Apprezzo da sempre il giornalismo di ricerca e d’inchiesta, ovvero quel modo di informare e formare i lettori alla realtà, alla verità e al pluralismo dell’informazione, diversamente dal conformismo del mainstream. Questi sono i tratti che caratterizzano il Suo quotidiano, che interloquisce direttamente con i propri lettori per informarli sulla quotidianità, sulla cronaca, sui fatti politici e sportivi cercando di tenere viva la cultura italiana in America latina e non solo. Gente d’Italia è uno strumento formativo e allo stesso tempo di battaglia, attento alle notizie del mondo riportate in Uruguay, in America latina. Vicende che accadono nei palazzi altolocati e nelle periferie povere e distanti dai centri di potere.

Questo giornale è la voce libera della nostra comunità in Sud America, una voce priva di obblighi senza padroni, né padrini. Apprezzo molto come in questi ultimi tempi l’attenzione del Suo quotidiano è rivolta a far chiarezza sulla piaga dei brogli elettorali, sulla compravendita dei plichi elettorali nella circoscrizione estera con il focus sull’America latina. Il problema è presente nella circoscrizione estera dalla sua prima applicazione referendaria nel 2003 e dal 2006 per la prima elezione parlamentare italiana. Sono trascorsi ormai 15 anni, si sono succedute tre legislature e ancora il nostro parlamento non ha provveduto a modificare la legge 459/2001 accolta con grande euforia, ma che mostra molti punti deboli, di forte instabilità dai quali si genera e si riproduce il malaffare, l’uso improprio dei plichi elettorali.

Ho apprezzato il lancio della petizione per la moralizzazione della politica nella circoscrizione estero di Gente d’Italia, pensata per rendere trasparente la competizione elettorale e per rendere giustizia a tutti coloro, che sono stati vittime di brogli elettorali. Ne condivido la portata e sottoscrivo convintamente il suo sforzo auspicando un sostegno popolare alla stessa, che possa finalmente aprire una breccia e favorire il civismo e favorire un sano attivismo della rappresentanza e di militanti capace di sensibilizzare le cittadine e i cittadini italiani all’estero all’impegno politico per una Politica trasparente e appassionata.

Le istituzioni politiche italiane all’estero hanno ancora tanta strada da fare per affermare la legalità e la democrazia, ma con questa petizione ovviamente le distanze si sono leggermente accorciate. Serve una forte scossa per rendere la rappresentanza più credibile e la politica degna di essere praticata. Solo così gli imbroglioni saranno messo nell’angolo lasciando spazio a chi merita e ha le capacità per rappresentare le nostre comunità con impegno e onore. Questo è l’impegno che assumono i parlamentari quando sono eletti nel Parlamento italiano. Auguro il miglior successo alla petizione lanciata dal Suo giornale, che sarà il successo di tutti noi.

MICHELE SCHIAVONE

SEGRETARIO GENERALE CGIE