Era tra i passeggeri della 'prigione galleggiante', sfuggì in extremis alla morte su una scialuppa: irriducibile marxista, passò ai russi le carte dei piani nucleari Morirono centinaia di civili innocenti, ma si salvò la spia che svelò ai russi i segreti dell'atomica americana. Attorno alla tragica vicenda dell'Arandora Star, sembra che il destino si sia divertito a ricamare le trame più incredibili. Tra gli scampati di quella strage di innocenti del luglio '40 ci fu anche Klaus Fuchs, il controverso scienziato tedesco divenuto, in seguito, la prima grande spia dell'era atomica. Era sul ponte quando la nave venne silurata dall'U-Boot 47 del capitano Gunther Piren e riuscì a calarsi in mare, su una scialuppa, insieme con alcune decine di prigionieri di guerra tedeschi. Lui, invece, era stato deportato da civile. Dieci anni più tardi, il 27 gennaio 1950, il nome e l'immagine da asceta del fisico tedesco fece il giro del mondo: Fuchs, infatti, confessò al comandante dei servizi segreti britannici Leonard Burt, che lo arrestò a Washington, di aver "passato" all'Unione Sovietica i segreti della Bomba H. Il suo contatto era l'agente "Raymond", al secolo Harry Gold, figlio di un ebreo russo emigrato negli States e condannato poi a 30 anni di carcere. Fuchs se la cavò con Klaus Fuchs 14 e ne scontò soltanto nove, senza peraltro pentirsi mai delle proprie azioni. Liberato nel 1959, si trasferì in Germania Est, dove fu nominato vice direttore dell'Istituto centrale di fisica nucleare di Rossendorf, vicino a Dresda. Alle pareti disadorne del suo studio campeggiava solo un ritratto di Lenin. Morì a Berlino il 28 gennaio 1988. Klaus Fuchs, che lavorò al programma atomico britannico ("Tube Alloys"), venne chiamato a far parte del selezionatissimo pool di scienziati del "Progetto Manhattan", al fianco di Enrico Fermi ed Emilio Segré, dedicandosi alla progettazione dell'arma letale che cambiò la storia dell'umanità: la bomba atomica. Nessuno sapeva della sua fede marxista. Arrivò al laboratorio segreto di Los Alamos, deserto del New Mexico, pochi mesi dopo aver ricevuto la cittadinanza britannica. Si mise al servizio del fisico Robert Oppenheimer, coordinatore del programma e del direttore militare, il generale Leslie Groves, solo tre anni dopo essere miracolosamente scampato alla tragedia dell'Arandora Star e aver fatto 13 mesi di prigionia in Quebec, Canada. Nato in un sobborgo di Francoforte il 29 dicembre 1911, figlio di un pastore protestante che insegnava teologia all'Università di Lipsia, all'epoca del naufragio aveva 29 anni. La sua storia incredibile ed emblematica, inizia con la rocambolesca fuga dalla Germania: Klaus Fuchs era iscritto al partito comunista tedesco e nel '33, per sottrarsi alle persecuzioni naziste, scappò prima in Francia e poi in Gran Bretagna. Si laureò in fisica a Bristol nel '37, poi si trasferì in Scozia, ad Edimburgo, per il dottorato di ricerca. Non si poteva certo sospettare che il professore, esule dalla Germania per motivi esclusivamente politici, potesse avere una benchè minima simpatia o collegamento col regime di Hitler, eppure la sua sorte venne accomunata a quella di tanti emigrati o esuli nel Regno Unito, arrestati indiscriminatamente e deportati nei campi di prigionia come accadde a circa 4500 italiani residenti in Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda.