C’è come una maledizione sulle squadre campioni nazionali nella passata stagione.
Non solo il Napoli sta calando a picco (sesto), ma sono alla deriva il Bayern che naviga al secondo posto, il Manchester City e il Barcellona in quarta posizione.
Per il Napoli ci sono molte spiegazioni, dal disastro di Garcia (soprattutto nella preparazione fisica) al cambio dell’allenatore, a una campagna-acquisti che non ha soddisfatto le esigenze della squadra, in primis un difensore centrale di grande personalità ed esperienza.
Il Napoli, uscito malconcio dalle quattro partite in tredici giorni sotto la guida di Mazzarri (Atalanta, Real Madrid, Inter, Juventus), senza il tempo necessario per il nuovo tecnico di rimettere in sesto la squadra, comincia da stasera, con il match di Champions contro il Braga al Maradona, la vera stagione del ritorno dell’allenatore toscano.
A Mazzarri si presenta il primo obiettivo da non fallire, la qualificazione agli ottavi di Champions sbarazzandosi della formazione portoghese. In seguito la conquista della zona-Champions per tornare l’anno prossimo nel massimo torneo europeo.
Sino alla fine dell’anno, il calendario si fa meno ostico contro Cagliari, Roma e Monza con l’intervallo del primo match di Coppa Italia contro il Frosinone a Fuorigrotta.
Il Napoli può rialzarsi, gli obiettivi possono essere raggiunti. Il Braga, cenerentola del girone di Champions, si trova all’improvviso con la chance di una clamorosa affermazione, se batte il Napoli con due gol di scarto passa agli ottavi a danno degli azzurri.
Sarà stasera un avversario insidioso. Quarto nel campionato portoghese, in serie positiva da otto turni (sette vittorie, un pareggio), il centravanti francese di origini congolesi Banza (1,89) capocannoniere con 13 reti in tredici partite, il Braga rende meglio fuori casa: in Champions, a Berlino, rimontò l’Union da 0-2 a 3-2, gol decisivo di Castro al 94’.
Non invulnerabile in difesa, la squadra portoghese è agile in attacco con un trio temibile a sostegno di Banza (4-2-3-1), un terzetto di brevilinei sguscianti, Djalò a destra (sul lato debole della difesa azzurra), Horta al centro, il guineano Bruma a sinistra.
Il Napoli non deve fare calcoli, gli basterebbero il pareggio o la sconfitta con un solo gol di scarto per andare avanti. Deve entrare in campo con la massima determinazione puntando alla vittoria.
Il viaggio-lampo di Osimhen ieri in Marocco per ritirare il Pallone d’oro africano è un contrattempo che non ci voleva. Kvaratskhelia si è perso, continua a volere ricevere il pallone tra i piedi con l’avversario addosso anziché, lanciato in profondità, aggredire lo spazio.
La condizione fisica di Zielinski e Anguissa non è la massimo. Bisognerà vedere se il poco allenamento di Mazzarri ai difensori avrà corretto gli errori delle ultime partite.
Nelle tre sconfitte consecutive, il Napoli è apparso in ripresa, ma ha incassato otto gol, quattro dal Real Madrid, segnandone appena due, zero reti contro Inter e Juventus.
La svolta è attesa in questa partita col Braga senza distrazioni, con equilibrio e una maggiore concretezza sotto la porta avversaria.
All’andata (con Garcia) il Napoli vinse a Braga con l’autogol di Niakaté a pochi minuti dalla fine dopo la rete di Di Lorenzo. Una rapina in grande stile. Stasera, ci vorrà di più.