Di Marcello Bomrand*

"La LEGA Argentina ha sempre denunciato tutte le oscure manovre che hanno influenzato negativamente il libero esercizio del diritto di voto da parte degli italiani all’estero. Alla vigilia di una importante decisione da parte del Senato della Repubblica, che dopo una lunga istruttoria ha votato all’unanimità a favore della contestazione dell’elezione del Senatore Cario (MAIE), vogliamo esprimere l’auspicio che finalmente si faccia chiarezza su quanto accaduto sanzionando in maniera esemplare coloro che hanno tratto vantaggio da tali episodi e restituendo al voto all’estero la dignità che merita.

La LEGA Argentina è impegnata in questi giorni in tutte le circoscrizioni consolari per le elezioni dei Com.It.Es con proprie liste, tranne a Mendoza, unica delle nove CC in Argentina dove la lista “Lega” non è stato ammessa per il Comitato Elettorale Circoscrizionale (CEC), grazie a una manipolazione del CEC orchestrata dal MAIE, che non solo ha operato violando flagrantemente le legge, ma anche contraddicendo precise istruzioni del MAECI. Così, abbiamo potuto osservare che alcuni membri del CEC, in teoria neutrali, hanno violato il principio di imparzialità votando contro l’ammissione della lista Lega Mendoza senza nessuna giustificazione razionale: per esempio, Estela Gavlosky, sposa del Vicepresidente del MAIE Argentina e madre del capolista MAIE o Nancy Fratte, sorella di un candidato del MAIE.

Ne Gavlosky ne Fratte hanno dichiarato questo palese conflitto d’interesse, e in collusione subdole e abuso d’ufficio col rappresentante della lista MAIE, Sig. Massaccessi, hanno proscritto in forma totalmente antidemocratica la lista Lega Mendoza. A tutti gli effetti si può definire che nel CEC di Mendoza si è creata una collusione al fine di limitare i diritti democratici dei cittadini italiani della Circoscrizione, che in nessun momento ha voluto rispettare né applicare la legge, contrariando l’opinione qualificata del Ministero degli Esteri a favore dell'accettazione della lista Lega Mendoza. 

Purtroppo, l'impunità del MAIE non si vede solo a Mendoza. Per esempio, a Rosario, l’attuale presidente del Com.It.Es, Tirelli (MAIE) si presenta al suo terzo mandato consecutivo, col Sig. Gazzola (CGIE in quota MAIE), formando parte del CEC come componente imparziale, o a Buenos Aires, dove l'attuale presidente Signorini, si candida per il terzo mandato consecutivo, adducendo un presunto parere del MAECI che direbbe che il primo mandato come cooptato non conterebbe, quando invece la proibizione della legge stabilisce esplicitamente che “I componenti del Comitato restano in carica cinque anni e sono rieleggibili solo per un periodo massimo di due mandati consecutivi”, senza distinguere il tipo di componente (italiano o cooptato) né la forma di rielezione (diretta per i componenti italiani o indiretta per i cooptati).

La LEGA Argentina si propone come riferimento serio e affidabile per la comunità italiana, stanca e sfiduciata di farsi rappresentare da movimenti e personaggi che nessun collegamento reale hanno con le grandi forze politiche italiane e che hanno rinchiuso la rappresentanza degli italiani nel mondo in un ghetto che nessun risultato positivo ha apportato alla nostra collettività. E’ per questo che ancora una volta denunciamo quanto avvenuto in tutte le scorse elezioni e chiediamo agli italiani di Argentina di dare fiducia a chi può rappresentarli con serietà e competenza!

*Marcello Bomrand  

(Coordinatore LEGA Argentina)

Nominato nel 2018 dal Coordinatore mondiale della Lega nel mondo  Paolo Borchia, Bomrand nasce a Buenos Aires, rappresenta la quarta generazione di una famiglia originaria del Piemonte, della Lombardia e del Veneto.  Si laurea in Ingegneria Industriale all’Università di Buenos Aires (1992) ed ottiene un Master of Business Administration (MBA) ad Harvard nel 1996, dove tiene corsi in Entrepreneurship (2001) e in Genetica (2009). Diploma “summa cum laude” per corsi in matematica ed economia dell’Università di Colorado a Boulder, nel 1994. Diventa poi membro del consiglio di amministrazione e del comitato esecutivo della Camera di Commercio Italiana a Buenos Aires. In seguito, crea un marchio di caffè premium “Made in Italy”, prodotto a Torino ed esportato negli Stati Uniti ed un’azienda farmaceutica, venduta nel 2010 a un gruppo olandese. Durante gli anni ’90 partecipa alla ristrutturazione e privatizzazione di YPF, la più grande azienda petrolifera in Argentina, di cui diventa il direttore più giovane. Esperto del mondo della grande impresa, attualmente è l’azionista principale e CEO di Bozenlab, un laboratorio di farmaci per malattie rare.