Democrazie, hanno diritto all’autodifesa? Se poni la domanda a democratici e moderati e tanto più se a rispondere è gente che si dice e sente di sinistra, la risposta è Sì. Ma non è un Sì che copre ogni eventuale attacco alle fondamenta e alla salute delle democrazie. Per la sinistra, per l’opinione democratica e anche moderata il diritto delle democrazie all’autodifesa vale quando il pericolo e l’attacco vengono dal neo nazismo (neanche tanto neo) militante e quasi militare e quando l’assalto nemico viene dal jihadismo terrorista e assassino.

Democrazia uguale libertà pensiero, opinione, religione, diritti politici e civili, contendibilità delle elezioni e dei governi. Il nazifascismo nelle sue versioni contemporanee e le teocrazie oggi islamiste sono nemici mortali delle democrazie e quindi, sia pure con qualche esitazione e inseguendo il miraggio di poterlo fare senza costi e prezzi (anche in termini di vite umane), democratici, moderati e gente di sinistra risponde che sì, in questi casi le democrazie hanno diritto ad auto difendersi.

Diritto, anzi dovere - Diritto, anzi dovere all’auto difesa da parte delle democrazie. Quindi leggi da rispettare e far rispettare, leggi il cui rispetto va imposto. E, se necessario, repressione, uso della forza dello Stato. Uso legittimo e democratico della forza legittima e democratica. Al netto di sogni (e alibi) irenici di evangelizzazione democratica per osmosi ed esempi, un cittadino dell’oggi che si senta democratico e/o moderato non rifiuta l’idea che organizzazioni, movimenti, milizie neo naziste o fasciste vengano controllate e represse dallo Stato. E che la stessa cosa accada per i soldati e i predicatori della guerra santa islamica contro gli infedeli. Ma se la stabilità, l’equilibrio, la salute e la sopravvivenza delle democrazie in quanto tali vengono erose e smontate dal flusso migratorio, resta o no il diritto-dovere delle democrazie alla auto difesa della loro natura?

Hanno di fronte al fenomeno migranti le democrazie il diritto-dovere alle leggi e, se del caso, all’uso della forza dello Stato perché leggi siano rispettate e fondamenta delle democrazie non vengano limate e corrose? Se poni questa domanda a democratici e moderati la risposta non sarà più un Sì. Se la domanda la poni a sinistra, la risposta sarà una furente indignazione per il solo fatto che venga posta. Ogni sbarco di migranti sbarca non solo esseri umani che meritano aiuto. Ogni sbarco di migranti sbarca, da anni, cultura e opinione anti democrazie. Ogni sbarco di migranti sbarca semi che presto germogliano e danno vita a piante, giardini, piantagioni e ormai latifondi di pensieri e opinioni ostili alla democrazia.

Ad ogni sbarco di migranti l’Italia imbarca razzismo che è una componente fondamentale della miscela storica che compone l’anti democrazia. Due le ipocrisie nazionali - Le democrazie hanno diritto-dovere di usare leggi e forza democratiche per fermare, filtrare, reprimere tutto ciò che sbarca nel corpo sociale con i migranti? E quindi anche fermare, filtrare, reprimere migrazione e migranti? Nel paese corrono forti e tronfie due opposte ipocrisie. Quella dello sbarchino tutti e poi…chi se ne frega. Salvo sia il sacro principio dell’accoglienza, la democrazia se la caverà da sola, come i migranti. Missione: farli sbarcare tutti e sentirsi democratici e umanitari, se poi gli accolti vanno a vivere in lager, vanno ad essere sfruttati come schiavi, vanno a spacciare, vanno alla deriva nelle città…che vuoi farci?

Sarà colpa… magari del neo liberismo. La simmetrica ed opposta ipocrisia dice: niente sbarchi, niente accoglienza, nessuno a raccoglierli né in mare né in porto e, se affogano, se la sono cercata. La destra lo chiama aiutarli a casa loro. Navigando a mezza via tra questi due sepolcri imbiancati della politica e del sentir comune nazionali si fa il peggio: li si fa sbarcare senza un perché e un come. Permane l’incapacità totale di definire, stabilire, praticare corridoi (ampi) legali per l’immigrazione. L’infinito deficit di verità impedisce di comunicare e comunicarci che molti immigrati ci servono per l’economia, troppi immigrati però ammalano la nostra democrazia.

Come un testimone di Geova - Migranti, le democrazie che vogliono sopravvivere come tali avrebbero diritto-dovere all’auto difesa. Non certo dai migranti in quanto umani che provano a vivere altrove da dove sono nati e da dove la vita è precaria se non negata. Ma auto difesa dalla migrazione sì. Accogliendo, facendo entrare una robusta quantità di immigrati, quantità composta di quote di utilità sociale per ilo paese ospitante e di quota calibrata sul dovere e valore umanitario. Decine di migliaia, se e quando necessario centinaia di migliaia, di migranti che entrano legalmente, anzi aiutati ad entrare. E che poi non si immergono in una semi clandestinità imposta e subita.

Oltre questa quantità e qualità di quote di ingresso, difesa, auto difesa ai confini. Usando le leggi e la forza democratiche della democrazia, quindi anche respingendo e rimpatriando. Auto difesa dal veleno corrosivo delle democrazie che la migrazione così come è ora inietta nelle vene e nei pilastri delle democrazie. O le democrazie devono a loro volta affogare nel razzismo-fascismo-nazismo-populismo da terzo millennio? Devono fare le democrazie come un testimone di Geova che si lascia morire perché rifiuta trasfusione di sangue?

LUCIO FERO