Una “Pasqua buona” è l’augurio che il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il Cardinale Gualtiero Bassetti, ha inviato ai connazionali all’estero in occasione della Pasqua.

«Carissimi amici e connazionali – ha detto il porporato – i mezzi di comunicazione mi permettono, grazie a Dio, di raggiungervi e di esservi vicino. Certo ci sono delle distanze enormi che ci separano ma è molto bello e significativo che noi possiamo comunicare fra di noi perché l’affetto e l’amicizia, e il mio cuore di pastore in questo senso, non conosce confini».

Il Card. Bassetti ha sottolineato come le feste sono una “occasione per ritornare in patria, per riabbracciare le proprie famiglie e i propri parenti, per ritrovare quel calore e quel sapore della nostra casa.  Anche quest’anno, e per gli stessi motivi, che addirittura si sono aggravati, siamo sottoposti alle limitazioni imposte per il contenimento del contagio. La pandemia, se da un lato ha stretto il mondo nella sua morsa, dall’altra – ha sottolineato il card. Bassetti – ci costringe a stare lontano. La tristezza e la nostalgia prendono il sopravvento”. Ma non deve essere così perché la Pasqua “viene a ricordarci che la luce irrompe nelle tenebre e la morte non ha l’ultima parola sebbene sia grande la sofferenza che ci circonda e certamente queste sofferenze suscitano in noi anche tante perplessità e tanti dubbi. Ma il Signore risorge. È risorto e ci libera dalla schiavitù del male”. E allora l’augurio del Presidente dei vescovi italiani agli italiani che vivono fuori dai confini italiani, è quello che “ognuno di voi, nella propria vita, sappia scorgere le tracce di questa risurrezione. Che ognuno possa sentirsi abbracciato da un amore che gli si dona totalmente. Che ognuno possa sperimentare la gioia della rinascita soprattutto di non essere soli.  Cari amici, per lungo tempo, anche la vergine Maria, la sposa di Giuseppe e la madre di Gesù, è stata straniera, profuga in Egitto, lontano dai parenti degli amici”. L’invito è a “guardare il suo esempio senza mai dimenticare le radici, quelle radici profonde che ci aiutano a prendere la forza per andare avanti e per fiorire”.