“Voglio congratularmi per i documenti approvati, essi offrono un ottimo modello di collaborazione internazionale e aiutano a individuare le priorità per il nostro futuro”. Così il premier Mario Draghi in un suo intervento al Summit G20 delle Accademie nazionali delle Scienze sociali e umane.

Ma il presidente del Consiglio ha poi puntato il dito sulla mancata collaborazione, a livello europeo, in merito allo scambio di informazioni sull’emergenza sanitaria: “La ricerca di base e il lavoro attento e paziente degli accademici sono essenziali per poter formulare politiche responsabili e lungimiranti. La pandemia ha esposto alcune gravi carenze nella condivisione di dati sanitari e tecnologie in campo medico. Condivido pienamente il Vostro appello per una maggiore collaborazione scientifica a livello internazionale che favorisca una risposta tempestiva ed efficace a nuovi eventi pandemici. È altrettanto importante far fronte alle ricadute economiche e sociali della pandemia e rafforzare le nostre comunità”.

Draghi ha poi spiegato su come sia "prioritario investire nella ricerca e nell'accesso all'istruzione, e migliorare la tutela del nostro patrimonio culturale e naturale. Scienza e politica devono collaborare per il raggiungimento di questi obiettivi senza rinunciare alla propria indipendenza”. Questa invece la chiosa: “La ricerca di base e il lavoro attento e paziente degli accademici sono essenziali per poter formulare politiche responsabili e lungimiranti”.