di Franco Esposito

Frana Capri, nel silenzio totale. Piogge torrenziali sui terreni aridi dal sole. Fenomeni estremi condannano l’isola al rischio. Nuovo crollo in una zona colpita dalle frane. L’arco Naturale Pizzolungo è molto amato dai gitanti. La roccia di Ceretola, in quattro anni, si sbriciola sul versante di Marina Grande. La zona è vietata a bagnanti e diportisti. A Tragara la morfologia è cambiata, devastata da tonnellate di detriti in mare. Marina Piccola è un fiume di fango che corre verso il mare. Via Krupp, poi. La strada panoramica a strapiombo sul mare è chiusa da cinque anni. Occorrono interventi costosi, ma il rimpiattino è il gioco perverso che domina attualmente a Capri. Rimpalli continui su fondi e competenze, il Comune lasciato solo. Ma pronto a risanare via Krupp, almeno questo. 

Morale della brutta favola- Capri frana, ma nessuno fa niente. L’isola più bella del mondo appare ferita a morte. Da cadute di massi e smottamenti. La natura carsica a franosa la rende inevitabilmente fragile di fronte alle piogge torrenziali che si abbattono su Capri nei mesi invernali. 

Capri è messa male, giù vittima delle devastazioni provocate dai pescatori di datteri proibiti. Individuato il capo banda dei pescatori di frode, chiesti per lui dodici anni di carcere. Ma che fa Napoli, come si comporta e cosa intende fare, come pensa di operare la fresca nuova amministrazione in vista del Natale ormai alle porte? Intanto procede con l’installazione del maxi albero. Alto 23 metri, non più sistemato in riva al mare, tra via Caracciolo e Viale Dohrn, all’altezza della statua di Armando Diaz. 

L’albero di Natale di Napoli mostra la sua possanza in piazza Plebiscito. Pare piaccia molto a residenti e turisti. Gli uni e gli altri però critici nei confronti dei nuovi amministratori. “Bello l’albero, ma la città è sporca, nelle strade ci sono rifiuti a terra, ben visibili”. Pienamente giustificate, le lamentele trovano punti d’incrocio con gli eventi previsti in città. Oggi l’accensione di tutte le luminarie. Il Natale arriva a Napoli con congruo anticipo. E l’albero già svetta al centro della piazza, proprio davanti al colonnato della chiesa monumentale di San Francesco di Paola. 

Mica vero che l’aspetto dell’albero sia kitsch. Magari lo era in fase di montaggio, ora non più. Dieci piani concentrici di abete bianco, una stella dorata in cima. Così come il cono di luce che festeggerà il Natale a piazza del Plebiscito. Un simbolo certamente di rinascita, ma anche un argomento di discussione tra detrattori e sostenitori. Il montaggio è durato circa tre mesi, lungo 145 chilometri di strade cittadine e 36 piazze, tra centro e periferia. Un’iniziativa da 2,3 milioni di euro, promossa dalla Camera di Commercio presieduta da Ciro Feola. A lui il compito (onore ed onere) di premere l’interruttore e accendere le luci. Mai come quest’anno, risulterà illuminata la città ovunque, da Posillipo a Scampia, da Chiaia al Vomero, fino a Bagnoli. Dove sono spente ormai per sempre le luci dell’Ilva. 

Tanta è la curiosità di vederlo acceso da vicino il gigantesco albero di Natale di Napoli. “Il gigante è bellissimo”, si rallegra convinto il titolare del celebre Caffè Gambrinus, Gennaro Ponziano. E il ricordo va alla monumentale montagna di sale su cui salivano gli scugnizzi del Pallonetto e tutti venivano a scattare le foto. L’auspicio vero è che l’albero di Natale, così magnifico, porti tantissima gente nell’amata Napoli. Il beneficio economico dopo dure sofferenze. Come il sale di allora portò vera fortuna a Napoli. 

“Vederlo di sera illuminato sarà bellissimo”, sospirano quelli che non intendono perdersi un solo secondo dell’evento odierno. L’accensione dell’albero di 23 metri. Pochi davvero sono coloro che non ritengono l’albero bianco un simbolo di rinascita. Per ora, fino al momento in cui verrà acceso di sfolgorante luce, è imprigionato, coperto, nascosto, circondato, oscurato alla vista da dodici gazebo montati in occasione della corsa podistica di domenica scorsa. La maratona di Napoli.

Strutture provvisorie saranno smontate non prima di lunedì. L’albero sembra bello davvero, ma la piazza andrebbe liberata dai rifiuti. I gazebo rovinano la vista, andranno via tutti, saranno rimossi in blocco, per l’inaugurazione? Spezzano la prospettiva. E resta il problema grave delle strade colme di rifiuti. Possibile che non si possa ovviare? Sembra un paradosso, proprio quest’anno che si è preferito l’abbraccio con la semplicità. Finalmente una cosa comprensibile a tutti, dopo lupi, montagne di sale, e capuzzelle. L’albero sarà inoltre un grande spasso per i bambini. 

L’accensione avviene oggi dal salone della Borsa in piazza Bovio, alla presenza del neo sindaco Gaetano Manfredi e del cardinale Mimmo Battaglia. Davanti all’albero bianco illuminato è previsto un largo impiego di selfie di napoletani e turisti. Un mega Babbo Natale siederà in piazza Garibaldi. I personaggi di Disney in Galleria Umberto. E su un camion resterà un’altra installazione. Uno scarpone rosso di Santa Claus.

Sereno Natale, Napoli.