La televisione israeliana ha trasmesso stasera un video in cui compaiono i più piccoli ostaggi di Hamas - i bambini Bibas -  che è stato trovato dall'esercito in un nascondiglio sotterraneo nel sud della Striscia.

Nel video si vede la madre Shiri avvolta in una coperta da cui spunta la testa del piccolo Ariel - che aveva 4 anni al momento del sequestro - e attorno due-tre militanti di Hamas.

"C'è timore per la loro sorte, siamo molto preoccupati", ha detto il portavoce militare Daniel Hagari parlando del video,  spiegando che "è stato ritrovato nella zona di Khan Yunis e i rapiti sono stati consegnati al gruppo Kataeb Mujaedin. Ma la responsabilità - ha aggiunto -  è di Hamas".

Le immagini sono state trasmesse in televisione dopo che la famiglia dei sequestrati ha dato l'assenso. "Da quel filmato - hanno detto i familiari alla tv Channel 12 - si ha conferma che essi arrivarono vivi a Gaza e che Hamas è l'unico responsabile dell'incolumità della madre Shiri e dei figli Kfir (allora di 9 mesi, ndr) ed Ariel (4 anni, ndr)". Da allora non si sono più avute notizie di loro.

Un video che "strappa il cuore". Così la famiglia Bibas - attraverso il Forum delle famiglie degli ostaggi - ha definito il video dei congiunti trovato a Khan Yunis e diffuso dall'esercito. "Assistere a Shiri, Yarden, Ariel e Kfir, strappati dalla loro casa a Nir Oz in questo paesaggio infernale - ha denunciato - è insopportabile e disumano. Il rapimento di bambini è un crimine contro l'umanità e un crimine di guerra". "Chiediamo disperatamente a chi decide in Israele e nel mondo e che sono coinvolti nei negoziati: riportateli a casa immediatamente".

Israele: 'Torniamo al Cairo quando le condizioni saranno mature'

La delegazione israeliana andrà al Cairo per i negoziati sugli ostaggi "quando le condizioni saranno mature". Lo ha detto il ministro del Gabinetto di
guerra, Benny Gantz, in un incontro con le famiglie dei rapiti che si erano radunate fuori casa sua. "Abbiamo bisogno di andarci per farli ritornare, non di andarci - ha spiegato - solo per andarci".

D'altra parte, intervenendo alla Conferenza dei presidenti delle principali organizzazioni ebraiche americane, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che "il Qatar può fare pressione su Hamas come nessun altro".

"Ospitano i leader di Hamas: Hamas dipende finanziariamente da loro", ha spiegato Netanyahu aggiungendo che il rilascio dei prigionieri israeliani dalla Striscia di Gaza può essere ottenuto solo attraverso "una forte azione militare e negoziati molto duri".

"Vi esorto a fare pressione sul Qatar affinché esso faccia pressione su Hamas, perché vogliamo che i nostri ostaggi vengano liberati", ha detto il premier israeliano.

Ma il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar ha affermato che queste dichiarazioni di Netanyahu "sono un nuovo tentativo di prolungare la guerra per ragioni che ormai sono note a tutti"". "Il Qatar - ha proseguito - è impegnato dal primo giorno nella mediazione per porre fine alla crisi e liberare i rapiti".

Una delegazione statunitense di alto livello è arrivata questa mattina al la capitale egiziana per partecipare ai colloqui in corso per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e lo scambio di ostaggi e prigionieri. Lo riferiscono fonti aeroportuali.

La delegazione è formata da componenti del Consiglio di Sicurezza Nazionale americano, ed è arrivata su un aereo proveniente da Washington.

 

Berlino, 'Subito tregua, ma che Hamas deponga le armi a Rafah'

"Sono appena tornata dal Medio Oriente e da Israele e per noi è della massima importanza arrivare alla pace, serve una tregua umanitaria e la liberazione
degli ostaggi". Lo ha detto la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock a Bruxelles.

"Le persone che si trovano a Rafah e sono andate lì su richiesta dell'esercito israeliano non possono sparire nel cielo, devono poter tornare nel nord e per
questo serve una tregua", ha aggiunto. "Ma vediamo che in alcune aree di Rafah Hamas è fortemente attiva e Hamas deve deporre le armi: per noi Israele ha il diritto di difendersi".

Media, residenti a Gaza ricevono messaggi con offerte di soldi per i rapiti

I residenti di Gaza negli ultimi giorni hanno ricevuto da Israele messaggi di testo nei quali si chiede, in cambio di soldi, informazioni sugli ostaggi in
cattività di Hamas e di altri gruppi armati palestinesi. "Sei interessato in un futuro migliore per la tua famiglia e - si sostiene nel messaggio, che stato diffuso anche dai social palestinesi e ripreso dai media israeliani - in una bella ricompensa? Hai informazioni sugli ostaggi o su chi li ha in prigionia? Non esitare a metterti in contatto con noi a questi numeri".

Al messaggio di testo - ma non è ancora chiaro quale settore della difesa israeliana li abbia inviati - sono allegati canali da contattare e anche le foto dei rapiti.