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di ENRICO PIRONDINI

Panettone contro pudding. Il pane dolce italiano e il budino inglese. Non c’è storia, il confronto è impietoso. Lo dice lo stesso mercato britannico: il lievitato tricolore ha superato nettamente nelle vendite natalizie il “Christmas  pudding “. I sudditi di re Carlo se ne facciano una ragione. Ed invece no. E hanno messo in piedi addirittura il “derby delle tradizioni”.

Lo hanno affidato all’autorevole Times nel tentativo di arginare la disfatta. Si è prestato alla crociata il “food editor” del quotidiano londinese ,cioè il signor Tony Turnbull, ed è decollata la stroncatura: ”No, il panettone no. È pieno di difetti, molto meglio il nostro pudding”.  Bocciatura sbattuta in prima pagina. Secondo i gufi di Sua Maestà il tipico dolce italiano vince sul mercato esclusivamente “per il suo packaging “, per la confezione  Riconoscono, questo sì, che il prodotto del Belpaese è presentato meglio. Lo hanno detto a denti stretti (“through gritted teeth”), ma lo hanno detto.

IL DOLCE ITALIANO VINCE 3 A 1

Lo certifica Waitrose, una delle più importanti catene di grande distribuzione locali. Le vendite del panettone in Inghilterra sono cresciute del 24% rispetto all’anno scorso. Il concorrente Selfridges – secolare catena di grandi magazzini, seconda solo al mitico Harrods – è ancora più secco. E ammette: ”È dal 2016 che il lievitato italiano guadagna costantemente fette di mercato rispetto al diretto concorrente locale, il Christmas Pudding, e oramai la produzione è di 3 a 1 a favore del dolce italiano, anche se fino a qualche anno fa la maggior parte dei britannici faceva fatica a pronunciare la parola panettone”.

SMACCO PER L’ORGOGLIO NAZIONALE INGLESE

Lo sostiene l’esperto di gastronomia Andrea Cuomo: ”Si, è uno smacco per l’orgoglio nazionale inglese che già subisce la sudditanza italiana in quasi ogni settore dell’agroalimentare. Non c’è pubblicità dei supermercati sotto Natale in cui non spunti la sagoma trionfale di un Prosecco nella terra di sir Winston Churchill ( grande fan dello Champagne) e ora è costretto a rincorrere anche negli amati dolci. Perché se in molti casi ( vino, pasta, pizza ) la perfida Albione non può contrapporre nulla alla nostra bio diversità, in questo caso un “enfant du pays“ c’è, il tristanzuolo Christmas Pudding, che anche nella forma a cupola pare un panettone che non ce l’ha fatta, un mappazzone troppo dolce di uvetta e canditi e tanta altra roba con l’unico pregio, alla fine di nascondere una monetine di pochi pence che garantisce fortuna per l’anno a venire a chi la trova nella sua fetta”.

GIÙ LE MANI DAL DOLCE DI BANDIERA

Al giornalista del Times ha risposto un redattore di Radio Londra One. Rivolgendosi direttamente a Tony Turnbull ha detto: ”Caro Tony, ti chiamo amichevolmente Tony visto che ti sei permesso di criticare il panettone come un amico che conosce da tanto tempo le nostre tradizioni ma forse senza conoscere fino in fondo la cultura che c’è dietro. Il panettone non è solo una cosa che si regala, è una cultura di un grande Paese, quello che forse conosci poco, perché se tu conoscessi il Paese Italia e la sua cultura dovresti sapere che il panettone è molto più di un dolce, è una cosa da regalare, è una tradizione e offendendo il panettone, o denigrandolo, vai a offendere una Nazione, le nonne di quella Nazione, le mamme, le famiglie di quella Nazione che è l’Italia”.