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Ritornare allo spirito e alla compattezza della scorsa stagione: Walter Mazzarri alla prima giornata con il Napoli a ranghi completi, dopo il rientro dei nazionali, in vista del suo secondo esordio sulla panchina azzurra nella trasferta di sabato in casa dell'Atalanta.

Un debutto su cui grava il peso dei vari infortunati, il cui impiego resta in dubbio, e che sarà seguito da impegni ancora più probanti con Real Madrid, Inter e Juventus Giorni di emozione per il ritorno a Castel Volturno ma anche di valutazione per il recupero delle stelle, a cominciare da Osimhen, i cui muscoli sono pronti per andare a Bergamo ma che potrebbe iniziare il match in panchina. Mazzarri è consapevole delle attese: De Laurentiis vuole un posto nella prossima Champions, ma soprattutto i tifosi chiedono una forte risposta dai giocatori dopo l'inglorioso addio a Garcia.

"A pagare è stato l'allenatore ma sia ben chiaro a ogni calciatore. Non vi dà l'impunità aver vinto il tricolore", dice lo striscione che gli ultras della Curva A hanno appeso al Maradona la scorsa notte, esprimendo la forte delusione dei tifosi. Oggi sono rientrati Olivera, Raspadori, Di Lorenzo, Elmas e Politano, mentre solo una parte della seduta e poi palestra per Osimhen, Zielinski e Meret che restano in dubbio. Mazzarri lavora molto, sa di non potersi permettere passi falsi e vuole dimostrare di essere al passo con il calcio malgrado i 10 anni trascorsi da quando faceva sognare Napoli.

Dell'esigenza di stare al passo parla anche Fabio Cannavaro, che ha mostrato il vecchio Centro Paradiso dove lui da Primavera si allenava con il Napoli di Maradona, struttura che il campione del mondo ha acquistato per ricostruirlo e aprire un'accademia. Intanto Cannavaro continua a fare l'allenatore, come fa da dieci anni, lo stesso tempo in cui Mazzarri è stato lontano da Napoli: "il calcio cambia ogni anno - spiega - e chi non si aggiorna resta indietro, perché rispetto a prima oggi tutto in campo si studia anche grazie all'intelligenza artificiale che ti dà le statistiche. Oggi non si usa più fare l'allenamento su carta e penna ma devi avere il computer, uno staff adeguato e il drone che riprende la squadra. C'è un bel circo che aiuta l'allenatore. Poi certo alla fine quello che resta per un tecnico è dover cercare di trasmettere le idee alla squadra". Cannavaro pensa che il Napoli possa ricominciare a piacere e vincere: "Giocare di seguito contro Atalanta, Real, Inter e Juventus è dura per chiunque, perché stiamo parlando di squadre difficili da affrontare, che sono già rodate e lottano per lo scudetto - sottolinea Cannavaro -. Ma io penso che il Napoli sia ancora forte e sicuramente l'orgoglio dei campioni alla fine deve venir fuori, perché non posso pensare che la squadra che ho visto contro l'Empoli sia quella dei giocatori che hanno vinto il campionato qualche mese fa". Un incoraggiamento venuto anche da un altro ex: a Castel Volturno è arrivato Lorenzo Insigne per salutare la squadra e fare l'in bocca al lupo a Mazzarri, il tecnico con cui esordì.