ROMA – Piazza del Popolo gremita oggi a Roma per lo sciopero contro la manovra promosso dalla Cgil e dalla Uil .“Siamo almeno 60 mila”, dicono la Cgil e la Uil di Roma e Lazio. “Lo sciopero sta avendo una adesione che da anni non avevamo e le piazze sono piene”, ha dichiarato il leader della Cgil Landini dal palco di piazza del Popolo.

Lo slogan scelto è ‘Adesso basta’, guardando dal palco si vedono arrivare le delegazioni sindacali che stanno riempiendo la piazza, a destra si concentrano le categorie della Uil, a sinistra si notano le bandiere rosse della Cgil.

LANDINI: “IL GOVERNO PORTA IL PAESE A SBATTERE”

“Rappresentiamo la maggioranza del Paese che paga le tasse e tiene in piedi il Paese e non viene ascoltata dal governo che così porterà il paese a sbattere. Noi non lo permetteremo“, dice il segretario generale della Cgil Maurizio Landini durante la manifestazione a piazza del Popolo.

Presente anche una delegazione dell’Alleanza Verdi Sinistra: Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli, Marco Grimaldi, Elisabetta Piccolotti e Franco Mari.

LANDINI: “PIAZZE STRAPIENE, RISPOSTA A PRECETTAZIONE”

“Questa è bellissima, non è solo una piazza strapiena ma è la piazza del popolo lavoratore che tiene in piedi il paese”, prosegue Landini.  “È la risposta più ferma a chi ha voluto precettare e mettere in discussione il diritto di sciopero, che è un attacco alla democrazia”, aggiunge.

LANDINI: PIAZZA RISPOSTA A CHI HA ATTACCATO LA DEMOCRAZIA

“Chi vuole cambiare la costituzione sono quelli che non hanno partecipato a farla e ad ottenerla, ma noi non permetteremo a nessuno di ridurre gli spazi della democrazia“, prosegue il leader della Cgil.

SALARIO MINIMO, LANDINI: CHI PRENDE TEMPO HA LA PANCIA PIENA

“Si prendono sei mesi per valutare come combattere la povertà salariale, questo lo fanno perché non vivono prendendo 5-7 euro all’ora, il tempo se lo può prendere chi ha la pancia piena”.

 LANDINI: NON CI FERMIAMO, NOI DIFENDIAMO LA NAZIONE

“Noi difendiamo la Nazione e l’interesse nazionale”, dichiara il segretario generale della Cgil dal palco di piazza del Popolo. “Noi non ci fermiamo fino a che non otterremo risultati, noi stiamo scioperando per evitare che il Paese venga portato alla sbando“.

BONELLI (AVS): GOVERNO FA GUERRA A POVERI, NON A POVERTÀ

“Il Ministro Salvini ha cercato di distogliere l’attenzione dalle gravi mancanze della manovra economica con un’azione che mira a imporre il silenzio ai lavoratori e alle lavoratrici, profondamente preoccupati per il loro futuro, quello dei loro figli e del nostro Paese. Questo tentativo di mettere un bavaglio alla nostra società è un attacco diretto alla carne viva della nostra democrazia”, dichiara da Piazza del Popolo a Roma, il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, che prosegue: “Questa è la piazza dei sindacati ma Salvini, con il suo protagonismo politico, tenta di mascherare le gravi ripercussioni di una Manovra che riduce le pensioni e i servizi essenziali, taglia i fondi per il trasporto pubblico locale, mentre continua a proteggere i privilegi dei grandi poteri bancari ed energetici, tutelando gli extraprofitti di banche e compagnie Oil&Gas: questo è il motivo reale per cui lavoratori e lavoratrici si trovano oggi con il bavaglio. Il governo, invece di combattere la povertà, continua la sua guerra contro i poveri, come dimostra la proposta sul salario minimo, che è un vero e proprio schiaffo a milioni di lavoratori e lavoratrici che vivono in condizioni di povertà sociale”, conclude Bonelli.

BOMBARDIERI: DALLA PIAZZA GRANDE RIPOSTA DEMOCRATICA

La risposta della piazza è chiara, in manovra ci sono tagli alle pensioni, parliamo di lavoro, fisco, sicurezza“, dichiara il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri arrivando alla manifestazione della Cgil e Uil contro la manovra. Rispetto allo scontro con Salvini Il sindacalista taglia corto: “Sero che la polemica sia chiusa, quella di oggi è una grande risposta democratica”. E conferma che è allo studio il ricorso contro la precettazione.

‘BELLA CIAO’ E ABBRACCIO LANDINI-BOMBARDIERI, SI CHIUDE MANIFESTAZIONE

Con un abbraccio tra Pierpaolo Bombardieri e Maurizio Landini e sulle note di ‘Bella Ciao’ si chiudono i comizi dal palco di piazza del Popolo.

A ROMA CORTEO DEGLI STUDENTI E DEI PROFESSORI: INVESTIRE NELL’ISTRUZIONE 

Nel giorno dello sciopero generale anche gli studenti scendono in piazza a Roma. E con loro i professori, tanti, presenti nella coda del corteo. Dopo un presidio al Ministero dell’Istruzione, la manifestazione è partita da piazza Barberini e si è conclusa a piazza del Popolo, dove è confluita, come altre, sotto il grande palco allestito da Cgil e Uil, tra palloncini e bandiere rosse e blu.

“Abbiamo deciso di scendere in piazza in oltre 40 città, da Palermo a Padova, Verona, Taranto e Roma- ha spiegato Paolo Notarnicola, coordinatore nazionale della rete degli studenti medi- per chiedere investimenti nell’istruzione perché nella legge di bilancio l’istruzione e i giovani sono completamente assenti, anzi si operano piccoli tagli. Ma siamo in piazza anche per chiedere pace e giustizia per il popolo palestinese, un immediato cessate il fuoco e un intervento nazionale per chiedere una tregua umanitaria. E infine siamo ovviamente in piazza anche per il clima e contro un modello di società precaria che parte fin dalle scuole superiori e contro il quale il Governo non sta facendo nulla”. Il corteo era aperto da uno striscione con la scritta “Non restermo a guardare“. Presenti anche alcune bandiere palestinesi, mischiate tra le tante bandiere rosse con il logo della Cgil.

LA MANIFESTAZIONE NELLE ALTRE CITTÀ

CGIL: A FIRENZE SIAMO 30.000 IN CORTEO, DA SALVINI UN REGALO

Stamattina a Firenze per la manifestazione regionale che accompagna lo sciopero indetto da Cgil e Uil contro la manovra “siamo davvero tanti. Abbiamo fatto il botto: in corteo saremo almeno 30.000″ e “ci sono pullman che ancora stanno arrivando. Poi in piazza Santissima Annunziata, ovviamente, saremo 5.000, perché quella è la capienza e quella resta“. La stima la fa il segretario toscano della Cgil, Rossano Rossi, poco dopo che il corteo si è mosso da piazza Indipendenza.

Oltre a questo “raggiungendo Firenze da Empoli ho visto che c’è tanta calma in giro, con fabbriche completamente chiuse. Non è andata bene solo la manifestazione, ma anche lo sciopero. È un bel risultato”.

Giudicando numeri e partecipazione, così, Rossi sentenzia: “Salvini ci ha fatto un regalo” con la precettazione e le polemiche che ne sono seguite. In Toscana “ci siamo ritrovati, per l’ennesima volta, con il problema di non avere mezzi per portare la gente a Firenze” quando ci sono “già centinaia di autobus arrivati. E ci sono dei casi, aneddoti, come i compagni dell’isola d’Elba che sono rimasti fermi perché c’è il mare mosso”. Insomma, “c’è una partecipazione sentita, con passione.
Le persone sono arrabbiate” e “questo è solo l’inizio, dovremo andare avanti”.

CGIL TOSCANA: IN MIGLIAIA IN PIAZZA, QUESTA È DEMOCRAZIA

“Se qualcuno pensava di intimorirci, questa è la risposta. Oggi ci sono migliaia e migliaia di persone che hanno sacrificato giornata di lavoro per dire quello che pensano, perché questa è la democrazia”. È quanto dichiara il segretario generale di Cgil Toscana, Rossano Rossi, intervenendo in piazza Santissima Annunziata alla manifestazione organizzata a Firenze dal sindacato confederale insieme a Uil per lo sciopero nazionale.

A BOLOGNA PIAZZA PIENA PER LA PROTESTA CONTRO GOVERNO

La Cgil e la Uil riempiono piazza del Nettuno a Bologna per lo sciopero generale che coinvolge in città i dipendenti del settore pubblico, della scuola, della sanità e dei servizi in appalto. Durante il corteo studentesco in occasione della manifestazione sono state dati alle fiamme cartelli con le fotografie con i volti della premier Giorgia Meloni, della segretaria del Partito democratico Elly Schlein, del sindaco Matteo Lepore e del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

“Ben 200 plessi scolastici sono chiusi”, annuncia dal palco una delegata della Flc-Cgil dell’Ic16, Maria Paola Meo. “Scioperiamo il venerdì è il giorno più triste della settimana, perché molti non hanno soldi da dare ai loro figli. Oggi gli insegnanti rappresentano il ceto povero della società, ci hanno tolto autorevolezza. Noi non abbiamo extra-profitti”, scandisce dal palco, di fronte ad alcune migliaia di persone. “Più attaccherete la Costituzione, più la difenderemo”, promette il segretario della Cgil, Michele Bulgarelli, difendendo il diritto di sciopero.

A BOLOGNA PURE GLI INFERMIERI IN PIAZZA: “IGNORATI E PENALIZZATI”

Senza nuove risorse per la sanità e penalizzati dalla riforma delle pensioni. Anche gli infermieri del sindacato Nursind scendono in piazza, oggi a Bologna, in occasione dello sciopero generale indetto contro la manovra del Governo Meloni. Ma non solo. Perché anche con la Regione Emilia-Romagna i problemi non mancano.

Con la manifestazione di questa mattina in piazza Maggiore “vogliamo dare un segnale forte– conferma la numero uno del Nursind, Antonella Rodigliano, parlando alla Dire- al Governo, con cui vogliamo interloquire ma da cui finora non abbiamo avuto risposte, e anche a livello locale”. Anche in Emilia-Romagna, infatti, “abbiamo forti criticità- afferma il Nursind- l’interlocuzione a livello regionale manca. Purtroppo la Regione molto spesso non coinvolge gli infermieri e la situazione in Emilia-Romagna non è migliore di altre Regioni. I nostri professionisti stanno male e il Nursind lo denuncia da tempo”. Passando al piano nazionale, nella nuova legge di bilancio del Governo “ancora una volta abbiamo visto che non ci sono le risorse per la sanità- afferma Rodigliano- anzi ci hanno penalizzato con la riforma delle pensioni”.

Ormai quella degli infermieri “è una categoria che sta diventando invisibile– lamenta il sindacato- pensavamo che dopo il Covid i politici avessero capito che la sanità è un bene prezioso e che abbiamo bisogno di essere sostenuti. Invece vediamo che tutti i Governi, anche questo purtroppo, non ci sta sostenendo nel modo giusto”.

Cosa chiede dunque il Nursind? “Più risorse- elenca Rodigliano- e gratificazioni per la nostra professione. Chiediamo che la nostra professione venga riconosciuta e valorizzata a livello professionale ed economico. “Le dotazioni organiche all’interno delle aziende sanitarie “devono essere eque- afferma la numero uno del Nursind- perché siamo carichi di lavoro e doppi turni. Abbiamo una situazione di stress correlato al lavoro che dilaga in tutte le nostre aziende” e la correlazione dei tempi vita-lavoro “è insostenibile”. In altre parole, insiste Rodigliano, “oggi fare l’infermiere non è più attraente: ai corsi di laurea non si iscrive ormai nessuno. Ma noi dobbiamo lottare per questo. La sanità va tutelata, è un bene prezioso che coinvolge tutti. E noi oggi siamo in piazza anche per i cittadini”.

“STOP MASSACRO GAZA”, DA COBAS SCUOLA BOLOGNA SOS AI MINISTERI

“Come espresso dalle parole della poetessa palestinese Rafeef Ziadah, vogliamo insegnare la vita, dobbiamo insegnare la pace”. È uno degli slogan che animano il presidio dei Cobas Scuola in piazza della Mercanzia a Bologna, nel giorno dello sciopero generale promosso da Cgil e Uil.
Animano la mobilitazione alcune decine di persone, con bandiere e megafoni, ed è stato esposto pure uno striscione giallo che recita “pericolo di crollo” per “scuola e sanità”, a fianco del cantiere di restauro della Torre Alberici. Il presidio “delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola” chiede con un appello al ministero degli Esteri e a quello dell’Istruzione “il cessate il fuoco immediato e lo stop al massacro in Palestinese”, mentre si puntualizza in un volantino: “Da più di un mese, a seguito delle brutali azioni perpetrate da Hamas il 7 ottobre, che hanno causato la morte di oltre 1.400 persone (la maggior parte delle quali civili) e portato al rapimento di 200 ostaggi civili, assistiamo a massicci e indiscriminati bombardamenti condotti dall’esercito sotto la guida del governo Netanyahu”.