di Matteo Forciniti

 

All’interno della storia dell’architettura friulana in Sud America il Brasile occupa senz’altro un posto di primo piano. Il ciclo di incontri organizzato dagli Efasce di Argentina, Brasile e Uruguay si è arricchito di un nuovo capitolo con la seconda presentazione svoltasi sabato pomeriggio e curata dagli architetti Alexandre Viero e Vlademir Roman. È in particolare nello stato meridionale di Rio Grande del Sud che è possibile scovare quelle tracce di architettura e arte che furono profondamente influenzate dall’emigrazione friulana che troviamo tra le località di Caxias do Sul e Santa Maria nelle vicinanze di Porto Alegre: luoghi e storie familiari che si incrociano a quelle di alcuni comuni italiani di partenza come Buja, Poffabro, Frisanco e Fontanafredda tra le province di Pordenone e Udine.

Tra le opere presentate ci sono innanzitutto i lavori dell’Officina Donadel che si caratterizza per l’utilizzo della pietra arenaria e il cui centro si trova nel comune di Jaguari: “Muovendosi tra l’erudito e il popolare, il lavoro di tre generazioni di una famiglia immigrata dal comune di Fontanafredda ha forgiato una caratteristica artistica nell’arte funeraria, nei pezzi decorativi per l’architettura e anche nella scultura figurativa, nella regione centrale del Rio Grande do Sul. In un ambiente ostile, dove prevalevano scarse risorse, fioriva un’opera di amore e tradizione, che da materia inerte traeva bellezza ed arte”.

Oltre a Davide Donadel che diede inizio a questa lunga tradizione, tra il 1888 e il 1910 a Jaguari si stabilirono diverse famiglie provenienti dal comune friulano di Fontanafredda, tra cui: Bressan, 

Dalpra, De Nardi, Della Flora, Sfreddo, Serafini, Saccilotto, Pes, Damian, Giacomelli, Marcon, Bedin.

Altra opera citata è la Casa Fantin con la sua pietra di basalto che si ispira a quella di Poffabro. È da questo centro friulano che partì per il Brasile Valentino Roman Ros che costruì quest’immobile tra il 1878 e il 1880 nei pressi di Caxias do Sul e in mezzo alla natura, circondata dai vigneti. La casa era stata inizialmente pensata come rifugio ma oggi funziona come cantina e ristorante. Recentemente è stata ristrutturata mantenendo le tegole di tipo marsigliese e il suo proprietarioQuesta immagine richiede un testo alt, ma campo alt è al momento vuoto. Aggiungere un testo alt o impostare l'immagine come decorativa. Questa immagine richiede un testo alt, ma campo alt è al momento vuoto. Aggiungere un testo alt o impostare l'immagine come decorativa. Questa immagine richiede un testo alt, ma campo alt è al momento vuoto. Aggiungere un testo alt o impostare l'immagine come decorativa. Questa immagine richiede un testo alt, ma campo alt è al momento vuoto. Aggiungere un testo alt o impostare l'immagine come decorativa. Questa immagine richiede un testo alt, ma campo alt è al momento vuoto. Aggiungere un testo alt o impostare l'immagine come decorativa. attualmente è Aristides Fantin, bisnipote dell’ideatore.

L’utilizzo del legno caratterizza invece la Casa Filippon costruita da Agostinho Brum nel 1900 e oggi di proprietà di Aldo Filippon. Circondata da una foresta e un vigneto a poca distanza dalla Casa Fantin, la struttura conta con una cantina in pietra e le tegole in acciaio zincato oltre alle pareti in tavole di legno con il pino del Paraná (Araucaria angustifolia), un albero molto apprezzato che si trova attualmente in pericolo di estinzione.

Un mattonificio, una casa, un casolare e una chiesa formano parte Complesso della Pompeia dove i grandi protagonisti questa volta sono i mattoni. All’interno del casolare costruito nel 1891 si trova il Museo Vincenzo Guerra che custodisce la memoria di un emigrato di Buja (Udine). Al 1885 risale invece il mattonificio ottagonale che comprende anche un frantoio-mescolatore di argilla. Ma il pezzo forte di questo complesso è la sua Chiesa Madonna di Pompei di stile rinascimentale costruita tra il 1900 e 1909 con Luigi Meneghello come capomastro e Romano Zanchi e Giuseppe Loro come falegnami. 

Tante altre sono poi le tracce di architettura friulana che è possibile incontrare nel sud del Brasile: la Casa Londero a Vale Vêneto São João do Polêsine, la Casa Tramontina a Monte Belo do Sul, la Chiesa della Madonna dei Navigatori e la Casa della Cultura a Sobradinho e infine la Casa De Lorenzi/Cancelier a Urussanga.