Gentiloni
Paolo Gentiloni (foto depositphotos)

di BRUNO TUCCI

Nei Palazzi romani non si parla d’altro: del duello tra Giorgia ed Elly, delle loro strategie, dei tranelli  che vorranno preparare per mettere con le spalle al muro l’avversaria e sconfiggerla. 

Quando sarà? Le previsioni dicono tra la fine di marzo e i primi di aprile. È sicuro? C’è una parte politica che vota contro, insomma ritiene che il dibattito ci sarà, ma avrà protagonisti diversi. Difatti di fronte al premier non ci sarà la Schlein, ma Giuseppe Conte.

E’ superfluo aggiungere che chi ipotizza un simile braccio di ferro si chiama 5Stelle. I grillini non hanno digerito le parole del presidente del Consiglio, la quale ritiene senza ombra di dubbio che sarà Elly la protagonista dello scontro.

Gli ultras dell’avvocato del popolo sostengono: “E’ proprio il Pd che non vuole il suo segretario alla controversia”.

Invece di diminuire, il divario fra le correnti dei dem si acuisce e in molti sono dell’avviso che Elly non sia all’altezza della situazione.

Non è un atteggiamento recente. E’ da tempo che la parte più moderata del partito vorrebbe un cambio della guardia in via del Nazareno. “Troppo a sinistra la Schlein, siamo in parecchi a non condividere la sua idea di partito”, affermano i vecchi democristiani e i cattolici dei dem.

Per dar forza alla loro iniziativa, raccontano quel che è successo negli ultimi mesi. La “povera Elly” continua a mettere toppe, a volte non sa come raccapezzarsi per il divario fra le varie anime del Pd. C’è chi la vuole cotta e chi cruda, quindi non è facile trovare quel che il segretario vuole raggiungere: l’unità o, se preferite, il campo largo che veda insieme dem e grillini.

I 5Stelle sono quasi certi che sarà Giuseppe Conte ad avere un giorno non lontano il primato nella sinistra, proprio perché Elly non è amata da buona parte dei suoi compagni. In questo periodo di regno  i tentativi per scalzarla dalla poltrona di via del Nazareno non sono stati pochi. Con tanto di nomi e cognomi.

Prima si è parlato di Paolo Gentiloni, ex presidente del consiglio, un moderato che oggi occupa un posto di presigio in Europa.

Poi, di Maurizio Landini, l’uomo che avrebbe dalla sua parte il sindacato oltre ad essere una persona che sa comandare. La proposta più azzardata è quella che fa il nome di Matteo Renzi. Il coro è unanime: “Per carità!”

Infine, pur di mettere d’accordo le varie anime del Pd, si è lanciata l’idea di un personaggio non iscritto, ma assai vicino per le sue idee a gran parte dei dem.

Nonostante gli sforzi, la “rivoluzione” è fallita e le vecchie piaghe del partito non sono state sanate, tanto è vero che i sondaggi per le regionali e le europee non sono favorevoli al segretario e a quanti la pensano come lei. E’ proprio sulle tante divergenze di cui soffre il Pd che i grillini lanciano la loro sfida.

“Dovrà essere Conte il vero protagonista del duello con la Meloni. Infatti perchè Giorgia ha fatto il nome di Elly durante la lunghissima conferenza stampa del 4 gennaio? Perchè teme il nostro presidente e sa che sono diversi gli argomenti su cui potrebbe mettere in imbarazzo il premier”.

Insomma, la guerra (più che il duello) è cominciata ancor prima di quanto si potesse prevedere. Quali saranno i protagonisti? I giornali più autorevoli e le principali reti televisive non hanno il minimo dubbio: sarà la Schlein sul palco quel giorno.

L’unico interrogativo, semmai, riguarda il conduttore del programma. Bruno Vespa ha fatto subito capire che ne sarebbe orgoglioso; Enrico Mentana tace, ma lavora in sordina perché l’inventore delle maratone politiche in tv è lui e quindi spetterà a lui di diritto essere il moderatore del duello.