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Gli Usa tornano a colpire in Iraq, dove un attacco di droni ha preso di mira un veicolo nella zona est di Baghdad uccidendo almeno tre persone, secondo quanto riferito dalle fonti della sicurezza.

E tra queste, l'esercito americano ha rivendicato di aver ucciso un comandante del gruppo armato filo-iraniano dei Kataib Hezbollah, la stessa fazione accusata del raid che a fine gennaio ha ucciso tre soldati americani in Giordania, e che aveva annunciato "la sospensione" dei suoi attacchi contro le forze americane proprio di fronte alle minacce di rappresaglia di Washington.

Il raid è avvenuto "in risposta agli attacchi contro membri del servizio militare americano" e ha ucciso "un comandante di Kataib Hezbollah responsabile della pianificazione e della partecipazione diretta agli attacchi contro le forze americane nella regione", ha spiegato il Comando centrale militare Usa, sottolineando che "non ci sono indicazioni di danni collaterali o vittime civili".

Prima della rivendicazione Usa, un funzionario della sicurezza aveva riferito all'Afp di "un drone che ha lanciato tre razzi contro un'auto 4X4" nel distretto di Machtal, nella parte orientale della capitale irachena, prendendo di mira "due leader" del gruppo filo-Teheran. E un membro della fazione aveva già annunciato che tra gli uccisi c'era un comandante del gruppo, responsabile degli affari militari in Siria. In precedenza, un altro funzionario della sicurezza aveva affermato che il veicolo colpito trasportava un funzionario di Hashed al-Shaabi, una coalizione di paramilitari principalmente filo-iraniani ora integrati nelle forze di sicurezza regolari irachene.

Un fotografo dell'Afp nel quartiere colpito ha parlato di un grande dispiegamento di forze di sicurezza che bloccava ogni accesso al luogo dell'attacco, mentre il corrispondente di Al Jazeera a Baghdad ha riferito di esplosioni udite in tutta la città. Il raid su Baghdad è solo l'ultimo episodio dell'escalation di tensioni tra gli Stati Uniti e i gruppi filo-iraniani nel solco della guerra di Israele nella Striscia di Gaza. E arriva quasi una settimana dopo gli attacchi americani che hanno colpito 85 obiettivi di forze vicine a Teheran in sette diversi siti in Iraq e nella vicina Siria. Raid lanciati proprio in rappresaglia dell'attacco che alla fine di gennaio ha ucciso i tre militari statunitensi in Giordania. Da metà ottobre, le truppe americane e alleate sono state attaccate più di 165 volte in Medio Oriente, in una campagna condotta da gruppi armati sostenuti dall'Iran irritati dal sostegno di Washington a Israele nella sua guerra contro Hamas a Gaza.