Il G20 si è chiuso con quello che è stato definito un limitato accordo sul clima. I leader dei principali paesi sviluppati hanno infatti ribadito di voler rispettare gli Accordi di Parigi per arrivare a emissioni zero, ma senza mettere nero su bianco scadenze più stringenti. Tanto che ora i negoziati proseguiranno durante la COP26 di Glasgow dove in questi giorni si terrà l’annuale conferenza sul clima organizzata dall’Onu.

Insomma: gli umani hanno preso tempo. Il summit si è concluso con un piccolo accordo sul contrasto al cambiamento climatico, che prevede di azzerare le emissioni nette genericamente attorno alla metà del secolo in corso. Qualcuno avrebbe voluto inserire nel documento una data: 2050. Data che alla fine non è stata inserita perché alcuni paesi, Cina in testa, si sono opposti.

L’India ha anzi rilanciato: zero emissioni entro il 2070 e non 2050. Quindi l’India vorrebbe arrivare a zero emissioni in cinquant’anni. Il premier italiano Mario Draghi nel documento avrebbe voluto infatti inserire la data, il 2050, e non solo. Il premier avrebbe voluto mettere nero su bianco l’impegno a tenere l’aumento di temperatura sotto 1,5 gradi sempre entro il 2050 e la riduzione delle emissioni di gas metano del 30% entro il 2030.

Tutte cose che alla fine sono rimaste fuori dal documento per l’opposizione di Cina e India. Tutte cose di cui si continuerà a discutere ora a Glasgow. Insomma: gli umani non hanno trovato un accordo e hanno preso tempo. Ma davvero abbiamo ancora tempo per perderci in quelli che Greta ha definito bla bla? Davvero abbiamo 50 anni di tempo prima di arrivare finalmente all’obiettivo di zero emissioni?

DALLA REDAZIONE