Di MATTEO FORCINITI

Tre giorni dopo la chiusura dello scrutinio segreto delle elezioni del Comites in Uruguay sono arrivati i risultati ufficiali.

A stravincere, come avevamo anticipato, è stata la lista Maiu (Movimiento Asociativo Italo Uruguayo) che ha distrutto la concorrenza arrivando a ottenere il controllo assoluto dell'organismo forte della maggioranza assicurata dai dieci consiglieri eletti. Al secondo posto, con cinque membri, c'è la lista Rinnovo mentre Unitalia è la grande sconfitta con soli tre consiglieri. Rispetto al tradizionale equilibrio che ha segnato la storia recente del voto italiano in Uruguay questa volta c'è stato un tripudio di consensi del tutto inedito.

Sul voto però restano pesanti ombre come emerge da questi dati ufficiali: il mistero più grande riguarda le oltre mille buste scomparse, uscite dall’Ambasciata e non tornate in tempo, che potrebbero aver inciso pesantemente sul risultato finale. Le due liste sconfitte chiedono a gran voce di conoscere la verità: annunciano che se non arriveranno presto chiarimenti il tutto verrà denunciato nel corso della prima seduta di insediamento del nuovo Comites dove si chiederà di capire come sia stato possibile tutto questo, che cosa non ha funzionato nel processo di organizzazione del voto che ha coinvolto solo 3600 persone all’incirca, una piccolissima minoranza su una popolazione di oltre 130mila persone.

Le iscrizioni per votare a questa tornata elettorale, però, erano state 4691: all’appello manca dunque un quarto del totale dei votanti, un dato enorme alla luce degli esigui numeri della partecipazione: dove sono andati a finire questi oltre mille plichi? È stata tutta colpa della gente ritardataria oppure ci possono essere stati altri motivi che hanno contribuito al pasticcio?

Nel processo di organizzazione del voto bisognerà chiarire innanzitutto il ruolo del Correo Uruguayo (le poste), incaricato di consegnare i plichi elettorali a casa delle persone. A seguire c’è l’altra impresa privata coinvolta, Abitab, a cui è stata affidata l’ultima fase, ovvero quella della restituzione delle buste (l’altro metodo era quello di portare personalmente il plico nella sede dell’Ambasciata).

Oltre al problema delle buste scomparse, le liste denunciano un’altra grave anomalia per la presenza in molti casi di indirizzi sbagliati: “Abbiamo avuto tante segnalazioni di elettori a cui i plichi non sono arrivati a casa perché avevano registrato in Ambasciata un indirizzo diverso rispetto a quello inserito nella domanda di iscrizione. Eppure se uno compila un modulo che è stato creato apposta per questo si presume che l’indirizzo sia quello dell’iscrizione al voto, non quello vecchio che aveva l’Ambasciata. Mi sembra una cosa logica, se le buste sono state inviate a inidirizzi sbagliati allora è un fatto grave” sostiene Filomena Narducci della lista Unitalia, consigliera uscente  del Comites e del Cgie (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero).

“La realtà è che queste sono state elezioni farsa non solo in Uruguay ma in tutto il mondo” continua la Narducci citando la legge istitutiva dei Comites che “parla chiaramente di suffragio universale e democratico in cui tutti gli elettori devono essere messi in condizione di votare. Ma se mi cambiano l’indirizzo o non mi arriva il plico e non so in che orario posso ottenerlo dato che non c’è stata comunicazione allora che condizioni democratiche sono queste?”. Sono due le domande più importanti su cui chiedono risposte urgenti i rappresentanti di Unitalia: “Quanti plichi sono tornati indietro dal Correo e quante persone non sono andate a ritirarli in Ambasciata? Quanti plichi ha ricevuto Abitab con ritardo? Solo con queste informazioni -che speriamo vengano date al più presto- il panorama sarà più chiaro”.

“Sono arrabbiato, molto arrabbiato” dice Eugenio Nocito candidato della lista Rinnovo. “Sapevamo perfettamente che ci sarebbero stati problemi come in passato e ancora una volta si sono ripetuti gli stessi errori. Il colpevole è questo sistema di voto che non offre alcuna garanzia, non è sicuro come si vede ogni volta”. “Chi ha controllato l’operato del Correo e di Abitab?” si chiede l’ex presidente dell’Associazione Calabrese. Il problema di fondo, a suo avviso, è “il sistema di voto per gli italiani all’estero” che “può essere facilmente manipolabile”. “Sappiamo che molti plichi non sono arrivati ai domicili degli elettori e poi mi resta il dubbio su cosa abbia fatto Abitab, se abbia effettivamente consegnato tutto all’Ambasciata o abbia perso qualcosa. Non dico che ci siano stati errori intenzionali, a volte queste imprese sono troppo cariche di lavoro e non riescono a compiere adeguatamente il proprio compito. Di certo questi numeri dimostrano che sono stati commessi alcuni errori che speriamo vengano presto chiariti per la dignità del voto degli italiani all’estero. Resta il fatto che queste lezioni sono state anomale, sono state preparate male con poco tempo e, soprattutto, ci lasciano una partecipazione minima dato che il nuovo Comites eletto non avrà alcun tipo di rappresentanza nella collettività”.

Un ultima in ordine di tempo ma non d’importanza: Siamo ancora in attesa di una risposta ufficiale dall’ambasciatore Iannuzzi che é il primo ed unico responsabile istituzionale italiano in questo Paese: chi ha ordinato di non farci entrare a casa sua e anche “nostra" nelle operazioni di scrutinio svoltesi lunedì scorso ????? Chi ha violato la legge nell’ambasciata italiana? Egli é, dovrebbe essere il garante anche delle leggi e dei regolamenti che vi convivono. Giusto????????