Non c’è che dire. Ci troviamo di fronte a una situazione particolarmente ingarbugliata. Da un’azienda pubblica come la Rai (che va avanti anche grazie ai soldi del canone che servono a pagare anche i lauti stipendi degli alti dirigenti) ci si aspetta la massima trasparenza (più che altro si tratta di un dovere da parte dalla televisione di Stato). Ma il nostro lavoro, poco alla volta, sta portando alla ribalta cose che fino a un mese fa non erano di dominio pubblico. Per esempio, come ben specificato in un articolo a firma del collega de ‘La Gente d’Italia’ Roberto Zanni, si scopre che c’è voluto un’interrogazione presentata dall’onorevole Michele Anzaldi per far venire alla luce che la Lega della Serie A ha imposto la messa in onda di 3 partite del massimo campionato in lingua italiana a chi si è assicurato l’esclusiva negli Usa e in tutto il mondo. Questo fa capire senza il minimo dubbio come è importante, appunto per la Lega, la comunità degli italiani all’estero che seguono con grande trasporto, da ogni angolo del pianeta, le vicende calcistiche delle squadre più importanti del BelPaese. Una mossa probabilmente anche intelligente da parte della Lega, ben ponderata, per evitare di entrare nel polverone delle polemiche che invece ha investito Rai Italia che, ricordiamo, non trasmetterà più la Serie A per il mancato acquisto dei diritti esteri per le partite del campionato. Chi ne esce con le ossa rotte è proprio la Rai che non ha avuto la sensibilità per capire il danno che stava facendo non solo a sé stessa, ma a tutti quei connazionali che in teoria dovrebbero essere tutelati dal Contratto di servizio all’articolo 2 che parla di informazione rivolta anche alla collettività nazionale all’estero. Diciamolo francamente, sarà molto difficile, arrivati a questo punto, un passo indietro, cioè il ritorno de ‘La giostra del gol’ su Rai Italia con la Serie A. Ma siamo certi che oggi non ci troveremmo a questo punto se, in fase di contrattazione, la Rai avesse in qualche modo sollevato questo problema. Invece, si è subìto tutto passivamente e Cbs Sports e Infront hanno avuto la meglio, tutto sommato, alla chetichella. Capendo bene, a differenza della Rai, del business pubblicitario milionario che gira intorno alla massima serie. Lo stesso Vittorio di Trapani, segretario dell’Usigrai (il sindacato dei giornalisti di viale Mazzini) intervistato proprio da Zanni, ha detto in pratica che la Rai non ha tenuto conto dell’interesse degli italiani all’estero per il calcio, aggiungendo che non è stato ascoltato neanche l’appello di contestazione del bando perché non avrebbe rispettato l’obbligo della massima visibilità previsto dalla legislazione vigente. Invece la Rai è rimasta in un silenzio per noi inspiegabile. Anche l’Agcom aveva chiesto di massimizzare la visibilità. Niente da fare. La sensazione è che invece i vertici dell’azienda, dal presidente della Rai Marcello Foa all’amministratore delegato Fabrizio Salini allo stesso direttore di Rai Italia Marco Giudici (di certo quest’ultimo con meno potere decisionale) siano passati sulla vicenda come dei rulli compressori infischiandosene dei gridi di allarme che gli erano pervenuti, magari anche mettendosi di traverso nei confronti della Lega. Speriamo che, quanto prima, spieghino agli italiani che vivono all’estero il perché di questa chiamiamola mancanza di rispetto ma é un vero e proprio affronto verso coloro i connazionali residenti fuori dal BelPaese.​
Un ultima considerazione, un "cattivo" pensiero che piano piano alla luce degli ultimi sviluppi si sta facendo largo nelle nostre menti: e se non si fosse trattato solo di dimenticanza ma di una lucida disposizione "politica" ( resta da scoprire da quale parte...) per chiudere definitivamente il rapporto anche informativo-sportivo di qualitá con gli italiani nel mondo?????​
Siamo giá costretti a pagare due volte il canone, in Italia se abbiamo nella casa di vacanze un apparecchio​ Tv, e qui all'estero... non si capisce perché visto che l'azienda é sempre la stessa...lo chiederemo​ a qualche bravo avvocato )...​ Costretti dicevamo a​ seguire tutti gli scarti delle reti ammiraglie oltre ai demenziali intermezzi sui treni dei pendolari "Ändta e ritorno", o alla pausa "Café"e le lezioni del naturalista-esploratore nostrano di Geo, le fiction....le puntate di giorni prima dei giochi a premi di Amadeus ( sabato gli é scappato un stasera giovedí.....e un episodio di fantozziana memoria - molti anni fa a New York di agosto accesi la Tv e in un programma della​ Rai ricordo il presentatore che augurava a tutti noi e alle nostre famiglie un Buon Natale..... ad agosto...) E Ancora l'Ereditá, i cosíddetti film di autore​ ( storie orribili che non hanno avuto il coraggio di presentare nelle sale cinematografiche...) O le canzoni anni '50 del duo giornaliero all'Italia per voi strombazzato come​ un super programma e rilanciato tutti i giorni dalle agenzie di settore come il meglio di Rai Italia...
Insomma vogliamo capire cosa sta succedendo in questa Rai che ​ dimentica volutamente noi, italiani all'estero e a questo punto vogliamo anche tornare indietro negli anni: perché la chiusura di Rai Corporation - che confezionava anche in proprio programmi proprio per noi - e le sedi di New York, Toronto e.....Montevideo.... ( questa é un'altra strana storia sulla quale torneremo prestissimo, promesso...)