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ROMA - A poca distanza da un settembre che aveva già consentito a molti di recuperare il viaggio “mancato” in agosto, ancora un’altra prospettiva di viaggio entusiasma gli italiani, spiega Federalberghi: si tratta del Ponte di Ognissanti, una festività che quest’anno il calendario fa cadere nella giornata di mercoledì. Sicuramente una fortunata congiuntura che ha convinto circa 8 milioni e 400 mila concittadini a pianificare un soggiorno fuori di casa. Nella maggioranza dei casi (89,8%) il Belpaese resta la meta preferita come destinazione di viaggio, tra mare, montagna, laghi e terme: si sceglie di restare in zone non troppo lontane dal luogo della propria residenza, considerando una durata del soggiorno di circa 3,9 notti fuori casa. La spesa media comprensiva di trasporto, alloggio, cibo e divertimenti, si attesta sui 451 euro a persona con un giro di affari di 3,77 miliardi di euro. Il risultato rilevato in merito al giro di affari sarebbe potuto essere ancora maggiore se non fosse stato per l’aumento dei prezzi che sta caratterizzando questo periodo. Infatti, quasi la metà dei vacanzieri (45,5%) ha deciso di ridurre la spesa per questa vacanza proprio a causa dell’inflazione.
“Colpisce la determinazione con cui gli italiani hanno organizzato e dilatato nel tempo la propria vacanza per questo Ponte, grazie anche alla collocazione della festa a metà settimana – afferma il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, a commento dei dati rilevati dall’indagine – Gran parte dei viaggiatori infatti, ha pianificato il proprio viaggio con molto anticipo: a giudicare dai risultati della ricerca, il 60,6% delle prenotazioni è avvenuto più di un mese fa”.
“Noi consideriamo pregevole la performance per il Ponte di Ognissanti, una ricorrenza che solitamente ricongiunge le famiglie ai propri affetti nei territori di origine. La Festa dunque è onorata – ha concluso Bocca - ma resta per noi motivo di sconforto il fatto che nel 50,6% dei casi si è dovuto rinunciare al viaggio a causa del costo della vita. Tengo sempre a sottolineare che, a nostro avviso, la vacanza è un bene primario di cui devono poter usufruire tutti”.
L’indagine è stata effettuata dall’Istituto ACS Marketing Solutions nel periodo compreso tra il 16 e il 18 ottobre 2023 intervistando con il sistema C.A.T.I. (interviste telefoniche) un campione di 3.012 italiani maggiorenni, rappresentativo di 50 milioni di connazionali maggiorenni. Il campione è stato costruito in modo da rispecchiare fedelmente la popolazione di riferimento, tale da includere anche i minorenni, mediante l’assegnazione di precise quote in funzione di sesso, età, Grandi Ripartizioni Geografiche ed Ampiezza Centri.
Gli italiani in vacanza
Saranno circa 8 milioni e 369 mila gli italiani (tra maggiorenni e minorenni) che si metteranno in viaggio in occasione del ponte di Ognissanti.
L’89,8% dei vacanzieri italiani resterà nel Belpaese mentre il 10,2% andrà all’estero. Il 66,2% di chi resterà in Italia, rimarrà nella stessa regione di residenza.
Chi resterà in Italia sceglierà in primis il mare (29,1%), le località d’arte (24,7%) e la montagna (21,5%). Seguono il lago (4,4%) e le località termali (3,8%).
Per chi andrà all’estero, le mete più ambite saranno le grandi capitali europee (83,3%), quelle extra europee (8,3%) e le crociere (5,6%).
La maggioranza degli intervistati (35,2%) ha scelto di andare in vacanza per il ponte di Ognissanti ispirato dalle bellezze naturali del luogo, il 34,9% per la facilità di raggiungimento e il 31,5% per abitudine.
La casa di parenti e amici sarà la scelta privilegiata per il 32,7% dei vacanzieri; a seguire l’albergo (21,3%), i bed & breakfast (19,6%) e la casa di proprietà (13,6%).
La durata media del soggiorno sarà di 3,9 notti trascorse fuori casa.
La spesa media, comprensiva di trasporto, alloggio, cibo e divertimenti, si attesterà sui 451 euro a persona. Come di consueto, la spesa media per i viaggi in Italia (410 euro) è di gran lunga inferiore a quella per i viaggi all’estero (786 euro).
Il giro di affari complessivo si attesterà su circa 3,77 miliardi di euro. Questo risultato sarebbe potuto essere ancora maggiore se non fosse stato per l’aumento dei prezzi che sta caratterizzando questo periodo. Infatti, quasi la metà dei vacanzieri (45,5%) ha deciso di ridurre la spesa per questa vacanza proprio a causa dell’inflazione.
La spesa per le vacanze si spalma su tutte le componenti della filiera turistica. Il 27% del budget di chi va in vacanza è destinato ai pasti (colazioni, pranzi e cene), il 25,5% al pernottamento, il 25,4% alle spese di viaggio, il 10% allo shopping e il 12,1% per tutte le altre spese (divertimenti, escursioni e gite).
La grande maggioranza ha organizzato la vacanza con largo anticipo. Il 60,6% delle prenotazioni è avvenuto più di un mese fa, mentre il 39,4% ha prenotato due o tre settimane prima della partenza.
Durante questi giorni, le attività principali consisteranno in passeggiate (47,4%), escursioni e gite (24,7%), partecipazione a eventi enogastronomici (24,4%), visita a monumenti (22,2%) e a musei o mostre (18,5%).
Il 67% dei vacanzieri utilizzerà la propria macchina per recarsi presso il luogo della vacanza. Il 21,6% viaggerà in aereo e il 3,4% in treno. La comodità ha prevalso nella scelta del mezzo (71,2%).
Nel 50,6% dei casi gli intervistati dichiarano di aver rinunciato alla vacanza per motivi economici; il 16,3% perché partirà in un altro periodo e il 15,4% per motivi familiari.