"Dirottare i soldi del reddito di cittadinanza su politiche che vadano a sostegno di imprese e lavoratori. Le vere politiche sociali sono quelle che aiutano le imprese, che creano lavoro", ha detto il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri in un video diffuso sui suoi social. I dati Inps su Reddito e Pensione di Cittadinanza

Il commento  del senatore forzista arriva dopo la pubblicazione dei dati INPS sul Reddito di Cittadinanza secondo i quali tra l'aprile del 2019 e il marzo del 2021 sono stati spesi quasi 13 miliardi di euro.

"Siamo favorevoli a politiche sociali di assistenza a chi ha bisogno di aiuto– ha detto Gasparri- non a questo reddito generalizzato dato a chi poi non fa niente in cambio. Neanche in periodo di pandemia sono state chieste loro prestazioni di utilità sociale in cambio di un assegno, o ai vari navigator che dovevano avviare al lavoro queste persone.

Quei soldi vanno utilizzati per dare un aiuto a chi è rimasto chiuso con la propria attività, a chi ha avuto reddito zero e rischia di chiudere per sempre".

"Nel solo mese di marzo 2021– prosegue il senatore forzista- sono stati spesi 633 milioni mentre il record è stato a gennaio con 700 milioni.

Si dirà che sono interventi sociali. Ma quanti furbi e furbetti, abbiamo letto di terroristi e malviventi di ogni tipo, in cambio di niente hanno preso soldi?

Quei soldi vanno dirottati sui ristori, sui risarcimenti per chi ha perso tutto.

Politiche sociali per difendere imprese, commercio, ristorazione e trovare lavoro", conclude.

Le famiglie che hanno avuto almeno una mensilità del Reddito o della Pensione di cittadinanza tra gennaio e marzo 2021 sono state 1.484.444 per quasi 3,4 milioni di persone coinvolte.

L' importo medio è stato di 553 euro a famiglia. I beneficiari del Reddito di cittadinanza sono 1.343.624 nuclei per 3.238.931 persone coinvolte e un importo medio di 582 euro. Hanno ricevuto almeno una mensilità della Pensione di cittadinanza 140.820 famiglie per 159.672 persone coinvolte e un importo medio di 269 euro.

A marzo, i nuclei percettori di Reddito sono stati poco più di un milione, mentre i percettori di Pensione 92 mila, per un totale di 1,1 milioni di nuclei pari a 2,6 milioni di persone coinvolte (662 mila minorenni).

La distribuzione per macro-aree geografiche vede 1,8 milioni di percettori nelle regioni del Sud, 452 mila al Nord e 334 mila al Centro: la regione in testa è la Campania con il 22% delle prestazioni erogate, seguita dalla Sicilia con il 20%, dal Lazio con il 10% e dalla Puglia con il 9%, in queste regioni risiede il 61% dei nuclei beneficiari.

Prevalgono i nuclei composti da una o due persone (62%), il numero medio di persone per nucleo è 2,3 e l'età media di 35,8 anni. I nuclei con minori sono 386 mila, e costituiscono il 34% dei nuclei beneficiari, il 56% delle persone interessate, mentre i nuclei con disabili sono 194 mila, il 17% del totale pari al 18% delle persone interessate.

L'importo medio erogato a livello nazionale è di 559 euro (584 euro per il Reddito e

273 per la Pensione), con il 60% dei nuclei che percepisce un importo inferiore a 600 euro e l'1% un importo superiore a 1.200 euro. L'importo medio varia sensibilmente con il numero dei componenti il nucleo familiare, e passa da un minimo di 453 euro per i monocomponenti a un massimo di 721 euro per cinque componenti.

L'86% delle prestazioni è erogato a cittadini italiani, il 9% a extra comunitari con permesso di soggiorno, il 4% a cittadini europei e l'1% a familiari di tutti i casi precedenti.

La spesa per il reddito di cittadinanza a marzo a Napoli si avvicina a quella dell'intero Nord.

A Napoli a marzo 157.000 famiglie percepivano il reddito o la pensione di cittadinanza per 459.000 persone coinvolte nel complesso.

Nello stesso periodo nell'intero Nord 224.872 famiglie percepivano il reddito o la pensione di cittadinanza per poco più di 452.000 famiglie coinvolte.

Poiché l'importo medio è più basso al Nord che al Sud a marzo sono stati spesi per il sussidio 109,7 milioni nell'intero Nord e 102,2 solo a Napoli.

In Sardegna reddito e pensione di cittadinanza per 55.524 nuclei familiari nel mese di marzo

Sono 111.077 le persone coinvolte con un importo medio mensile di 522 euro.

In Sardegna, tra gennaio e marzo, è stato revocato il beneficio a 695 nuclei, con conseguente sospensione e avvio dell'azione di recupero di quanto percepito.

A livello nazionale, in relazione al primo trimestre del 2021, sono circa 1,5 milioni i nuclei familiari che hanno percepito almeno una mensilità, pari a 3,4 milioni di beneficiari.

Tra i percettori di Rdc ancora una volta sono stati scovati illeciti percettori e denunciate 76 persone a cui ora è stata preventivamente sequestrata la carta di reddito di cittadinanza. Tra i beneficiari ci sarebbero affiliati di diverse cosche attive nel capoluogo siciliano e in provincia.

Una operazione condotta e portata a termine dai Carabinieri di Catania in stretta sinergia con i militari dell'Arma del Nil (nucleo ispettorato lavoro), di cui è stata data notizia il 27 aprile.

Secondo l'indagine, tra tutti i cittadini denunciati ve ne sono 25 che hanno personalmente richiesto ed ottenuto il beneficio pur essendo stati condannati per mafia, circostanza ostativa alla concessione del beneficio.

Le rimanenti 51 persone, di cui 46 donne, hanno invece richiesto ed ottenuto il beneficio, omettendo di comunicare che all'interno del proprio nucleo familiare vi fosse tra i destinatari del reddito di cittadinanza anche un proprio congiunto gravato da sentenze di condanna definitive per associazione di tipo mafioso.

L'importo complessivo finora riscosso indebitamente è di oltre 600mila euro ed è stato pertanto interessato l'Inps per l'immediata revoca del beneficio con efficacia retroattiva e l'avvio delle necessarie procedure di restituzione di quanto illecitamente percepito.

Ancora, sempre secondo l'indagine, beneficiavano del reddito di cittadinanza anche alcuni dei partecipanti al summit mafioso del 2009 presieduto dall'allora superlatitante Santo La Causa, reggente di Cosa Nostra catanese, interrotto dall'irruzione dei militari del nucleo investigativo dei Carabinieri del Comando provinciale di Catania