di GIOVANNA CHIARILLI

Da anni è uno dei volti più amati della Rai all’estero grazie alla conduzione di programmi di servizio per Rai International e del programma che, in pratica, racconta al mondo la festa del calcio italiano. Un grande amore per il suo lavoro, per lo sport ed anche una forte vicinanza con il pubblico, un legame che ha curato ed è cresciuto negli anni. E ora, la notizia dei diritti esteri che la Rai non è riuscita ad assicurarsi per i prossimi tre anni, non può che scatenare una profonda amarezza. Le rubiamo qualche minuto, per capire ancora meglio cosa significa per gli italiani all’estero dover “rinunciare” a quello che è più di una passione, di una fede nei confronti di una squadra, ovvero l’ennesima dimostrazione del forte legame con il loro Paese.

Da quanto tempo conduci La Giostra del Gol e quali sono i ricordi più amati delle varie edizioni?

“Conduco la Giostra, da sola, da due anni, ma sono stata al fianco di Enrico Varriale, di Fabrizio Tumbarello e prima ancora dividevo la conduzione con Amedeo Goria, in pratica, il mio rapporto con la Giostra è ventennale. Quando ho cominciato a lavorare per questa trasmissione la conduzione era affidata a Gianfranco De Laurentis e Ilaria D’Amico. Certo è cambiato molto da allora, quello che mi manca di più è il suono della campanella che annunciava le novità sui diversi campi, ma resta sempre uno dei programmi sportivi più vivi e veri della Rai. Tutto avviene in diretta e questo lo trovo estremamente adrenalinico. E poi la squadra è davvero straordinaria, affiatata, competente, divertente. In studio guardiamo insieme le partite, le commentiamo, ci stuzzichiamo. Insomma si lavora bene e questo credo si percepisca anche a casa”.

Nel corso delle varie edizioni, quale legame avete instaurato con i telespettatori all’estero?

“Purtroppo per questioni di ‘tempo’ il rapporto con gli italiani all’estero si è un po’ sfilacciato. Prima riuscivamo ad averli ospiti in trasmissione, con collegamenti a volte facili altre meno, ma almeno sentivamo la loro voce, vivevamo le loro emozioni. Oggi i collegamenti sono stati tagliati ma riusciamo a sentirli vicini ugualmente con i loro messaggi. Se riesco rispondo a tutti ma non è sempre facile, anzi ne approfitto per scusarmi personalmente. Lavoro per gli italiani all’estero da tanti anni, li sento come il mio pubblico più vicino".

Ogni anno, torna di attualità lo “spettro” dei diritti tv: quali notizie possiamo dare ai tifosi all’estero per quanto riguarda i prossimi Campionati?

“Non ho notizie freschissime, lo ammetto, le ultime dicevano che probabilmente la Giostra il prossimo anno non potrà andare in onda perché la Rai non è riuscita ad assicurarsi i diritti tv. Vedremo cosa succederà nei prossimi mesi. Certo il problema non è solo riuscire ad andare in onda, resta l’handicap più grande di non avere l’opportunità di far vedere i gol di tutte le partite in tempo reale”.

Prima di approdare alla redazione sportiva, hai condotto un programma di servizio sull’allora Rai International, hai quindi potuto constatare quanto forte sia il legame dei connazionali all’estero con l’Italia… e di certo lo sport, il calcio in particolare, ricopre un ruolo fondamentale: togliere loro La Giostra del Gol, equivale anche a spezzare, in qualche modo, questo legame?

“Assolutamente sì. Questo è il dolore più grande. È vero, le trasmissioni di servizio sono molto importanti per gli italiani all’estero, ma il calcio resta il legame più grande, quel filo rosso che ogni domenica ti fa dimenticare tutto, almeno per qualche ora. Rivedere i colori del cuore, gioire e qualche volta arrabbiarsi per una partita, diciamolo chiaramente, per chi sta all’estero aiuta a sentirti a casa. Il calcio è uno sport popolare, è aggregante, non vorrei dire banalità ma è davvero in assoluto lo sport più seguito dagli italiani, anche da quelli che per varie ragioni si sono dovuti allontanare… spero davvero si possa continuare a raccontarlo all’interno della nostra Giostra”.

La Giostra del Gol è sempre stato il programma di punta di Rai International ed oggi di Rai Italia... ma in particolare, sotto la direzione di Massimo Magliaro ha raggiunto veri record in fatto di telespettatori... quale “impronta” ha lasciato Magliaro?

“Massimo Magliaro… ricordi indelebili, il miglior Direttore in assoluto perché ha creduto da subito e davvero in Rai International. Ha creato programmi tv e radio, coinvolto i telespettatori. Magliaro ci metteva la faccia, incontrava le comunità, sentiva di cosa avevano bisogno e poi metteva su trasmissioni di servizio e di intrattenimento ad hoc. Ecco l’impronta. Si è impegnato in prima persona. Tutto questo oggi manca”.