di ROBERTO ZANNI
Come da noi anticipato nei giorni scorsi sono arrivati gli ispettori all'Ambasciata di Montevideo. Forse è per questo motivo che l'ambasciatore pro tempore Giovanni Iannuzzi con la valigia in mano (pronto a lasciare l'incarico) ha 'aperto' improvvisamente nuovi appuntamenti di cittadinanza jure sanguinis e al tempo stesso ha fatto denunciare alla magistratura italiana gli intermediari, gli stessi che, guarda un po', 'Gente d'Italia', inascoltata, molto tempo fa ne aveva sottolineato la pericolosa esistenza. Ma questa testata, per Iannuzzi e il suo grande amico Aldo Lamorte, non esiste oppure se c'è non fa il suo lavoro come ribadito nel (falso) parere presentato al Dipartimento per l'Informazione e l'Editoria al fine di bloccare, fraudolentemente, i contributi che spettavano. Ma la verità, succede sempre così, prima o poi si prende la sua rivincita come sta accadendo all'Ambasciata d'Italia in Uruguay. Durante gli anni sotto Iannuzzi, in José Benito Lamas, nel cuore di Montevideo, ne sono successe di tutti i colori a cominciare dal mezzo milione di cittadinanze in attesa, come riportato da El Pais, lo stesso quotidiano sul quale l'ambasciatore pro tempore, nel periodo della sua malagestione, ha preferito presentare la 'sua' ambasciata, ma inutilmente a quanto pare. E la denuncia del quotidiano che Iannuzzi credeva di essersi messo dalla sua parte si è rivelata la molla decisiva per far sì che ben cinque ispettori da Roma salissero su un aereo con destinazione Montevideo per vedere poi quello che 'Gente d'Italia' aveva detto e scritto da tempo. Cittadinanze, cancelleria consolare sospetta, addirittura la morte di un connazionale, Luca Ventre, all'Ambasciata di Iannuzzi è capitato di tutto, ma ora, finalmente, è arrivato il momento di dire basta e mettere il responsabile davanti alle sue malefatte. Per quello che ci risulta i cinque ispettori inviati dalla Farnesina stanno spulciando ogni carta, esaminando ogni archivio, tutto quello che è custodito nelle stanze dell'Ambasciata con l'obiettivo di fare luce sul periodo più buio della presenza italiana in Uruguay. E non dorme più sonni tranquilli l'ambasciatore pro tempore pensando al suo futuro, alla sua pensione dorata. Addirittura gli ispettori per vederci ancora più chiaro, hanno deciso di convocare i patronati italiani presenti in Uruguay, una mossa voluta per fare chiarezza e a quanto ci risulta mai era successa una cosa del genere in passato. Cosa significa? Evidentemente si sono accorti subito che c'è molto che non va. Noi di 'Gente d'Italia' lo stiamo dicendo da tempo: ambasciata, comites, Iannuzzi e Lamorte hanno creato uno 'schema' volto a danneggiare (oltre a questa testata, colpevole di dire la verità) la grande comunità italiana in Uruguay per esclusivi vantaggi personali. Adesso sembra proprio sia arrivato il momento di smantellare questa organizzazione. Ciao ciao cavalcate e sfilate di Iannuzzi al Prado ( con un investimento di 45mila dollari per "promuovere un padiglione italiano") ciao ciao biciclettate e spaghettate alla faccia dei 500mila che aspettano di potere presentare domanda per la tanto agognata cittadinanza... Speriamo che con gli ispettori ritorni finalmente la normalitá per le giuste richieste degli italiani in Uruguay