilaterale e le istituzioni finanziarie internazionali a sostegno di questi sforzi". 'Il cambiamento climatico pone una minaccia esistenziale'. Lo hanno affermato il presidente Joe Biden e la premier Giorgia Meloni, secondo quanto riferito dalla casa Bianca. I due leader si sono impegnati ad assumere "azioni decise" per rispettare l'obiettivo di limitare l'aumento delle temperature globali a 1,5 gradi. Inoltre gli Stati Uniti e l'Italia si impegnano a rafforzare la loro partnership economica aumentando la cooperazione e gli investimenti

L'incontro allo Studio Ovale
"In tempi difficili sappiamo chi sono i nostri amici e credo che le nostre nazioni abbiano dimostrato che possono contare l'una sull'altra più di quanto qualcuno pensasse". Così la premier Giorgia Meloni nell'incontro nello Studio Ovale con Joe Biden. "Le nostre relazioni sono storicamente forti, superano i governi e restano solide indipendentemente dal colore politico". "Voglio porgere le mie condoglianze a tutti coloro che nel Mediterraneo stanno soffrendo condizioni meteorologiche estreme"., ha detto Biden nel corso del loro incontro sottolineando che lui e la premier "sono diventati amici".

"Italia e Stati Uniti hanno un comune interesse a potenziare un commercio globale che non sia solo libero ma corretto. La concorrenza di Paesi che non rispettano standard garanzie sul lavoro, rispetto dell'ambiente, sicurezza mina le nostre imprese e i nostri lavoratori". Lo ha affermato la presidente del Consiglio. "Un commercio libero senza regole ha mostrato i suoi limiti e dobbiamo trovare il giusto equilibrio tra apertura e protezione delle nostre economie e dei nostri interessi strategici".

Il dialogo tra Europa e Stati Uniti è fondamentale per costruire insieme un nuovo rapporto e una strategia comune, ha detto il premier, riferendosi tra l'altro all'Africa e ai temi dell'immigrazione. La premier ha tra l'altro ribadito l'importanza degli scambi commerciali con gli Usa. "Dobbiamo essere corretti con le nazioni che sono state sfruttate nelle loro risorse. Biden sa che mi occupo molto di Africa, sul ruolo che possiamo giocare in quei Paesi, stiamo costruendo una nuova relazione, con un nuovo approccio tra pari anche per combattere il problema della migrazione illegale. Ne discuteremo anche al G7 a presidenza italiana".

Non lasciare più scoperta l'area del Mediterraneo. E quell'Africa che ha, invece, grande potenziale da sviluppare, non solo per fermare l'ondata sempre più impetuosa dei migranti. E come liberarsi dalla morsa del memorandum sulla via della Seta, perché i rapporti con Pechino sono sì "imprescindibili" ma altrettanto "pericolosi", si sottolinea negli Usa. Sono due fondamentali temi trattati, insieme alla questione ucraina, nel corso dell'incontro tra Joe Biden e Giorgia Meloni alla Casa Bianca I due leader si incontrano, finalmente, nello Studio Ovale. Oltre a ribadire gli ottimi rapporti tra Italia e Stati Uniti e a confermare l'impegno comune per Kiev, affrontano i dossier considerati "strategici" dall'una e dall'altra parte.

La curiosità per la prima presidente del Consiglio italiana, donna e di destra, che mette piede alla Casa Bianca è alta. Anche la stampa americana chiede informazioni e dettagli sulla giovane leader italiana a capo dell'esecutivo più a destra della storia repubblicana, come sottolineano i media Usa. E lamenta - come accade spesso anche in Italia a dire il vero - l'assenza di una conferenza stampa. Durante il press briefing con la portavoce dell'amministrazione Karine Jean-Pierre una reporter ha chiesto se fosse stata una decisione degli Stati Uniti di non tenere la conferenza stampa "dal momento che la premier terrà un punto con la stampa italiana all'ambasciata di Washington". Jean-Pierre ha risposto di non essere stata coinvolta nell'organizzazione dell'incontro di cui si è occupato il Consiglio per la sicurezza nazionale guidato da Jake Sullivan. Il caldo è soffocante e umido, come quello di Roma nei giorni scorsi.

Anche Biden, come ha appena fatto il governo italiano, si appresta a varare un piano straordinario contro le condizioni estreme di questa estate. Lo stato dei rapporti tra Italia e Usa è "incredibile", dice in mattinata la premier dopo aver incontrato a Capitol Hill rappresentanti del Senato e della Camera. Colloqui bipartisan, in cui Meloni ha illustrato l'attenzione e la strategia italiana per il Sud globale, con l'Africa al centro che sarà anche il leit motive del G7 a guida italiana. Anche la sicurezza alimentare è tema che Meloni mette sul tavolo, nelle stesse ore in cui Vladimir Putin incontra i leader africani a San Pietroburgo per il summit Russia - Africa promettendo loro il grano che non arriverà più dall'Ucraina.

"Con questa premier e la sua visione, il rapporto fra usa e Italia non può che rafforzarsi" la elogia lo speaker della Camera Kevin McCarthy, che ricorda le sue origini in parte italiane e riferisce le impressioni di repubblicani e democratici dopo la chiacchierata con la premier italiana: "E' una delle leader che ci ha colpito di più. Una leader che guarda avanti", aggiunge lusinghiero. Lei si dice "orgogliosa" del contributo che gli italiani hanno dato alla storia americana, e onorata di essere "nel cuore della democrazia". Sottolinea che il legame tra Roma e Washington è diventato ancora più stretto dopo l'aggressione russa all'Ucraina e incalzato a continuare a sostenere Kiev. "L'occidente è unito" per difendere "un mondo basato sulle regole", ha ripetuto a Capitol Hill - dove si comincia a registrare qualche scricchiolio sulla postura da tenere sulla guerra - ribadendo che altrimenti ci sarebbe il "caos", in cui "chi è militarmente più forte può invadere il vicino. Non è il mondo in cui vogliamo vivere, vogliamo vivere in un mondo in cui si rispettano libertà e sovranità". Se su Kiev la sintonia è totale, più complessi sono i rapporti con Pechino. La questione è sensibile: i "benefici" di un maggior "coordinamento transatlantico rispetto alla Cina", sottolineano più volte gli americani, è oggetto del bilaterale alla Casa Bianca, mentre l'Italia sta valutando le possibili vie d'uscita dalla Belt and Road Iniziative, dopo essere stata l'unico paese del G7 a stringere l'intesa nel 2019. Ogni passo ha un peso, e un prezzo (viene visto come un segnale di un prossimo disimpegno nei confronti dei cinesi anche l'accordo stretto dall'Enav giusto ieri con il fornitore di servizi alla navigazione aerea di Taiwan Anws). Di qui all'autunno bisognerà dire se si intenda uscire dall'accordo. Il governo si prenderà tutto il tempo per rendere il più soft possibile un eventuale addio, che non significherebbe in ogni caso il venire meno degli intensi rapporti economici tra i due Paesi. E nel frattempo Meloni cerca il sostegno Usa soprattutto per parare le eventuali ritorsioni cinesi. Lo incassa, esplicito, dal repubblicano McCarthy per il suo "sforzo nel contrastare la crescente aggressione dalla Cina comunista".