Il M5S si trova dinanzi ad un bivio: rinnovarsi seguendo le indicazioni di Giuseppe Conte, prossimo leader del MoVimento, oppure mantenere la tradizionale struttura? MoVimento o partito? La questione è delicata e sembra un tutti contro tutti all’interno della galassia pentastellata, con Davide Casaleggio, presidente dell'associazione Rousseau, che fa la voce grossa contro chi vorrebbe trasformare la “creatura” di suo padre in un partito vecchio stile: “Penso che non sia la direzione giusta che il M5S diventi un partito, con un'organizzazione dell'altro secolo”. Lo scontro vero però è tutto su Rousseau, sulla paventata possibilità di abbandonare la piattaforma senza nemmeno mantenere gli impegni finanziari presi come sostiene Casaleggio a cui fa eco l’attuale capo politico del MoVimento, Crimi che definisce le frasi di Casaleggio come “false e diffamatorie”. La frase a cui Vito Crimi si riferisce è quella in cui Casaleggio, intervistata da Lucia Annunziata su Rai3, ha affermato, “c'è stato un intento di mettere in difficoltà finanziaria Rousseau, spero il motivo non sia quello di mettere sul piatto le regole che hanno caratterizzato da sempre il M5S, come il terzo mandato”. La risposta di Crimi non si è fatta attendere, sottolineando come alla piattaforma "il M5S ha versato oltre 3 milioni di euro”, aggiungendo poi in un tentativo di smorzare i toni che, "Non c'è nessuna intenzione di andare per le vie legali con Rousseau. Il M5S è titolare degli iscritti e di tutto quello che ciò comporta, andremo avanti qualunque sia la piattaforma”. Lo scontro è dunque aperto.