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di VINCENZO CONTE

Emigrati per necessità, nel dopoguerra. Emigrati per sfruttare un fisco più generoso, negli ultimi dieci anni. O anche per seguire i figli lavoratori espatriati. La nuova fotografia dei pensionati all’estero, scattata dall’XI Rapporto di Itinerari previdenziali, ci dice che nel 2022 l’Inps ha pagato 406.563 assegni ogni mese a 371.585 pensionati all’estero per una media di 1,09 a testa. Per il 74% si tratta di italiani, il 26% stranieri. Dati aggiornati al 31 dicembre 2022.

Il dato curioso viene dall’importo degli assegni: in media 438 euro lordi al mese, erogati “in regime di totalizzazione internazionale” a persone che hanno lavorato in parte in Italia e in parte fuori. Un importo tutto sommato basso che però si impenna in quei Paesi dove la presenza di nostri connazionali è esigua, ma dalle pensioni corpose. A Cipro, ad esempio, dove la media delle 199 pensioni è di 5.153 euro. O in Portogallo, noto per le sue politiche fiscali di favore, con 2.944 euro mensili medi per 4.838 pensioni.

Ecco nel dettaglio i numeri ripresi da Itinerari previdenziali, centro di ricerca indipendente fondato e presieduto da Alberto Brambilla. Quanti sono i pensionati all’estero

Nel 2022 i pensionati che risiedono all’estero sono 371.585 (nel 2020 erano 384.129 e nel 2021 erano 377.477), dei quali il 47,7% sono uomini e il 52,3% donne.

In totale sono pagate 406.563 prestazioni (nel 2020 erano 419.924 e nel 2021 erano 412.83) sia in regime nazionale sia in regime di totalizzazione internazionale, per una media di 1,09 pensioni per pensionato.

I pensionati residenti all’estero nati in Italia sono 274.544, il 73,9% del totale dei residenti all’estero, diminuiti di circa 22.400 unità rispetto al 2020 quando erano 296.957 e nel 2021 erano 285.920.

Mentre quelli residenti e nati all’estero, per tre quarti donne, sono aumentati di quasi 9.900 unità e sono 97.041, pari al 26,1% del totale pensionati residenti all’Estero (nel 2020 erano 87.172 e nel 2021 erano 91.527). Quanto prendono di pensione

Il reddito pensionistico medio mensile lordo è pari a 437,87 euro (444,12 euro mensili lordi per i nati in Italia e 420,18 per i nati all’estero), in quanto si tratta in prevalenza di “pensioni in regime di totalizzazione internazionale” di italiani o stranieri che hanno versato parte dei contributi in Italia e parte all’estero.

In quali Paesi vivono

I tredici Paesi con la maggiore concentrazione di pensioni Inps del settore privato pagate ai residenti all’estero sono nell’ordine:

  • Germania (34.736 pensioni),
  • Svizzera (33.014),
  • Canada (26.607),
  • Australia (20.797),
  • Francia (20.514),
  • USA (17.236),
  • Regno Unito (7.486),
  • Romania (7.240),
  • Spagna (7.212),
  • Ucraina (6.566),
  • Belgio (5.922),
  • Argentina (3.616),
  • Venezuela (2.944)
  • Brasile (2.327).

I primi tredici Paesi con l’importo medio mensile lordo più elevato delle pensioni Inps pagate ai residenti all’estero sono nell’ordine:

  • Cipro (in media 5.153 euro lordi mensili per 199 pensioni),
  • Emirati Arabi Uniti (in media 3.315 euro mensili per 112 pensioni),
  • Portogallo, che ha adottato la politica fiscale più favorevole per i pensionati europei (in media 2.944 euro mensili per 4.838 pensioni),
  • Turchia (in media 2.064 euro mensili per 163 pensioni),
  • Cina (in media 1.903 euro mensili per 122 pensioni), Malta (in media 1.870 euro mensili per 285 pensioni),
  • Thailandia (in media 1.539 euro mensili per 730 pensioni),
  • Indonesia (in media 1.459 euro mensili per 80 pensioni),
  • Tunisia (in media 1.444 euro mensili per 1.223 pensioni),
  • Israele (in media 1.353 euro mensili per 245 pensioni),
  • Principato di Monaco (in media 1.319 euro mensili per 711 pensioni),
  • Giappone (in media 1.291 euro mensili per 102 pensioni),
  • Grecia (in media 1.247 euro mensili per 752 pensioni).

Per queste pensioni in considerazione degli importi mensili lordi si può presumere la residenza all’estero per motivi economici.

Il caso Portogallo

Per quanto riguarda il Portogallo, i pensionati italiani sono oltre 4.800 (erano meno di mille nel 2017), attirati dalle favorevoli agevolazioni fiscali (dal 2012 tasse zero, poi dal 2020 il 10% sui redditi con esenzione totale per 10 anni).

Tuttavia a decorrere dal 2020 tale agevolazione che riguarda circa 10.000 soggetti tra francesi, inglesi e italiani è abrogata anche se resta valida per coloro che già ne beneficiavano fino al compimento del decimo anno di permanenza.