A settembre l'inflazione rallenta

E’ caro vacanze con l’estate porta con un sé una lunga lista di rincari per gli italiani, in gran parte legati ai viaggi ma anche al cibo. Secondo un’indagine dell’Unione nazionale consumatori sull’andamento dei prezzi nel mese di luglio appena chiuso, gli aumenti maggiori hanno infatti riguardato villaggi vacanze, campeggi e ostelli che registrano un rialzo del 16,4% su giugno 2023. Seguono i voli nazionali che, “nonostante i rialzi astronomici già registrati nei mesi precedenti, volano ulteriormente dell’8,9%”, denuncia l’Unc. Per i pacchetti vacanza nazionali l’aumento è del 6,3% e per il trasporto marittimo del 6,1%.

“Questi dati attestano l’urgenza di intervenire sull’inflazione e sul caro vacanze, ad esempio vietando l’uso di algoritmi per aumentare i prezzi, a cominciare da quelli dei voli. Non è possibile che gli ultimi posti rimasti siano messi all’asta al miglior offerente. Avevamo sospeso il giudizio sul ‘Trimestre anti-inflazione’ in attesa di avere un testo di riferimento, considerato che l’iniziativa poteva essere molto positiva, per quanto tardiva. Ieri abbiamo potuto finalmente visionare una prima bozza del testo e, quindi, ora possiamo sciogliere la nostra riserva: una presa in giro”, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unc.

Caro vacanze: ecco i cibi che ora costano di più

L’associazione dei consumatori segnala quindi gli aumenti annui rispetto a luglio 2022 guidati da alcuni prodotti base dell’alimentazione. Al primo posto lo zucchero con un incremento del 47,3% su luglio 2022. Secondo per l’olio di oliva con +30,1%, mentre il prezzo delle patate sale del 27,3%. Al quarto posto il riso (+27%).

Nel protocollo ‘anti-inflazione’, prosegue l’Unc, “non solo manca un elenco dei beni per i quali chiedere alle aziende di distribuzione e ai produttori un’azione di contenimento dei prezzi, lasciando la selezione degli articoli al loro buon cuore, purché nell’ambito di quelli del carrello della spesa, di quelli di prima necessità e dei prodotti per l’infanzia e ad esclusione degli alcolici, ma l’impegno non è a ridurre i prezzi ma solo a non aumentare quelli degli articoli sui quali vorranno gentilmente impegnarsi. Ovviamente speriamo che la bozza venga stravolta e migliorata, ma allo stato degli atti non possiamo che constatare che si tratta di un testo inutile e privo di effetti per le tasche dei consumatori”.