Una missione italiana in Iraq per ricostruire la città assira di Nimrud e la Torre di Babele. E' quanto potrebbe uscire dal negoziato in corso tra l'Associazione Incontro di Civiltà e il governo iracheno. Le parti sono al lavoro, in questi giorni, per cercare un'intesa, alla quale il ministero della Cultura di Baghdad si è mostrato, in linea di massima, favorevole. Sul tavolo l'organizzazione, con il supporto della Fondazione Terzo Pilastro-Italia e Mediterraneo, del restauro e della valorizzazione di due siti di grande valore archeologico in Iraq: un settore dell'antica città assira di Nimrud e il sito di Dur Kurigalzu (l'odierna Aqar Quf), che i primi scopritori ritennero i resti della biblica Torre di Babele.

LAVORI ENTRO LA FINE DEL 2018
L'accordo con l'Iraq, le cui trattative sono entrate in una fase avanzata, potrebbe essere firmato entro la prossima estate. La campagna di restauri potrebbe pertanto partire entro la fine del 2018. L'intesa prevede anche la riconsegna a Baghdad del Toro androcefalo di Nimrud, una ricostruzione della statua distrutta nel 2015 dalla furia iconoclasta dei terroristi dell'Isis, già esposta davanti la sede dell'Unesco, a Parigi e al Colosseo.

UNA CAMPAGNA PER IL PATRIMONIO FERITO
L'annuncio è stato dato nel corso della conferenza "La campagna per salvare, restaurare e ricostruire il patrimonio culturale ferito", organizzata dalla Fondazione Terzo Pilastro-Italia e Mediterraneo e dall'Associazione Incontro di Civiltà nel solco delle iniziative di sensibilizzazione della comunità internazionale per la ricostruzione dell'arte polverizzata dall'Isis.