Gli Europei di calcio partono da Roma venerdì 11 giugno con Italia-Turchia alle 21 allo Stadio Olimpico. È la vera Superlega dei furbacchioni UEFA a guida Ceferin. Un mese, 51 partite e un affare di 2 miliardi di euro. Servono per sanare i bilanci finiti in rosso. Il ricco bottino finisce a Nyon, in Svizzera, nelle casse dei burosauri. A ciascuna delle 55 Federazioni andranno solo briciole. Il torneo salva debiti decolla all'Olimpico e atterra a Wembley. Intanto i tribunali di Spagna e Svizzera avvisano lorsignori: niente rappresaglie nei confronti di Juve, Real e Barcellona.

UEFA e Fifa volevano gabbare i ribelli del loro Sistema e rischiano di essere gabbati. Succede.

I tribunali sono scesi in campo contro il monopolio del calcio. Cioè contro l'avvocato sloveno Ceferin e soci.

Hanno avvisato. Guai a voi se toccate la Juventus, il Real Madrid e il Barcellona, i tre club che si erano messi in testa di assaltare la Bastiglia del pallone, irritando il re Luigi di turno. Assaltarla e mettersi in proprio.

Fare appunto una Superlega, un torneo moderno, figlio dei tempi. Dissero anche: parliamone. Per tutta risposta la UEFA ha aperto una inchiesta minacciando fuoco e fiamme. Agnelli, Florentino e Laporta non hanno fatto una piega. Re Luigi ha sparato attacchi a raffica. Ha detto: "Agnelli mi ha mentito, per me non esiste più". I conti in rosso giocano brutti scherzi.

Hanno fatto una scrupolosa inchiesta sul pallone sgonfiato. Hanno fatto chiarezza su molti punti oscuri. Hanno rovinato la festa a lorsignori – la festa del malloppo – proprio alla vigilia degli Europei. Cioè dell'incasso stellare.

Hanno certificato che "Euro 2021 è un affare da 2 miliardi che salva il baraccone UEFA". E poi: "Calcio comprato. Venerdì parte la vera Superlega, quella di Ceferin, che sana i suoi bilanci in rosso e lascia briciole alle federazioni".

Per esempio all'Italia vanno bruscolini. Da notare che Roma, con Londra, "firma" questo Europeo. È l'eredità che ha lasciato Michel Platini prima che gli scandali lo travolgessero.

È vero: il rinvio di un anno ha procurato perdite rilevanti. Ma "non si poteva entrare in conflitto con i club". Facciamo due conti. Gli Europei rendono. Eccome se rendono. Gli ultimi hanno registrato un utile di 847 milioni. Il fatturato totale è stato di 1,9 miliardi di euro. Le entrate? Diritti tv, sponsor, merchandising, biglietti,eccetera. E la pacchia non è finita, solo un ridimensionamento. Ma di poco.

È tutto il calcio che cambia e Ceferin deve farsene una ragione. I fondi vanno all'assalto, i procuratori dilagano con commissioni folli, la nostra Serie A vive ore drammatiche, c'è un accordo per calmare gli stipendi immorali, dati i tempi e poco più.

Forse qualcuno non se n'è accorto ma a Oporto – sede della finale Champions – se la sono giocata due club di proprietà di un russo e di un arabo, espressione squisita della democrazia del football. Il calcio rifiuta i diktat dell'avvocato di Lubiana.

Così come non piacevano le "esuberanze' Fifa di Blatter e, prima di lui, la creatività del brasiliano Havelange, dominus incontrastato dal 1974 al 1998. Basti ricordare i ripetuti contrasti con Maradona che non gli risparmiava niente.

Come quando la sua Argentina, eliminata dal Mondiale italiano, ritenendolo il mandante dell'arbitro Codesal Mendez, dichiarò in lacrime e in Mondovisione: "Ha vinto la Mafia". Cosa è cambiato da quella notte a Roma? Per la cronaca vinse la Germania 1-0 con un rigore molto contestato dagli argentini che finirono il match in nove.