di STEFANO CASINI

Dopo i titoli in prima pagina e le 3 pagine dedicate alle scarse risorse della povera Cancelleria italiana dell’Uruguay, scherzosamente, ci vien fuori la domanda: “...ci sarebbero riusciti il COMITES e l’Ambasciatore a far chiudere EL PAÍS perché ha criticato il lavoro fatto nella sede consolare? Gli avrebbero dato un parere negativo e avrebbero detto che si tratta di un giornale che divide la collettività?”

In una copertura straordinaria, il principale giornale uruguaiano e nell’edizione domenicale, ha dedicato quasi 3 pagine al fenomeno che noi di GENTE D’ITALIA veniamo denunciando da anni. Secondo dichiarazioni della stessa Capo Cancelleria di Montevideo Crugnola, non sarebbe da scartare che, se esistesse un’adeguata struttura con il doppio di personale, in Uruguay, i cittadini italiani potrebbero raggiungere il mezzo milione.

Si denuncia anche ciò che diciamo da almeno 5 anni, che ci sono organizzazioni illegali che riscuotono tra 300 e 1000 dollari per cercare un certificato di nascita in Italia e per presentare la domanda di cittadinanza. Ci sono due o tre di queste organizzazioni che, secondo quanto abbiamo appreso, hanno decine di persone che al computer cliccano e cliccano tutto il giorno nel medievale “PRENOTAMI” per ottenere un appuntamento. Scrive letteralmente EL PAIS: “estas organizaciones se presentan en las redes sociales como los solucionadores del problema, pero, en realidad, la Embajada prohibe su existencia para evitar el negocio detrás”. Un po’ forte no Sr innominabile o Sr. Ambasciatore? Non vi pare che si dovrebbe... chiudere ufficialmente EL PAÍS?

Un titolo a 8 colonne nella seconda pagina con tanto di foto di manifestanti davanti alla nostra Cancelleria Consolare che dice: ETERNA ESPERA: 500.000 BUSCAN SER ITALIANOS, per un italiano in Uruguay è una specie di pugno al mento, un vero e proprio knockout per il nostro orgoglio di appartenere ad uno dei piú importanti Paesi del mondo! E ci viene da domandare: ma é questa la nostra Italia? L’Italia di Michelangelo, di Giotto, della Ferrari o ci avviciniamo sempre piú alle indecorose vicende di Lampedusa? A noi, invece di avere questi schiaffi in faccia in questi articoli in Uruguay, ci piacerebbe che anche in Italia, il Corriere della Sera o Repubblica, facessero sapere ai nostri concittadini che abitano in Italia, ai nostri parenti, che c’é un’Italia povera , un’Italia che fa vergogna.

Fra le tante testimonianze de EL PAIS, ci ha colpito un concittadino che ha dichiarato: “Hace 5 años que trato de conseguir la ciudadanía y en un punto me harté”, un altro dice: “...todo se trata de una viveza y es claro que hay un negocio detrás de esto”… mamma mia che vergogna!!!!

La manifestazione davanti alla sede di Pocitos, ovviamente non l’abbiamo organizzata noi di GENTE D’ITALIA. Si tratta di un gruppo di aspiranti alla cittadinanza italiana che si son stufati di tanta inefficienza e, per fortuna, hanno ottenuto una riunione con l’ambasciatore per martedí.

In uno dei passaggi de EL PAIS leggiamo: “...claramente la intención es dificultar la ciudadanía a descendientes de italianos, a sabienda de la flexibilidad que hoy indica la norma”. In un altro, che affonda un po’ tutto, leggiamo: “a pesar que la Crugnola no se anima a decir que la ley debería ser modificada para simplificar su trabajo, sostiene que “es muy amplia con respecto a los recursos que manejamos”.

La domanda che ci facciamo é: ma che colpa ha la nostra Capo Cancelleria di questo disastro? Che ci stanno a fare un COMITES o un ambasciatore? Non dovrebbe essere il nostro Comitato a fare la voce grossa davanti al MAECI per insistere ad avere piú personale? O l’ambasciatore? Ma sappiamo che, come si dice qui in Uruguay “...están pintados al óleo”. Questa é la cruda realtá, mentre noi italiani, quelli che hanno il sentimento, quelli che hanno il nostro sangue, nelle associazioni, nelle istituzioni, nei Patronati e noi di GENTE D’ITALIA, continuiamo a vergognarci di ciò che sta accadendo!