L'Europeo 2020 è lontano, quello del 2024 tutto da conquistare.

Parte da Skopje, capitale della Macedonia del Nord, il cammino della nuova Italia di Luciano Spalletti. Poco diversa negli uomini da quella di Roberto Mancini, il tempo dirà quanto differente nell'anima. Intanto, però, gli azzurri presi per mano dal nuovo ct solo pochi giorni fa, dopo l'improvvido addio dal predecessore dimissionario, hanno l'obbligo del risultato, perché in testa al girone c'è già l'Inghilterra che a Napoli ha battuto gli azzurri, e il secondo posto non si può lasciar sfuggire di mano. Un avversario che rimanda alle "ferite" di cui parla il neo ct, quelle che "vanno risanate" per un'Italia "dalla storia importantissima alle spalle".

Con la Macedonia del nord, che ha tagliato fuori gli azzurri dai mondiali in Qatar Spalletti sa che non si può sbagliare: "Domani sopra ogni altra cosa c'è un comportamento da tenere per tutta la partita che non ci faccia mai sentire vittime e che ci porti alla ricerca di quello che abbiamo parlato durante gli allenamenti. Poi si spera che il risultato ne sia la conseguenza, anche se a volte nel calcio succede l'opposto" dice l'allenatore toscano. Nessuno, l'8 maggio scorso, con Spalletti a festeggiare al Maradona e Mancini a preparare gli azzurri, avrebbe immaginato una situazione così: con l'ex ct azzurro a dirigere la prima dell'Arabia Saudita, e domani il tecnico dello scudetto a rilanciare la nazionale. "Sono stato felicissimo di vedere i ragazzi in campo questa settimana, felice della mia squadra e altrettanto fiducioso di come la vedrò in campo. Bisogna riuscire a far emozionare, far nascere amore oltre a risultati in campo" sottolinea Spalletti.

L'Italia pronta a un probabile 4-3-3 di transizione tra il possesso palla manciniano e l'aggressività del nuovo corso, arriva alla prima delle due partite (l'altra a Milano contro l'Ucraina, martedì) con due forfait pesanti: Federico Chiesa e Lorenzo Pellegrini, alle prese con fastidi muscolari, sono stati visitati dopo l'allenamento di rifinitura a Coverciano e sono tornati a casa. Non ci saranno neanche il 12. In attacco, il ruolo centrale dovrebbe spettare a Ciro Immobile, investito della fascia di capitano. "Era il mio sogno da bambino, ora l'ho realizzato, sono orgoglioso perché il lavoro fatto sta dando i suoi frutti come calciatore e come uomo", ha detto il centravanti della Lazio, rivelando che il suo no alle offerte dell'Arabia Saudita in estate era legato anche alla voglia di continuare a vivere le emozioni azzurre. Quelle che invece vuol cancellare, sono le paure del ricordo Macedonia: "La sconfitta nei play off che ci ha negato il Mondiale è stata la mia piu' grande delusione. Spalletti? Il ct ama il dialogo, e questo ci piace molto. Peccato per Chiesa, per noi comunque è la ripartenza, nessuna vendetta e daremo filo da torcere a tutti". Per il ct arrivato alla panchina azzurra dopo il trionfo a Napoli sarà comunque una partita speciale: "Un po' di emozione ci sarà quando sentirò l'inno, ma sono tranquillo perché ho a che fare con i calciatori che ho scelto io, non me li ha indicati nessuno; quindi voglio le risposte giuste dai giocatori che ho scelto", dice Spalletti che elogia con una battuta i suoi. "Il presidente mi ha fatto un regalo, mi ha comprato tutti i giocatori che volevo e ha detto che ne prenderà anche altri, è la prima volta che mi succede...".