L'Aula del Senato ha approvato la proposta di non passaggio all'esame degli articoli del ddl Zan. La cosiddetta "tagliola" presentata da Lega e Fdi ha ottenuto 154 voti favorevoli, 131 contrari, e due astenuti. Dopo il voto segreto la presidente di Palazzo Madama, Casellati, ha sospeso la seduta che riprenderà al termine della Conferenza dei capigruppo.

I primi effetti sono le accuse di Italia Viva a Pd e M5S, e le dimissioni di Elio Vito da responsabile del dipartimento Difesa e sicurezza di Forza Italia.

"Tutti avranno parlato del ddl Zan: gli influencer il primo maggio, Letta da Fazio domenica scorsa, gli unici a non aver discusso del ddl Zan saranno i senatori", dichiara il presidente dei senatori di Italia Viva Davide Faraone. "Tutti dicono che vogliono la legge ma poi non si comportano di conseguenza: alle parole di Letta dovevano seguire comportamenti coerenti".

Andrea Marcucci, senatore del Pd, sottolinea che "è evidente che c'è stato un travaso di voti dal centrodestra, almeno una ventina di voti, ma sinceramente non mi aspettavo questo voto. Bisognerà fare una riflessione anche su come è stata gestita questa vicenda. Se questa è la conclusione vuol dire che errori sono stati fatti". "Sono molto dispiaciuto - aggiunge - è un gravissimo danno per il Paese. Bisogna riflettere su quello che è accaduto, è una grave sconfitta di tutto il Parlamento e sono molto molto amareggiato".

Esulta il leader della Lega Matteo Salvini: "Sconfitta l'arroganza di Letta e dei 5 Stelle: hanno detto di no a tutte le proposte di mediazione, comprese quelle formulate dal Santo Padre, dalle associazioni e da molte famiglie, e hanno affossato il Ddl Zan. Ora ripartiamo dalla proposta della Lega: combattere le discriminazioni lasciando fuori i bambini, la libertà di educazione, la teoria gender e i reati di opinione".