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È stata chiusa, a quanto si apprende, la sede dell'ambasciata israeliana a Roma in via Michele Mercati, nei pressi di Villa Borghese.

Come in altre sedi diplomatiche di Tel Aviv, l'allarme è scattato in seguito alle notizie su possibili attacchi in seguito al raid al consolato iraniano a Damasco.

Sono circa 30 le missioni diplomatiche israeliane che sono state chiuse nel mondo nel timore di attacchi per le minacce iraniane in seguito al raid a Damasco, nel quale sono morti alti funzionari di Teheran. Lo ha riferito Haaretz, che ha citato una fonte diplomatica secondo cui le misure di sicurezza sono state accresciute in tutte le istituzioni israeliane nel mondo dallo scorso 7 ottobre.

Il premier Benjamin Netanyahu ha convocato ieri in serata il Consiglio di sicurezza a Gerusalemme, al termine di una giornata densa di preoccupazione e allarmi anche tra la gente comune. "Sapremo difenderci e agiremo secondo il semplice principio che faremo del male a chiunque ci farà del male o vorrà farci del male", ha avvertito il primo ministro. "Per anni - ha aggiunto - Teheran ha lavorato contro
di noi sia direttamente sia attraverso i suoi emissari, e quindi Israele ha lavorato contro l'Iran e i suoi emissari, sia in modo difensivo che offensivo".

Una risposta di Teheran dopo il raid israeliano contro il consolato iraniano a Damasco è data per scontata da molti analisti e lo stesso apparato di difesa israeliano è convinto che avverrà. "Ci aspettano giorni complessi, non è detto che il peggio sia dietro di noi", ha ammesso il capo dell'intelligence militare Aharon Aliva. "Ma siamo pronti per tutti gli scenari", ha precisato il portavoce dell'Idf Daniel Hagari, aggiungendo che "le forze sono ben schierate in formazioni difensive e offensive" con una "protezione su più livelli e aerei in cielo 24 ore su 24".

Haaretz segnala tre scenari di possibili rappresaglie: un attacco di droni o di missili da crociera direttamente dall'Iran diretti verso infrastrutture israeliane, l'ipotesi che pare meno probabile; intensi attacchi di missili dal Libano o dalla Siria attraverso gli Hezbollah e altre
milizie sciite o ancora "attentati alle ambasciate israeliane".