"Se cade questo governo, come è auspicabile, l'unica via per me resta quella del voto". Lo ha dichiarato, ieri, Matteo Salvini, nel corso di un'intervista rilasciata al quotidiano spagnolo "El Pais", sul tema dell'esecutivo. Il leader del Carroccio ha detto la sua in un video pubblicato sul portale del giornale iberico. "Siamo a disposizione - ha detto l'ex ministro dell'Interno - come uomini, come idee, come supporto, come voti in Parlamento, se ci sono proposte utili al Paese, però chiaramente non pensiamo di andare insieme a Conte. Anzi, prima va a casa il governo e meglio è". Per l'ex vicepremier, l'attuale premier "ha perso il contatto con i cittadini". Conte, ha ricordato ancora il segretario della Lega: "era partito come avvocato del popolo. Adesso è rimasto avvocato di se stesso, è passato da maggioranza con la Lega a una con il Pd". "Le persone che cambiano troppo di frequente bandiera a me non piacciono" ha sentenziato. Nel prosieguo della video-intervista, il senatore leghista ha toccato anche altri argomenti. In primis, le politiche Ue legate alla gestione dell'emergenza Coronavirus. Un'emergenza che per Salvini potrebbe rappresentare un vero "test per l'Europa". "Se l'Unione europea avrà la capacità di allargare, di ridiscutere i vincoli, allora vuol dire che ha senso rimanere in questa comunità, ma se, anche a fronte di questa emergenza sanitaria e economica, da Bruxelles arrivasse un 'no, no, no..." è stata la riflessione del leader del Carroccio. "Noi - ha ribadito Salvini - proviamo fino in fondo, poi però non si può morire di burocrazia europea". "Avevamo 5 europarlamentari tre anni fa, adesso ne abbiamo 28, stiamo lavorando per cambiare le regole da dentro". Che "però l'Europa così non funzioni lo pensavo allora e lo penso tuttora", ha concluso.