Tanto tuonò che piovve. Da lunedì l’Italia tornerà per gran parte di colore giallo, il che sta a significare che si tratta di una prima riapertura. Ieri all’interno di un Consiglio dei ministri è stato approvato il ‘Decreto legge Covid’ che sarà in vigore appunto dal 26 aprile fino alla fine di luglio. Uno dei temi più scottanti ha riguardato quello del coprifuoco che resta confermato per le ore 22.

Nella realtà Fratelli d’Italia, Italia viva e soprattutto il Carroccio avevano spinto per una proroga fino alle ore 23, ma il premier Mario Draghi in pratica ha fatto capire che l’eventuale spostamento di 60 minuti in avanti sarà preso in considerazione nelle prossime due settimane. Anzi, su questo punto possiamo dire che c’è stato un vero e scontro politico nella maggioranza, tanto è vero che la Lega si è astenuta sul voto, quasi come fosse all’opposizione.

“Votare qualcosa contro l'utilità e il buon senso non mi va, non me l'ha prescritto il dottore”, le parole dell’ex ministro che aveva anticipato già prima dell’inizio del Cdm le sue intenzioni. Una decisione che di fatto ha scatenato la rabbia di Pd, Leu e M5S che si sono scagliati contro questa scelta di Salvini definito irresponsabile. Basito lo stesso premier che ha fatto notare come la decisione fosse stata presa e condivisa anche dalla Lega nella riunione della cabina di regia di venerdì scorso.

Ma per il leader della Lega non bisogna parlare di alcuna rottura con il premier, cui ha confermato la fiducia del Carroccio, aggiungendo però che “noi lavoriamo al prossimo decreto che entro metà maggio, se i dati continueranno a essere positivi, dovrà consentire il ritorno alla vita e al lavoro per milioni di italiani”.